L'agricoltura è il regno della complessità. Ogni giorno gli agricoltori hanno a che fare con numerose variabili e incognite. C'è il meteo che cambia di giorno in giorno, influenzato da un clima impazzito. Ci sono le genetiche delle diverse varietà in campo, che interagiscono in maniera non omogenea con l'ambiente circostante. Ci sono gli insetti e i funghi, che insidiano costantemente la sanità delle piante. Senza contare la variabilità del suolo, che influenza la capacità dei pomodori di produrre bacche sane e buone.

 

Insomma, l'agricoltore ha davanti tali sfide da far tremare i polsi e la coltura del pomodoro da industria, estremamente tecnica, richiede anche investimenti importanti, che alzano la posta in gioco. Ecco perché avere un infiltrato in campo, qualcuno che suggerisca come stanno andando le cose, sarebbe molto importante.

Il digitale a supporto della coltivazione del pomodoro da industria

Molti agricoltori sono scettici riguardo al digitale, considerandolo solo una perdita di tempo e un costo non giustificato. Ma se si guarda attentamente alle informazioni che questi strumenti sono in grado di fornirci, si cambia velocemente idea.

 

"Il principio fondamentale è che non possiamo gestire ciò che non possiamo misurare e FieldView, la piattaforma di Bayer per l'agricoltura di precisione, serve proprio a questo. A conoscere le variabili di campo in modo da prendere le decisioni migliori", sottolinea Nikolas Mitroulias, Digital Activation manager di Bayer.

 

Ci sono cinque livelli informativi a cui l'agricoltore ha accesso usando la piattaforma FieldView. I dati forniti sono incrociabili e possono dare accesso ad informazioni importanti per gestire l'irrigazione, la concimazione, la scelta varietale e la difesa.

 

Cinque livelli informativi per un pomodoro smart

Il primo livello riguarda il trapianto. Dato che tutti i trattori che effettuano i trapianti di pomodoro sono dotati di guida parallela con Gps, usando FieldView è possibile mappare la fase di trapianto, geolocalizzando i propri campi e individuando le varietà che sono state utilizzate e la densità.

 

Il secondo livello riguarda la salute delle piante. Su FieldView sono presenti due tipologie di mappe. Quella di vegetazione valuta la quantità di biomassa prodotta e quindi lo sviluppo del pomodoro. Mentre la mappa di monitoraggio usa un indice, simile all'NDVI, che può dare un'idea della presenza di piante stressate, sia da fattori abiotici, come il caldo eccessivo, sia biotici, come funghi o insetti.

 

Il terzo livello informativo riguarda l'idratazione. FieldView fornisce le mappe di evapotraspirazione che forniscono una stima dell'acqua che evapora dal suolo e che viene dissipata dalle foglie della pianta. Fornisce quindi un'idea dello stato di idratazione della coltura.

 

Il quarto livello è relativo ai trattamenti. Utilizzando lo Spray Kit l'agricoltore è in grado di mappare, metro dopo metro, la quantità di miscela fitoiatrica che effettivamente è uscita da ogni sezione della barra irroratrice. La mappa, disponibile su FieldView, ci dice quale prodotto e con che diluizione è stato applicato al suolo.

 

Il quinto livello, infine, riassume tutti gli sforzi fatti dall'agricoltore e riguarda la resa. Le moderne macchine da raccolta, infatti, sono in grado di misurare la quantità di prodotto raccolto metro dopo metro, spesso dando anche indicazioni sulla percentuale di frutti gialli presenti o sul livello di sostanza secca. Riassumono quindi la produttività del campo che, come si sa, può variare anche profondamente da una zona all'altra.

 

Cosa fare con tutte queste informazioni? Vediamo ora tre esempi di un uso intelligente dei dati, abilitati dalla piattaforma FieldView.

