Nella pratica della fertirrigazione, è necessario valutare la qualità delle acque con opportune analisi chimiche.
La prima cosa da fare è una corretta analisi dell'acqua, fatta da un buon laboratorio d'analisi chimico-agrarie. Essa ci può aiutare a identificare i possibili problemi e, se necessario, capire come dovrebbe essere trattata l'acqua prima di aggiungere il fertilizzante e preparare la soluzione nutritiva.
In caso d'incertezza, sarebbe buona pratica fare una prova di dissoluzione del fertilizzante su scala ridotta. Sapendo che gli eventuali problemi possono dipendere dalla concentrazione richiesta, aggiungere gli specifici quantitativi di fertilizzante in un contenitore di piccola capacità, da 1 a 10 litri di acqua, secondo la concentrazione richiesta e controllare le eventuali interazioni.
Un sistema d'irrigazione perfettamente funzionante è la base per una distribuzione accurata e puntuale degli elementi nutritivi forniti dai fertilizzanti, ed è un obbligo necessario per il corretto sviluppo di una coltura.
Alcune piante non ricevono acqua e nutrienti a sufficienza, altre, al contrario ne ricevono in eccesso, con problemi di asfissia radicale. Tutto questo si traduce in uno sviluppo non uniforme della coltura, con perdite in termini di produzione e di qualità.
Il mercato dei mezzi tecnici offre dei prodotti e delle conoscenze in grado di garantire un sistema completo per prevenire le otturazioni dell'impianto d'irrigazione.
Caratteristiche qualitative delle acque di irrigazione
Al fine di giudicare l'idoneità di un'acqua per l'irrigazione ci sono dei criteri di classificazione che fissano i limiti di accettabilità dei parametri che caratterizzano un'acqua.
Questi criteri non devono essere applicati in senso stretto ma con la necessaria elasticità valutando l'acqua in esame nella sua complessità, tenendo conto delle caratteristiche idrologiche del terreno che ospiterà la coltivazione e considerando se quest'ultima sarà condotta in serra o in pieno campo.
Per le produzioni orto-floro-vivaistiche di pregio, soltanto le acque con caratteristiche analitiche più che buone possono essere, in linea generale, impiegate senza limiti di utilizzo.
Per le acque che hanno caratteristiche peggiori devono essere invece adottati opportuni accorgimenti come, per esempio, l'impiego di volumi di irrigazione tali da impedire accumuli salini nel suolo attraverso un dilavamento di essi. Inoltre è consigliabile valutare sempre la conducibilità elettrica, i bicarbonati, il sodio, i cloruri e i solfati, e considerare accettabili per l'orto-floro-vivaismo i valori più bassi.
Questi e altri temi verranno approfonditi nel corso di formazione su 'Fertirrigazione e Fertilizzanti idrosolubili', che si terrà, in due date (marzo e aprile) in Campania ed in Lombardia.
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A cura di Silvio Fritegotto,
agronomo e docente nei corsi di fertirrigazione e fertilizzanti idrosolubili www.fertirrigofacile.it
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