Lussemburgo, dentro i ministri agricoli della Ue impegnati nelle trattative trilaterali (con il commissario europeo Fischer Boel e il presidente di turno, il ministro francese Barnier), fuori i trattori dell’European Milk Board con gli allevatori a gridare la loro protesta per il prezzo del latte che continua a precipitare. Un appuntamento interlocutorio, questo si è svolto il 27 e 28 ottobre a Lussemburgo, in vista del più importante incontro del 18 e 19 novembre per l’Health Check della politica agricola comunitaria (Pac), la cui finalità è stata quella di “saggiare” il terreno delle varie richieste e valutare le posizioni dei singoli Paesi. Le richieste dell’Italia in particolare per le quote latte e per il tabacco sono note. Il nostro ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, le ha ricordate in molte occasioni, ultima in ordine di tempo la Fiera di Cremona. Per il latte l’Italia punta ad avere dalla prossima campagna un aumento di un milione di tonnellate. Che non serve ad aumentare la produzione di latte, si è premurato di ricordare a Lussemburgo Zaia, ma è solo una risposta al surplus di 650mila tonnellate che rappresentano l’eccedenza italiana rispetto al limite di 10,8 milioni di tonnellate imposto dalle quote latte attribuite all’Italia. Un limite penalizzante tanto più se si considera che l’Italia produce appena il 58% del proprio fabbisogno di latte e che dunque siamo costretti ad importare il rimanente 42%.

 

Il tema latte

Di aumentare le quote, in vista del loro completo smantellamento nel 2015, si parla da tempo, ma questo processo dovrebbe avvenire per gradi, il che comporterebbe per l’Italia continuare a subire la penalizzazione delle multe. Tutto e subito, questa dunque la richiesta italiana, ma senza sanatorie di alcun genere. Anzi, all’indomani dell’Health Check il ministro ha già annunciato la presentazione di un decreto per risolvere le problematiche del sistema quote in Italia. Altro cardine delle richieste italiane è la creazione di un fondo speciale per il latte che dovrà entrare in funzione quando, cessato il regime delle quote, gli allevatori dovranno vedersela con nuovi e più pesanti problemi di mercato, Che potranno essere ancor più preoccupanti proprio per gli allevamenti italiani. Una richiesta, questa del fondo speciale, condivisa anche dalla Germania.

 

I problemi del tabacco

Per il tabacco la posizione italiana si basa sulla richiesta di una proroga al 2013 del regime di disaccoppiamento parziale. Difficilmente potrà essere accettata da Bruxelles, che però potrebbe adottare misure per ridurre l’impatto che le modifiche avranno sul settore. Il 4 novembre a Verona ci sarà un vertice con i ministri di otto Paesi che hanno interessi in questo settore, vertice che servirà a definire una posizione comune a difesa del settore tabacchicolo. E Zaia può contare anche su un “supplemento” di incontri con il Commisarrio Fischer Boel, utile a ribadire le posizioni e, si spera, ad aumentare i consensi. L’occasione viene dalla conferenza dei giovani agricoltori europei che si terrà a Roma il 6 novembre.

Intanto è lo stesso ministro che al suo rientro da Lussemburgo si è detto soddisfatto per i risultati dell’incontro (ha definito l’esito “superpositivo”) che ha aperto  anche un capitolo per il recupero dei soldi non spesi e che potrebbe portare ad ingenti cifre (si parla in via non ufficiale di 400milioni di euro) da destinare ai settori in difficoltà o a misure specifiche.

Insomma, molte le aperture accordate alle richieste italiane, ma bisogna fare i conti con i Paesi che, specie nei confronti delle quote, hanno posizioni distanti dalle nostre, come Francia e Inghilterra. Per brindare al buon esito degli incontri e ai risultati raggiunti forse è meglio aspettare la conclusione dell'Health Check, la sera del 19 novembre.

 

 

Foto Freshwater2006