È stata la peronospora la grande protagonista degli incontri sui bilanci fitosanitari della vite che si sono tenuti a Bari, il 9 novembre 2023, presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, e a Verona, il 23 novembre 2023, presso il Centro Agroalimentare.

Gli incontri sono stati organizzati da Aipp e Giornate Fitopatologiche.


L'incontro di Bari è stato organizzato in collaborazione con Regione Puglia, Università Aldo Moro di Bari e Arptra, Associazione Regionale Pugliese dei tecnici e Ricercatori in Agricoltura, mentre l'incontro di Verona è stato organizzato insieme a Crea Viticoltura ed Enologia di Conegliano Veneto, Regione Veneto e a Veneto Agricoltura. Da evidenziare che l'incontro di Verona è stato realizzato come un'integrazione tra la quarta edizione degli incontri della Aipp sul Bilancio Fitosanitario della vite nel Nord Italia e gli abituali incontri sul bilancio della vite nel Nord Est che erano annualmente organizzati da Crea Viticoltura ed Enologia.


Sono state 17 le Regioni e le Province Autonome che hanno relazionato; sono mancate solo Campania, Molise, Basilicata e Lazio. Agli incontri hanno complessivamente partecipato circa 700 tecnici, dei quali circa 250 in presenza, mentre 450 hanno seguito gli incontri online.


Le condizioni meteorologiche nel corso degli ultimi due anni sono state caratterizzate da eventi molto estremi e allo stesso tempo diversi fra loro con brinate primaverili, in entrambi gli anni, diffuse bombe d'acqua, lunghi periodi di siccità, inverni e primavere miti e temperature medie e massime tendenzialmente sopra la media, ma, in modo uniforme su buona parte del territorio nazionale, nel 2023 si sono avute precipitazioni intense, sia in quantità che nel numero di giorni piovosi, nei mesi di aprile, maggio, giugno e, in buona parte delle regioni, anche in luglio.

Queste condizioni hanno favorito la diffusione di numerose infezioni primarie e secondarie di peronospora che hanno provocato danni che, specie in alcune aziende delle regioni del Sud, sono stati devastanti. Le strategie di difesa sono state messe a dura prova ed il 2023 è stato quindi una palestra che consente di sviluppare un'analisi approfondita della problematica, al di là delle ipotesi di aiuti che in molte regioni si stanno concretizzando per andare a sostenere le aziende maggiormente colpite. 

 

Dalle analisi scaturite nei due convegni è emerso che là dove sia stato possibile intervenire con i trattamenti fitosanitari, posizionandoli in modo corretto con adeguati intervalli applicativi e nel rispetto delle loro peculiari caratteristiche, le aziende sono riuscite a contenere l'avversità rimediando danni di limitata entità.

 

Ben diversa la situazione che si è verificata in alcune aree (specie al Centro Sud Italia) dove la difesa è stata un po' trascurata, anche a causa dei limitati problemi provocati dalla peronospora negli ultimi anni, e dove gli interventi sono iniziati in ritardo, con infezioni già in atto, o ci sono stati troppo lunghi gli intervalli tra i trattamenti o non sono state rispettate le caratteristiche dei prodotti fitosanitari. 

 

In molti casi la peronospora non è stata controllata a causa dell'impossibilità di eseguire i trattamenti per la presenza di acquitrini nei terreni che non permettevano l'accesso degli atomizzatori. A tale proposito si è anche discusso della necessità di sdoganare l'impiego dei droni che consentirebbe l'esecuzione tempestiva dei trattamenti senza essere condizionati dalle condizioni dei terreni.


Di seguito si riporta un estratto del supplemento agli atti delle Giornate Fitopatologiche 2022 con l'integrazione dei dati dell'ultimo biennio e con le indicazioni riportate dagli autori nel corso dei convegni di Verona e Bari.

In verde le annate senza problemi, in blu gli anni medi e in rosso gli anni problematici.

