Quali sono i sintomi?
Le piante vengono infettate dagli insetti vettori che, con il loro apparato alimentare, si nutrono di linfa grezza trasportata dallo xilema. A livello sintomatico si evidenziano foglie malformate o arricciate, gonfiore delle nervature, decolorazioni o maculature lungo le nervature del lembo fogliare. Se l'infezione si verifica fin dalle fasi iniziali la crescita della pianta viene influenzata negativamente, se non totalmente compromessa. I frutti possono presentare rugosità o increspature della superficie, rendendoli di fatto invendibili. A causa dei gravi danni che può provocare il ToLCNDV è stato inserito nella "Lista di allerta o da quarantena" dell'Eppo."Oggi, nel bacino Mediterraneo, il ToLCNDV - spiega Giuseppe Parrella dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr (sede secondaria di Portici, Na) - interessa essenzialmente le Cucurbitacee, zucchino in primis. Gli isolati virali circolanti, nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sono tutti riconducibili al ceppo definito ToLCNDV-ES, cioè al ceppo che è stato identificato e caratterizzato per la prima volta in Spagna su zucchino nel 2012. Tale ceppo virale risulta particolarmente adatto ad infettare le Cucurbitacee, a differenza dei ceppi diffusi in India e nel continente asiatico dove preferisce colpire il pomodoro. A riprova della diversità biologica dei due tipi di ceppi virali, europeo ed asiatico, anche dal punto di vista filogenetico gli isolati europei ed asiatici risultano poco correlati. La diffusione nel nostro paese dipende essenzialmente dalla presenza e diffusione del suo efficiente vettore, la Bemisia tabaci. Essendo un insetto termofilo, la sua riproduzione e proliferazione in campo subisce un notevole incremento nei mesi più caldi. Negli ultimi anni, in pieno campo, la malattia si è manifestata di solito da maggio-giugno fino ad ottobre-novembre, con variazioni che riflettono lo specifico andamento stagionale. In serra, ovviamente, la fascia temporale può essere più ampia. Inoltre, c'è da dire che dal suo primo rinvenimento nell'Italia continentale (in Campania nel 2016), oramai la presenza del ToLCNDV in campo rappresenta una costante, specie per lo zucchino, con epifizie gravi che si ripetono oramai ogni anno e che spesso raggiungono, nei mesi più caldi, il 100% delle piante infette".
Sintomi su pianta e foglie del ToLCNDV, New Delhi virus, sullo zucchino
(Fonte foto: © Raffaele Giurato - Eppo)
Come ci si può difendere?
"Oggi le armi dell'agricoltore per difendersi sono poche - prosegue Parrella -. La prevenzione e la lotta al vettore rappresentano gli unici strumenti a disposizione, in attesa che vengano messe in commercio varietà tolleranti o resistenti. Per prevenzione s'intende: evitare o ritardare che le piante vengano in contatto con il vettore, evitare di coltivare nei periodi di massima infestazione del vettore (mesi notoriamente più caldi) facendo trapianti anticipati, ricoprire le piante subito dopo il trapianto con tessuto-non-tessuto mantenendolo per quanto più tempo possibile (generalmente massimo sette-dieci giorni), effettuare un corretto diserbo eliminando infestanti che possono fungere da ospite intermedio. Altra possibilità è il controllo chimico del vettore: alcuni prodotti agiscono bloccando le funzioni che presiedono l'alimentazione degli stessi. Questo conseguentemente porta alla non trasmissione del virus dall'insetto alle piante. Rimane l'incognita dello sviluppo di popolazioni del vettore resistenti agli insetticidi, come già avvenuto in passato".Ecco le sostanze attive che al 30 marzo 2021, su Fitogest, sono registrate su zucchino contro Bemisia tabaci: acetamiprid, acibenzolar-S-metile, Akanthomyces muscarius - ceppo Ve6 (Bio), azadiractina A (Bio), B. bassiana ATCC 74040 (Bio), B. bassiana GHA (Bio), ciantraniliprole, deltametrina, estratto di piretro (Bio), flonicamid, flupyradifurone, lambda-cialotrina, maltodestrina (Bio), olio essenziale di arancio dolce (Bio), olio minerale (Bio), Paecilomyces fumosoroseus FE 9901 (Bio), piriproxifen, pyridaben, sali di potassio degli acidi grassi (Bio), spiromesifen, spirotetramat, sulfoxaflor, terpenoid blend QRD 460. L'uso di trappole cromotropiche (soprattutto in serra o tunnel) può essere utile per monitorare la popolazione del vettore.
ToLCNDV, New Delhi virus, piante di zucchino colpite e sintomatiche
(Fonte foto: © assessorato Agricoltura Regione Campania)
Seme sano e varietà resistenti
Una delle cose da seguire per evitare brutte sorprese future è l'uso di materiale vivaistico di partenza sano e certificato. In questo modo si può avere una ragionevole sicurezza di avere un impianto senza virus che dovrà poi essere gestito agronomicamente al meglio per evitare un'infezione futura. Oggi il tema delle varietà tolleranti o resistenti ai virus, ed anche a questo virus, è sempre più rilevante. "In prospettiva, l'uso di varietà tolleranti o resistenti - conclude Parrella - rappresenta la soluzione più idonea e maggiormente auspicabile. Alcune ditte sementiere hanno annunciato che a breve metteranno sul mercato varietà di zucchino tolleranti o resistenti, ma a tutt'oggi non sono ancora disponibili. Bisognerà in ogni caso verificare la tipologia del prodotto che verrà offerta, dal momento che in Italia si coltivano particolari tipologie di prodotti per diversi tipi di mercato e di consumatore. Voglio ricordare che il sottoscritto ed il Cnr di Portici (Na), in collaborazione con l'Isi Sementi, stiamo portando avanti un progetto di miglioramento genetico che riguarda la ricerca di fonti di tolleranza o resistenza al ToLCNDV in germoplasma di zucchino. L'obiettivo è, dunque, quello di ricercare fonti di resistenza a tale temibile virus da incorporare nelle varietà di zucchino più avanzate, per offrire un valido strumento per il controllo da danni provocati dal ToLCNDV".Sul fronte varietale recentemente anche un'altra azienda sementiera ha annunciato che a breve commercializzerà varietà di zucchino tolleranti o resistenti al New Delhi virus: la Rijk Zwaan.
"Il virus - spiega María Lourdes Pérez Aguilera, breeder per lo zucchino di Rijk Zwaan Spagna - è presente da più di cinque anni in Italia e ha colpito la metà degli ettari coltivati a zucchino, principalmente in Sicilia e nel Lazio. Per questo motivo abbiamo lavorato per offrire soluzioni efficaci ed innovative ai produttori danneggiati da questa virosi. Le prime varietà resistenti al New Delhi - che saranno commercializzate con il brand Delhi Defense - saranno disponibili dalla prossima campagna". Un vantaggio per i produttori ma anche per l'intero settore e per i consumatori. "I vantaggi derivanti da questa nuova resistenza - spiega Gabriele Lippi, crop coordinator per lo zucchino di Rijk Zwaan in Italia - non interessano solamente i produttori di zucchino, ma anche gli altri partner della filiera agroalimentare che potranno contare su un approvvigionamento più stabile e costante di prodotti di qualità superiore e più sostenibili, migliorando così i processi di commercializzazione e distribuzione".