Cosa dice il Report sul mercato unico europeo di Enrico Letta sugli agricoltori? Creare un fondo di aiuti di Stato a livello europeo per finanziare la transizione verde e maggiori poteri alle autorità nazionali per affrontare le presunte violazioni delle regole di concorrenza dei grandi distributori. Queste le proposte principali per rispondere alle sfide dell'agricoltura, ovvero cambiamento climatico e squilibri nella catena di produzione agroalimentare.

 

Nel suo Report sul mercato unico europeo, Enrico Letta non si dimentica degli agricoltori, ma li considera piuttosto cruciali per una concreta transizione verde e per le politiche sull'allargamento, due dei temi predominanti del manuale.

 

Una definizione di mercato unico

Prima di risalire alle parole di Letta sugli agricoltori, è importante definire il contesto di base: cos'è il mercato unico e cosa c'entra con l'agricoltura?

 

Per mercato unito intendiamo la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone all'interno dei Paesi dell'Unione Europea. I vantaggi che porta con sé sono tanti: riduzione dei costi grazie ad una maggiore concorrenza, alleggerimento della burocrazia, garanzia di qualità dei prodotti secondo le norme unitarie.

 

Uno sguardo ai temi principali del Report

Le regole sono stilate dal nostro ben noto ex premier Enrico Letta che, in veste di economista, a settembre 2023 è stato incaricato di redigere una relazione indipendente sul futuro del mercato unico dell'Unione europea. 147 pagine di un accurato Report che è stato presentato ufficialmente in occasione del Consiglio Europeo del 17-18 aprile 2024. Tra i temi ricorrenti, si riconoscono la transizione verde e digitale, l'allargamento e il rafforzamento della sicurezza dell'Unione.

 

Farsi forza a vicenda

"Oggi, i primi a lamentare un mancato supporto per i costi della transizione sono gli agricoltori, ma un domani il problema potrebbe ampliarsi ad altri lavoratori". Introduce così Letta la questione agricola nel suo Report, sottolineando tre grandi problematicità in merito: le condizioni atmosferiche critiche per il raccolto, la mancanza di sussidi finanziari necessari al settore (anche a causa dell'impatto della guerra in Ucraina) e le pratiche commerciali sleali dei grandi distributori.

 

L'influenza del cambiamento climatico nel mercato unico

Secondo il Report, negli ultimi cinque anni le condizioni meteorologiche estreme hanno causato all'Unione Europea perdite per 170 miliardi di euro in ambito agroalimentare. Per affrontare queste sfide, Letta propone di creare un fondo di aiuti di Stato a livello europeo per finanziare la transizione verde del blocco. I suoi avvertimenti arrivano dopo che un gruppo di esperti ha identificato le condizioni meteorologiche estreme come una delle principali preoccupazioni per la sicurezza alimentare dell'Ue nel 2024.

 

Slealtà sotto i riflettori

Il Report mette inoltre in luce le accuse rivolte ai grandi distributori e grossisti nel settore agroalimentare riguardanti pratiche commerciali ritenute sleali da parte degli agricoltori e delle aziende di trasformazione alimentare. Nonostante Letta abbia menzionato gli sforzi dell'Unione Europea nel tentativo di affrontare queste problematiche con l'adozione della Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali (UTP) nel 2019, il Report riconosce le difficoltà nel far rispettare tali regole da parte delle imprese che operano in più Stati membri dell'Ue.

 

Per affrontare queste sfide, si propone che l'Unione Europea conceda maggiori poteri alle autorità nazionali per affrontare le presunte violazioni delle regole di concorrenza tramite una procedura comune applicabile a tutti i casi che coinvolgono più Stati membri. La Commissione ha annunciato il mese scorso di condurre una valutazione approfondita delle normative esistenti e di proporre eventuali modifiche legislative entro il 2025, qualora fosse necessario.

 

Inoltre, la Commissione intende istituire un Osservatorio per monitorare le pratiche commerciali, i margini e i costi all'interno delle catene di approvvigionamento agroalimentare dell'Unione Europea.

 

Aiuti all'Ucraina, ma senza dimenticare l'Ue

Il Report di Letta suggerisce infine di sviluppare soluzioni che permettano sussidi pubblici mirati per i settori che ne hanno bisogno, evitando al contempo la frammentazione del mercato unico dell'Ue, soprattutto dopo che il blocco ha allentato le norme sugli aiuti di Stato nel 2022 per aiutare le imprese a far fronte all'impatto della guerra in Ucraina.

 

"L'allargamento non deve essere percepito, né dai Governi né dai cittadini, come un'interruzione del sostegno alla crescita e alla convergenza - in particolare per i Paesi di più recente adesione - fornito dalla politica di coesione e dalla Politica Agricola Comune", si legge nel testo. Tuttavia, una recente analisi del Parlamento Europeo rileva che la Politica Agricola Comune sarà probabilmente riformata alla luce dell'adesione, limitando potenzialmente i sussidi agricoli "per impedire i pagamenti alle più grandi aziende agricole dell'Ucraina".