Il Mipaaf ha reso disponibili le relazioni annuali sui ai centri di moltiplicazione di Torymus sinensis, insetto utile alla lotta al Cinipide galligeno del castagno, finanziati e realizzati nel corso del 2012 nelle diverse regioni italiane. La lotta al Cinipide galligeno è stata attivata nel gennaio del 2010 allo scopo di fronteggiare la crisi in cui versava il settore castanicolo, dovuta anche a questo insetto che stava provocando gravi perdite di produzione. L'obiettivo del Tavolo di settore è quello di arrivare in tempi brevi un piano di settore castanicolo condiviso a livello nazionale.
Per fare il punto della situazione abbiamo intervistato Ivo Poli, presidente dell'Associazione nazionale Città del Castagno.

Qual è stata la situazione produttiva castanicola per quest'anno?
"Molto negativa, soprattutto a causa della siccità che ha colpito quasi tutte le Regioni italiane. La produzione è stata inferiore al 20% delle medie annuali. Alcune situazioni più fortunate (dove c'è stata maggiore piovosità) si sono verificate in Piemonte, Veneto e Abruzzo. In Piemonte si è potuto valutare anche l’effetto positivo della lotta biologica al Cinipide, dopo circa otto anni dal primo intervento: si è notevolmente ridotto il numero di galle, quasi tutte sono parassitizzate dal Torymus e le piante hanno migliorato lo sato vegetativo e la produzione".

Qual è la situazione a riguardo del Torymus sinensis e della lotta biologica al Cinipide?
"Lo scorso anno è stata avviata la lotta a livello nazionale, con lanci di parassitoidi in tutte le Regioni.
L’Università di Torino, oltre a produrre gli insetti per la lotta biologica ha fatto anche la formazione di numerosi operatori che possono agire a livello locale. Il progetto finanziato dal ministero dell’Università si è però concluso. Da quest’anno, l’equipe del professor Alma continuerà a produrre i Torymus sinensis, ma non si occuperà più del trasporto degli insetti nelle varie regioni e dei lanci. Questo compito sarà svolto da 'Associazioni Castagno' (una associazione temporanea di scopo), costituitasi appositamente per dare continuità al progetto ministeriale.  L’Associazione nazionale Città del Castagno, in qualità di capofila, ha il delicato compito di raccordarsi con il Cra Centro ricerca per l'agricoltura, istituto responsabile del progetto per conto del Ministero, e con i Servizi regionali fitopatologici per organizzare al meglio i lanci e il monitoraggio".


A che punto è l'attività di ricerca e la valutazione sulle linee guida?
"Dopo l’individuazione dell’antagonista del Cinipide, la ricerca ha rallentato la sua attività. Rimane comunque importante per verificare e riconoscere altri antagonisti autoctoni e per valutare il grado di resistenza delle diverse varietà di castagno".

Quali sono le prospettive per il comparto?
"Per i prossimi anni sono certamente poco rosee: la maggior parte delle Regioni vedrà una recrudescenza degli attacchi di Cinipide nei prossimi tre quattro anni, poi dovrebbero esserci miglioramenti (come in Piemonte). Nel frattempo stanno aumentando anche le patologie tradizionali del castagno, come Cancro corticale e Mal dell’inchiostro, o causate da nuovi parassiti (come lo  Gnomoniopsis). Tutto questo può aumentare e/o accelerare l’abbandono dei castagneti coltivati e produrre una grave crisi del settore.
Diventa quindi importante una capillare informazione ai castanicoltori e alle amministrazioni locali e l’individuazione di forme di sostegno al mantenimento dei castagneti e alla produzione.
Molte speranze vengono riposte nel prossimo piano di sviluppo rurale (2014-2020) che dovrebbe accogliere le richieste congiunte di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia di inserire anche il castagno tra le colture che possono beneficiare dei pagamenti europei". 


Il 18 novembre 2010 nella seduta della Conferenza Permanenete Stato-Regioni e Provincie autonome, è stato sancito l’accordo sul Piano di settore castanicolo che prevede quattro linee di azione: la costituzione dei Centri di moltiplicazione di Torymus sinensis (antagonista naturale) sui territori regionali, il potenziamento del Centro di moltiplicazione di valorizzazione e protezione delle risorse agrooforestali – Divapra dell’Università di Torino, lo sviluppo di linee guida di ricerca specifiche a supporto della lotta biologica al parassita, il supporto di Inea e delle Assocciazioni del castagno nazionali  per sviluppare analisi economiche, attività di divulgazione e orientamento di politica territoriale partecipata.

Una parte fondamentale del progetto è quella che prevede la divulgazione presso i castanicoltori delle corrette tecniche di gestione del castagneto, per evitare di danneggiare i parassitoidi del cinipide.

La situazione Regione per Regione nei documenti ufficiali: Abruzzo (leggi), Calabria (leggi), Campania (leggi), Emilia Romagna (leggi), Lazio (leggi), Marche  (leggi), Piemonte (leggi), Sicilia (leggi), Toscana (leggi), Umbria (leggi) e Veneto (leggi).