 

Centro Nord

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(Fonte: supplemento atti Giornate Fitopatologiche 2022, integrate con dati bilanci fitosanitari 2022 e 2023)

 

Centro e Sud

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(Fonte: supplemento atti Giornate Fitopatologiche 2022, integrate con dati bilanci fitosanitari 2022 e 2023)

 

Non solo peronospora: flavescenza dorata e scafoideo

Particolarmente problematica la situazione della flavescenza dorata che sta intensificando la sua presenza nelle regioni del Centro Nord, mentre, come è stato accertato dal programma nazionale di monitoraggio, si conferma che questa pericolosa fitoplasmosi non è presente nelle regioni del Centro Sud, nonostante che in queste aree sia presente anche lo Scaphoideus titanus. La flavescenza dorata ferma la sua diffusione alla Toscana e alle Marche. 

Da evidenziare che in agricoltura integrata si registrano i maggiori problemi, anche a causa del ritardo con cui normalmente si procede agli estirpi delle piante infette, mentre sembra avere un buon riscontro la tempestività con cui gli stessi estirpi vengono eseguiti nelle aziende in cui si pratica l'agricoltura biologica.
Complessivamente in aumento la presenza dello scafoideo con crescenti difficoltà nel suo contenimento, anche a causa del recente ritiro dal mercato di prodotti fitosanitari particolarmente efficaci. 

 

Di seguito la situazione di flavescenza dorata e scafoideo nel Centro Sud Italia.

 

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(Fonte: Domenico Dascenzo)

 

Altre fitopatie

Le ultime due annate si sono confermate critiche per l'oidio che, grazie agli autunni e agli inverni particolarmente miti e alle estati molto calde, sta provocando problemi un po' in tutta Italia, anche in pianura. È quindi richiesto un numero crescente di interventi con prodotti specifici. In tale contesto, specie nel Sud, ma con una certa attenzione anche nel Centro Nord, è in corso di valutazione la pratica di intervenire con prodotti biologici a fine autunno sulle ife durante la formazione dei cleistoteci. Questi interventi sembrano attenuare la potenzialità infettiva nell'anno seguente, ma, comunque, non consentono di limitare il numero complessivo degli interventi. Anche contro questa avversità la corretta applicazione delle strategie di difesa ha consentito di limitare i danni e a non avere ripercussioni gravi sulle produzioni.

 

Confermato molto critico il mal dell'esca, in quasi tutte le regioni, con danni importanti e crescenti, diversificati in funzione delle caratteristiche varietali, degli interventi agronomici e delle strategie di difesa adottate.

 

Probabilmente anche a causa delle estati particolarmente calde, limitati i problemi provocati dalla botrite: negli ultimi due anni non si lamentano danni particolarmente gravi ed è in contrazione il numero dei trattamenti limitati alle fasi classiche di pre chiusura grappolo e invaiatura/pre raccolta. Interventi posizionati invece in piena fioritura per l'impiego dei prodotti biologici. 

 

Molto importante le attenzioni all'esecuzione di interventi agronomici ed in particolare alla sfogliatura che sta positivamente influenzando il controllo dell'oidio, della botrite e l'ottimale esecuzione degli interventi con gli insetticidi.

 

Pochi i problemi dalle tignole, anche se, nelle regioni del Centro Sud, occorre portare attenzione alla tignola rigata per la quale occorre eseguire monitoraggi specifici per il corretto posizionamento di eventuali interventi di difesa.

 

Confermata una certa ripresa delle cocciniglie, probabilmente favorite dal cambiamento delle strategie di difesa che si sono dovute applicare a seguito del ritiro dal mercato degli esteri fosforici che ne avevano direttamente, o indirettamente, contenuto lo sviluppo. Per il controllo delle cocciniglie da segnalare i positivi riscontri che si sono avuti con l'impiego della confusione sessuale e con il lancio di ausiliari.

 

Le relazioni presentate nel corso del convegno sono disponibili sui siti della Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà presentata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2024 tra il 12 e il 15 marzo a San Lazzaro di Savena (Bologna).