- B come biostimolanti. Forse la principale novità di questo provvedimento, questa aggiunta è stata effettuata in contemporanea con l'aggiornamento del regolamento sui prodotti fitosanitari (1107/2009), che aveva una categoria "borderline" (quella dei fitoregolatori) che adesso è chiaramente distinta senza possibilità di equivoco. Nel nuovo regolamento adesso la definizione è chiarissima:
"Un biostimolante delle piante è un prodotto fertilizzante dell'Ue con la funzione di stimolare i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal tenore di nutrienti del prodotto, con l'unico obiettivo di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche delle piante o della loro rizosfera:
a) efficienza dell'uso dei nutrienti;
b) tolleranza allo stress abiotico;
c) caratteristiche qualitative; o
d) disponibilità di nutrienti contenuti nel suolo o nella rizosfera".
Sono previsti anche biostimolanti a base di microrganismi ("biostimolante microbico delle piante").
- F come fosfonati (ma anche come furbi e soprattutto come FINALMENTE). E' vietato aggiungere fosfonati ai concimi e quelli presenti non intenzionalmente non possono superare lo 0.5% in massa. Questo perché è stata finalmente riconosciuta la scarsa capacità fertilizzante dei fosfonati, più noti per la loro attività fungicida, che spesso venivano (vengono?) venduti con l'etichetta da concime PK per aggirare l'obbligo di registrazione come prodotti fitosanitari.
- F come frodi (ma anche come furbi e soprattutto come FINALMENTE). E' vietato proporre in etichetta indicazioni mediante dichiarazioni o rappresentazioni visive secondo cui il prodotto fertilizzante dell'Ue impedisce o tratta le fitopatie o protegge le piante dagli organismi nocivi. Questa frase apparentemente pleonastica dovrebbe aiutare i controllori a combattere l'uso fraudolento dei prodotti dual use.
- I come impurezze. Oltre al cadmio, diventato famoso per il braccio di ferro tra le autorità e i produttori di concimi fosfatici, il regolamento prevede limiti massimi di elementi (alcuni molto pericolosi) come l'Arsenico, il Piombo, il Cromo, il Mercurio, il Nickel e del già regolamentato Biureto. Se pensiamo alle rilevanti quantità distribuite nell'ambiente rispetto a qualunque altro mezzo tecnico usato in agricoltura, non possiamo che giudicare positivamente la scelta: meglio tardi che mai!
- O come organico. Vengono disciplinati per la prima volta a livello europeo i concimi organici e organo-minerali, precedentemente normati a livello nazionale. Questo è un passo concreto verso l'economia circolare, in cui quello che una volta era un rifiuto, se possiede determinate caratteristiche, può risorgere dalle proprie ceneri e diventare materia prima per un altro processo produttivo e continuare a creare valore.
- R come residui. Altra novità è il punto, apparentemente insignificante ai non addetti alla filiera agrochimica, in cui, almeno come l'abbiamo capito noi, si richiede di dimostrare che, qualora i fertilizzanti contengano sostanze per le quali sono stati fissati limiti massimi nelle derrate alimentari o nei mangimi, di dimostrare che l'impiego di questi prodotti non comporti superamenti di questi limiti. Troppo facile il riferimento, ancora una volta, ai rameici.
- Q come quando. Fuori dall'ordine alfabetico, questo ultimo punto per segnalare che il regolamento si applicherà a partire dal 16 luglio 2022, mentre alcune parti, tra le quali la modifica al regolamento 1107/2009 riguardo ai biostimolanti, si applicheranno a partire dal 15 luglio 2019. Infine le parti relative agli organismi di certificazione si applicheranno a partire dal 16 luglio 2020.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Regolamento (UE) 2019/1009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 che stabilisce norme relative alla messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti dell'UE, che modifica i regolamenti (CE) n. 1069/2009 e (CE) n. 1107/2009 e che abroga il regolamento (CE) n. 2003/2003
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie