Il Pan (Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) ha introdotto diversi obblighi per l'agricoltore, tra cui quello di sottoporre le irroratrici al controllo funzionale presso centri di prova autorizzati. Si tratta di verifiche obbligatorie in cui si testa la corretta funzionalità della macchina (ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo).
Ma il Pan ha anche introdotto l'obbligo per l'agricoltore di manutenere correttamente e tarare la propria attrezzatura. La taratura, o regolazione strumentale, "ha lo scopo di adattare l'attrezzatura alle specifiche realtà colturali aziendali e di definire il corretto volume di miscela da distribuire, tenuto conto delle indicazioni riportate nelle etichette dei prodotti fitosanitari", è scritto nel Pan al punto A.3.6.
Un conto infatti è trattare con l'atomizzatore un meleto, altra cosa è entrare in un vigneto. E anche all'interno di una stessa coltura possono esserci differenze enormi, si pensi ad un impianto nuovo o maturo, ad un vigneto in fase di germogliamento e in pieno sviluppo.
La taratura può essere fatta in maniera autonoma dall'agricoltore. In questo caso deve essere compilata una scheda di taratura da allegare al quaderno di campagna. "I dati da registrare annualmente sono almeno, con riferimento alle attrezzature impiegate, la data di esecuzione della regolazione e i volumi di irrorazione utilizzati per le principali tipologie colturali". Il legislatore tuttavia non fornisce dettagli su come deve essere effettuata la taratura e su come i dati devono essere registrati.
Meglio dunque affidarsi a dei professionisti, i migliori in grado di consigliare con cognizione di causa l'operatore sull'approccio corretto all'irrorazione della coltura. E gli unici a poter mettere in campo le corrette attrezzature, come i banchi di prova.
"La taratura è perfino più importante del controllo funzionale, perché regola le irroratrici in modo da applicare l'agrofarmaco in maniera corretta, senza generare deriva o inquinamento puntiforme, e proteggendo la coltura al meglio", spiega ad AgroNotizie Roberto Bulzoni, che da trent'anni si occupa di questi argomenti. La Bulzoni meccanica Sas possiede diverse unità mobili in grado di andare nelle aziende agricole per effettuare i controlli previsti dalla legge.
Durante la taratura il centro di prova assiste l'agricoltore nella scelta di alcuni parametri importanti, come: volume di distribuzione, tipo di ugello e portata, gestione dell'aria (ventilatore o manica), pressione di esercizio, velocità di avanzamento e altezza di lavoro (in caso di barre).
"Si tratta di parametri importanti e di non facile definizione. Per questo è fondamentale che l'agricoltore sia presente durante la taratura", sottolinea Bulzoni. "È questo un momento di confronto in cui l'operatore impara a gestire in maniera corretta l'attrezzatura anche in autonomia".
Già, perché se il Pan prescrive che la validità di una taratura effettuata da uno specialista sia di cinque anni, è interesse dell'agricoltore controllare periodicamente che la propria irroratrice sia nelle condizioni di operare correttamente. In cinque anni infatti le performance della macchina possono calare anche notevolmente, a detrimento di una corretta difesa della coltura.
Una check list per irrorare correttamente
Ma quali sono i controlli che è bene che l'agricoltore svolga periodicamente prima di irrorare? Ecco sei consigli generali e alcuni specifici per atomizzatori e irroratrici a barra.Manometro. Una corretta manutenzione della macchina prevede che si controlli periodicamente il manometro, lo strumento che indica la pressione di esercizio dell'irroratrice. Un manometro che con la presa di forza (Pto) staccata non segni zero, è da sostituire perché non più attendibile.
Sarebbe poi importante controllare l'effettiva correttezza della misurazione. Si può dunque procedere in questo modo: mandare il manometro in pressione (ad esempio a 10 bar), staccare la Pto, sostituire il manometro vecchio con uno nuovo, riattaccare la Pto. Se la pressione segnata dal manometro nuovo corrisponde a quella del manometro vecchio (10 bar) allora l'affidabilità è certa.
Gruppo comando sezioni. Immettendo acqua nel serbatoio e accendendo l'impianto è bene verificare che l'apertura e chiusura delle sezioni dell'atomizzatore o della barra funzionino correttamente. Che si aprano e chiudano cioè agendo sui comandi posti in cabina.
Filtri. È bene controllare che il filtro di aspirazione, posizionato tra la pompa e il serbatoio, sia in buono stato. Deve quindi essere smontato e controllato ed eventualmente pulito o sostituito.
Assenza di perdite. Mandando in pressione il circuito idraulico non ci devono essere perdite visibili dall'attrezzatura. È bene fare un giro completo della macchina e guardare anche sotto la stessa, in modo da individuare eventuali sgocciolamenti.
Manutenzione degli ugelli. "Gli ugelli sono forse l'elemento più importante della macchina, per questo è fondamentale che l'agricoltore si rivolga ad un tecnico per la scelta dell'ugello corretto, ma anche per stabilire la portata e la velocità di avanzamento più idonea alla coltura", spiega Bulzoni.
Per verificare che la portata nominale sia corretta occorre un banco di prova (o dei recipienti graduati), ma l'agricoltore può controllare visivamente, aprendo il circuito, se ci sono ugelli che spruzzano in maniera non corretta o sono occlusi. In questo caso devono essere puliti o sostituiti.
Per pulire un ugello occorre smontarlo e sciacquarlo con acqua corrente (attenzione ad indossare i corretti Dpi), aiutandosi con uno spazzolino. Mai usare strumenti acuminati come cacciaviti o coltelli. Ci si può aiutare poi con una bomboletta di aria compressa, mentre non si deve assolutamente soffiare dentro.
Antigoccia. Ogni macchina irroratrice deve montare i sistemi antigoccia. Sono apparecchi che impediscono all'ugello di sgocciolare per più di cinque secondi dopo aver chiuso l'irrorazione. Se lo sgocciolamento si prolunga bisogna aprire l'apparecchio, pulire la membrana e rimontarla. Se lo sgocciolamento dura ancora per più di cinque secondi il pezzo è da sostituire.
Una check list per barra e atomizzatore
La maggior parte dei controlli da effettuare periodicamente sono identici sia che si operi con una barra irroratrice sia che invece si impieghi un atomizzatore. Ci sono tuttavia alcuni elementi specifici da controllare su queste due attrezzature.Barra. Aprendo la barra nel piazzale dell'azienda si deve controllare ad occhio che non vi siano baulature o elementi stori. Si deve poi controllare che la barra sia perfettamente parallela al suolo. L'altezza dal bersaglio deve essere intorno ai 60 centimetri, ma varia con la tipologia di ugello impiegato.
Nel caso in cui si impieghi una barra con manica ad aria è bene controllare che non vi siano strappi e nel caso si impieghi lo schiumogeno per il mantenimento della traiettoria occorre verificarne il corretto funzionamento, per evitare che smetta di funzionare mentre si sta lavorando.
Atomizzatore. Gli agricoltori che si rivolgono ad un centro di prova autorizzato per la taratura riceveranno consigli su come regolare l'inclinazione degli ugelli a seconda delle diverse colture su cui operano. L'agricoltore dovrà dunque cambiare assetto degli ugelli quando passerà da una coltura all'altra, ad esempio da una vite a spalliera ad un pescheto. Ma anche se l'irroratrice opera in monocoltura è bene controllare periodicamente che gli ugelli siano nella posizione corretta.
Nel caso di colture a diversa altezza l'operatore dovrà poi chiudere o aprire gli ugelli nelle parti superiori o inferiori, in modo che il getto non finisca fuori bersaglio, in aria o sul terreno.
Infine l'agricoltore deve controllare che il ventilatore giri correttamente, facendo attenzione che le pale non siano crepate. In questo caso vanno sostituite per evitare che si rompano durante l'irrorazione e che spaccandosi lesionino anche le altre.
Pochi controlli per trattare in serenità
Sottoporre le irroratrici al controllo funzionale e tararle correttamente rappresenta un obbligo di legge ed è il modo migliore per operare nel rispetto dell'operatore, delle colture e dell'ambiente. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.Avere una macchina perfettamente funzionante e ben tarata significa infatti mandare a bersaglio la giusta quantità di miscela fitoiatrica, evitando che questa si disperda in ambitene e raggiunga l'operatore o gli astanti. Lavorare correttamente conviene anche al portafogli, perché si eliminano gli sprechi e si mettono le piante nelle migliori condizioni per produrre al meglio.
Image Line è partner e su AgroNotizie ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo
Appuntamento ad aprile per la nuova puntata di Bayer AgriCampus dedicata alla difesa integrata insetticida.