 

Acqua, mettere la sonda al posto giusto

Oggi molti agricoltori utilizzano le sonde al suolo per misurare la disponibilità di acqua nel terreno. In questo modo possono intervenire prontamente quanto la risorsa idrica scende sotto una certa soglia. Evitare stress idrici è infatti alla base di una buona produzione.

 

"Eppure queste sonde, se messe nei posti sbagliati, danno informazioni che sono poco rappresentative dell'interezza del campo", afferma Mitroulias. "Se ad esempio la sonda viene interrata in un'area maggiormente sabbiosa o argillosa o in un bordo campo, i dati che misurerà saranno poco utili per una gestione corretta dell'irrigazione".

 

In questo contesto entrano in scena le mappe di evapotraspirazione. È probabile infatti che, all'interno di un appezzamento, ci siano aree in cui l'evapotraspirazione è più marcata e invece aree dove lo è meno. "La strategia vincente è quella di inserire una sonda per ogni area omogenea, in modo da avere un'idea realistica della diversa disponibilità idrica del campo".

 

In questo caso dunque i dati presenti su FieldView guidano l'agricoltore nel posizionare le sonde nel posto migliore per avere informazioni utili sulla base delle quali gestire l'irrigazione. Questo significa ottimizzare l'uso dell'acqua, dei nutrienti e dell'energia.

 

Trattamenti fitosanitari, non sono tutti uguali

Anche se il numero di molecole per la difesa a disposizione è in calo, ogni anno gli agricoltori devono definire la migliore strategia di difesa per ottenere produzioni eccellenti sotto il profilo qualitativo e quantitativo, mantenendo al contempo contenuti i costi. Anche in questo caso il digitale può essere di aiuto.

 

"Serenade® Aso è un fungicida-battericida di origine naturale in formulazione liquida a base di Bacillus subtilis, ceppo QST 713, che grazie alla sua composizione protegge le piante da alternaria, botrite e altre malattie fungine, ma è in grado anche di stimolare la crescita della pianta, rinforzandone il vigore", racconta Ignazio Romeo, Crop Solution expert di Bayer.

 

Ma come fa un agricoltore a valutare la reale efficacia di un prodotto come Serenade® Aso? Il modo più semplice è quello di applicarlo solo su una parte dei campi e controllare, a fine stagione, se la produzione in quelle aree è migliorata oppure se è rimasta uguale alle parti non trattate o trattate con altri prodotti.

 

E lo stesso ragionamento può essere fatto con i prodotti per la nutrizione. "Ambition® Aktivator è un fisioattivante che mette le piante di pomodoro nelle condizioni di dare il meglio di sé", sottolinea Romeo. "Il prodotto contiene molecole che promuovono la vigorìa e l'ottimale stato di salute del pomodoro. Inoltre riducono gli effetti degli stress abiotici e aumentano l'efficienza dei fertilizzanti e l'azione degli agrofarmaci".

 

Anche in questo caso, per valutare l'effetto del prodotto un agricoltore smart potrebbe utilizzare Ambition® Aktivator solo su una parte del campo e poi verificare, con le mappe di resa, gli effetti sulla produzione.

 

Ma attenzione, perché in un ambiente complesso come un campo sono moltissime le variabili che possono influenzare la produttività della pianta. Ecco quindi che l'agricoltore deve fare un lavoro artigianale, incrociando su FieldView le varie mappe (evapotraspirazione, vegetazione, monitoraggio, trapianto e irrorazione) per verificare quali sono le cause che possono aver influenzato negativamente o positivamente la produttività.

 

Un campo gestito in maniera identica sotto il profilo della nutrizione e della difesa potrebbe aver portato a produzioni differenti magari a causa dell'impiego di una diversa varietà di pomodoro o di un trapianto troppo denso. Oppure ci possono essere disparità nella disponibilità di acqua.

 

Avere i dati giusti da utilizzare è il primo passo per raggiungere quella sostenibilità economica e ambientale che oggi tutte le aziende sono chiamate ad ottenere. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.


 

Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line® è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento ad aprile per la nuova puntata di Bayer AgriCampus




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