L'Italia è lunga. Una constatazione, questa, che fa spesso capolino nelle più disparate conversazioni. Una constatazione la quale, per quanto apparentemente banale, vale anche in agricoltura. La forte differenziazione territoriale per suoli e clima aumenta sì la ricchezza complessiva del Belpaese, ma obbliga anche a una forte differenziazione di gamma e a un impegno capillare per diffondere i propri messaggi tecnici. Proprio in questa ottica la Nardi ha organizzato un tour dimostrativo in campo composto da 12 tappe in altrettante località italiane di pregio agricolo. Si sono infatti toccate, da aprile a oggi, le province di Sassari, Livorno, Foggia, Roma e Perugia, dove si è tenuta l'ultima manifestazione presso lo stabilimento di Selci Lama della Nardi. Il Tour proseguirà il 6 luglio a Ferrara e il 28 luglio a Siena. In agosto sarà il turno di Ancona, mentre a settembre si terranno gli eventi conclusivi in Sicilia e in Friuli. Ad accompagnare i macchinari schierati in campo dalla Nardi anche Syngenta Crop Protection, la quale ha portato le proprie competenze agronomiche e ha diffuso i propri messaggi tecnici come pure alcune novità, come la "Operation Pollinator", la quale ha di recente ottenuto anche riconoscimenti dalla regione Umbria con l'inserimento nei Psr regionali. Menzione particolare la merita l'intervento di Stefano Benvenuti, del Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Agraria di Pisa. Benvenuti ha brevemente esposto i risultati delle sperimentazioni di campo, effettuate in collaborazione con  Syngenta Crop Protection, le quali hanno evidenziato le positive influenze dell'aratura sul contenimento delle infestanti delle colture agrarie (per approfondimenti clicca qui). Un argomento molto attuale, visti i numerosi dibattiti circa l'opportunità di ricorrere o meno a pratiche di agricoltura conservativa.

La lunga marcia di Nardi

 

Il rapporto col suolo è parte integrante della genetica Nardi da oltre un secolo, quando a Francesco Nardi, fondatore dell'azienda, venne l'idea di creare qui in Italia il primo aratro reversibile. Il Gruppo vede oggi un fatturato di oltre 30 milioni di euro ripartiti in aratri (40%), erpici a disco (25%), zappatrici (20%) e seminatrici (15%), come pure una consistente presenza a livello internazionale, frutto di una progressiva espansione in Paesi di Africa, Sud America, Medio Oriente, Far East ed Europa occidentale. La crescita di Nardi è stata consolidata anche dalla capacità di realizzare collaborazioni preziose con altre aziende, ognuna leader nel proprio settore. Oltre che da Syngenta Crop Protection, la tappa di Selci Lama del 17 e 18 giugno ha visto i "Professional Implements" di Nardi accompagnati alla prova del campo da trattori messi a disposizione per lo più dal Consorzio Agrario Provinciale di Perugia, distributore delle storiche gamme verdazzurre per la lavorazione del terreno e della semina. Marchi trattoristici in evidenza sono stati quindi, e soprattutto, quelli del gruppo Agco, il quale ha schierato ben sette dei nove trattori presenti: tre Fendt Vario, un 718, un 211 e un 930, due Challenger MT 765 C, un Massey Ferguson 6480 e un 7499. Fornite da Fendt e Challenger anche le risorse umane necessarie al supporto tecnico specializzato per la corretta esecuzione delle dimostrazioni.

 

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Challenger e Fendt: trattori di potenza per macchinari di peso


Per la parte più legata alle attrezzature Nardi, le gamme "messe alla frusta" sono state quelle per la lavorazione del terreno e della semina, le quali sono stati fatte operare in campo alternando nella dimostrazione differenti modelli. Tra gli aratri si evidenzia dapprima l'NX 10 E, reversibile a quattro corpi per lavorazioni entro solco, dotato di vomeri elicoidali capaci di offrire un'ottimale rivoltamento del terreno con profondità di aratura fra i 20 e i 30 cm. All'NX 10 E è seguito l'SX 24 a telaio oscillante e spostamento a slitta, anch'esso reversibile, in versione a tre corpi con versoi di tipo cilindrico. L'SX è idoneo soprattutto alle arature entro solco e di finitura, con profondità fino a 40-45 cm. Una menzione speciali la merita un il modello Ergon-V-5T-CN8, un aratro semiportato reversibile monoruota, che di corpi ne porta al lavoro cinque, per l'occasione con vomeri di tipo cilindrico. I corpi sono protetti da un efficiente sistema pneumatico di assorbimento urti. In questo caso infatti non vi sono bulloni di sicurezza, come nei modelli precedenti. L'Ergon è stato peraltro arricchito con un nuovo sistema brevettato di allineamento automatico. Negli aratri a 4-5 corpi può infatti essere necessario aggiustare continuamente l'allineamento dell'aratro nel senso di marcia del trattore. Con il nuovo brevetto Nardi l'aratro viene invece reallineato all'asse centrale di direzione grazie a un sistema pneumatico che si aziona automaticamente a ogni reversione dell'aratro.

 

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L'Ergon in modalità trasporto su strada

 

A seguire gli aratri, sono stati messi all'opera macchinari come il Fast 300 e l'erpice a dischi "FCI". Il primo è un coltivatore combinato dotato di sette ancore e un doppio livello di dischi per la rifinitura e l'affinamento del terreno. Con il Fast si possono operare preparazioni del suolo fino a 45 cm di profondità. Il secondo è invece un erpice a dischi trainato. Con i suoi 36 dischi da 660 mm, e i suoi oltre quattro metri di fronte operativo, questo erpice richiede potenze, superiori ai 120 cv. Ideale quindi per le lavorazioni di preparazione del letto di semina in aziende di grandi estensioni.

 

Non solo aratri

 

Nel portfolio prodotti del Gruppo Nardi non vi sono però solo attrezzature per la lavorazione e la preparazione del terreno, bensì trovano ampio spazio anche le seminatrici. Circa il modello Dora si era già parlato in un precedente articolo di Agronotizie. Tra le seminatrici poste in prova a Selci Lama si evidenzia dapprima Regina, seminatrice a file, portata e trainata, la quale con la propria struttura solida copre fino a 4 metri di larghezza operativa. La gamma spazia dal modello Regina RS 250, da 20 elementi di semina e una larghezza di 250 cm, alla RSC 400, che di elementi ne ha 34 e opera come detto su fronti di quattro metri. Vera ammiraglia del comparto semina monogerme è invece la Starsem K. Per l'occasione, in campo è stata schierata una Starsem VK 280 a sei file. Seminatrice pneumatica di precisione, consta di microgranulatore e di regolazione idraulica dell'interfila, la quale spazia con sette possibili regolazioni tra i 50 e i 75 cm. I modelli sono ben 24, passando dalla FK 250, 4 file e 250 cm di fronte, alla VMK 550/6, alla quale si possono aggiungere elementi fino al numero di 12. Grande pregio delle Starsem è l'estrema facilità nel cambio del disco di semina quando si debba cambiare tipo di semente da utilizzare. In pochi minuti tutti i dischi sono sostituibili senza l'uso di alcun attrezzo, ma solo a mani nude.

 

La seminatrice Regina di Nardi