Fenomeni a sfondo temporalesco, accompagnati da forti colpi di vento e furiose grandinate, interessano in queste ore l'Italia, grazie alle molteplici infiltrazioni instabili che raggiungo le regioni del Centro Nord e più marginalmente quelle del Sud. Temperature oltre le medie del periodo ed alti tassi d’umidità completato il quadro meteorologico, comunque entro i ranghi della sostanziale normalità per questa fase stagionale.
Buone notizie però per il weekend, perché l’alta pressione guadagnerà terreno sul Mediterraneo centrale garantendo maggiore stabilità e cieli in gran parte sereni per alcuni giorni.
 

Il punto della situazione

La fase movimentata di questi giorni, che sta colpendo soprattutto il Centro-Nord, e più marginalmente le regioni meridionali, ha raggiunto il culmine. Infiltrazioni d'aria fresca ed umida, figlie del vortice depressionario atlantico, attivano su gran parte d’Italia lo sviluppo di fenomeni convettivi, localmente anche di forte intensità. Si tratta di temporali sparsi che prendono genesi durante le ore più calde della giornata, innescati  principalmente dal surriscaldamento del suolo.
Nel contesto vengono sfavorite (o favorite, a seconda dei punti di vista) dai temporali le aree montuose dell’Arco Alpino e dell’Appennino centro settentrionale, con parziali coinvolgimenti anche delle aree limitrofe pianeggianti nord occidentali.
Un lieve aumento dei valori barici è però già avvertibile. Raggiungerà i massimi nei primi giorni di giugno, quando l’alta pressione avrà la possibilità di estendersi nuovamente sull'Italia. 
Ancora caldo anomalo: non solo sul nostro territorio, ma anche su buona parte d'Europa, ove insisteranno improvvise celle temporalesche, come quelle che hanno recentemente imperversato su Francia e Germania. Difatti se le aree a sud delle Alpi si ritrovano in un contesto generalmente entro i ranghi stagionali, il centro nord Europa sta fronteggiando temporali d'intensità inusuale per il periodo.

Analisi

Visto l’assetto barico sullo scacchiere europeo è prematuro parlare di fasi anticiclone coriacee e durature. Infatti - come si nota dall’ultima emissione modellistica - la fascia europea meridionale resterà sotto assedio da un’anomalia barica persistente, con le alte pressioni semi-permanenti ben radicate più a nord tra Inghilterra e Scandinavia.
Il flusso atlantico più instabile è quindi costretto a traslare più a sud, proponendo su quest’ultime aree l’alternanza tra momenti anticiclonici - frutto di onde prefrontali - e vortici di bassa pressione. Tra l’1 ed il 4 giugno sarà proprio una veloce onda prefrontale africana a ristabilire temporaneamente la quiete, indotta dall’ennesimo affondo di un’area depressionaria tra Spagna e Francia.
 

Variabilità, ma anche caldo

Si tratterà di una breve parentesi perché la successiva evoluzione del nucleo instabile verso i settori orientali scalzerà i cieli sereni con una nuova fase instabile a sfondo temporalesco, che con le medesime modalità, potrebbe ripresentarsi in fotocopia a quanto già successo nell'ultima decade di maggio, con lo sviluppo di nubi convettive nelle ore centrali del giorno.
Dalle varie elaborazioni dei centri di calcolo previsionali, è comunque prevista una prosecuzione del caldo, figura che rimarrà protagonista presumibilmente per tutta la prima decade del mese, elemento peraltro essenziale - vista la situazione e visti i contrasti termici - per l’innesco di possibili temporali a tratti molto violenti.
 

Anomalie termiche positive

Temperature sempre stabilmente oltre le medie del periodo, generalmente nell’ordine dei cinque gradi, con un possibile addolcimento solo dall’8 al 10 giugno. Le anomalie si avvertiranno soprattutto al Sud, ove l'alta pressione farà sentire con più decisione la sua presenza e proteggerà quasi completamente le regioni peninsulari del mezzogiorno dagli ingressi ciclonici.
 

Incertezze sul lungo termine

Le ultime corse modellistiche non sembrano concordi nel lungo termine, proponendo al momento due ipotesi principali: la prima vede una tenuta più decisa dell'alta pressione, la seconda vede invece un indebolimento della stessa, che avrà modo di lasciar maggior spazio all’instabilità diurna. 
Una dinamicità, quest’ultima, che potrebbe essere rappresentata da temporali violenti, forti colpi di vento e furiose grandinate, in virtù dei contrasti termici che si verranno a creare.
L’estate proverà a dominare a più riprese la nostra Penisola, ma al momento riuscirà nel suo intento presumibilmente solo al Sud Italia dove sono attese condizioni meteo più stabili. 
Le regioni settentrionali verranno “salvate” da qualche occasionale temporale, intervallato comunque da ampi spazi sereni.

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