Prosegue su AgroNotizie® la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.

 

Per un uso consapevole degli agrofarmaci

 

Quando negli Anni Sessanta l'agricoltura italiana fu investita dalla rivoluzione verde, con l'arrivo sul mercato degli agrofarmaci, la produttività dei campi ebbe una impennata e l'Europa poté godere di cibo buono, sano e a buon mercato. Oggi però il comparto deve fare i conti con nuove sfide. La richiesta di sempre maggiore sostenibilità, nuovi quadri regolatori, i cambiamenti climatici e le guerre sono solo alcuni dei problemi che il settore deve affrontare.

 

Per questo l'evento di celebrazione dei 35 anni di Agrofarma (l'Associazione di Federchimica che riunisce i produttori di agrofarmaci italiani) è stato un momento prezioso per fare un bilancio degli anni passati e guardare al futuro, alle sfide che attendono il settore.

 

"Agrofarma è di fondamentale importanza per portare le istanze del settore agricolo a Roma e a Bruxelles", ha spiegato Marc Aupetitgendre, amministratore delegato di Bayer Crop Science Italia. "Inoltre promuove un uso consapevole degli agrofarmaci tra gli agricoltori e lo sviluppo di soluzioni sempre più moderne, innovative e sostenibili".

 

Bayer e Agrofarma, da più di trent'anni a difesa dell'agricoltura

 

L'agricoltura ha bisogno degli agrofarmaci?

"Nessun agricoltore userebbe un agrofarmaco se non fosse necessario, così come nessuno di noi prenderebbe una medicina se non fosse malato". Con questa frase Veronica Barbati, presidente di Coldiretti Giovane Impresa, ha sintetizzato il paradosso che il comparto sta vivendo in questo momento.

 

Da un lato infatti i consumatori chiedono maggiore sostenibilità in agricoltura, identificando nell'agrofarmaco, erroneamente definito "pesticida", il problema principale. Dall'altro l'Unione Europea ha posto degli obiettivi di riduzione dell'impiego di fitofarmaci elevatissimi. Target che per gli operatori del settore, sia aziende che centri di ricerca, non hanno alcuna giustificazione scientifica.

 

Se infatti si eliminassero gli agrofarmaci ci sarebbe un crollo del 70% della produttività delle nostre campagne. E anche i tagli chiesti da Bruxelles, pari complessivamente al 50%, si tradurrebbero in drastici cali produttivi, con ripercussioni sui consumatori italiani e sull'approvvigionamento di cibo a livello globale. Uno scenario pericoloso visto che nei prossimi anni la popolazione mondiale è prevista in aumento.

 

"Senza agrofarmaci non si può produrre in modo sostenibile", sintetizza Marc Aupetitgendre. "Bayer investe ogni anno miliardi di euro nello sviluppo di nuove soluzioni che siano sempre più efficaci e sostenibili, ma questo processo richiede tempo e un quadro normativo stabile".

 

L'innovazione, la strada verso la sostenibilità

Già, perché oggi il settore degli agrofarmaci sta cambiando molto rapidamente. Sul mercato si sono affacciati i primi agrofarmaci di origine biologica, prodotti a bassissimo impatto ambientale, che pure riescono a proteggere le colture da insetti e microrganismi patogeni. "Ma per arrivare ad un nuovo prodotto servono almeno dieci anni di lavoro, tra ricerca e registrazione, mentre i target fissati da Bruxelles sono imminenti".

 

Lo sforzo delle industrie del settore si articola poi in altre direzioni, come ad esempio la selezione di varietà sempre più performanti e resistenti. Oppure lo sviluppo di piattaforme digitali per la gestione dei campi, che permettano all'agricoltore di utilizzare al meglio i mezzi tecnici a disposizione. Si tratta tuttavia di una rivoluzione in divenire, che ha bisogno dei suoi tempi per raggiungere tutti gli attori del settore.

 

Gli agrofarmaci, un bene comune

Per lungo tempo i prodotti fitosanitari sono stati definiti "pesticidi", mutuando la parola inglese "pesticide". Venti anni fa è stato invece deciso di usare il termine "agrofarmaco", in quanto racchiude bene l'essenza del prodotto: un farmaco che cura le piante malate.

 

Oggi la ricerca sta lavorando sullo sviluppo di agrofarmaci sempre più sostenibili ed efficaci. L'innovazione è la strada da seguire per avere un settore primario ad impatto zero, ma occorre rispettare i tempi della scienza.

 

Gli agrofarmaci sono oggi prodotti essenziali per avere una agricoltura produttiva, sana e moderna, nonché sempre più sostenibile. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per la rubrica AgriCampus.

 


 

Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a dicembre per la nuova puntata di Bayer AgriCampus dedicata al progetto Combi Mais





 

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