La Toscana ha dichiarato lo stato di eccezionalità degli attacchi di peronospora che quest'anno hanno colpito la viticoltura regionale.
Dopo la raccolta delle segnalazioni di danno, realizzate dalle aziende vitivinicole, la Regione ha potuto fare il bilancio ufficiale delle perdite economiche e avviare le pratiche per la richiesta degli aiuti straordinari per le imprese.
Dalle segnalazioni infatti è emersa una perdita economica di oltre 260 milioni di euro per gli attacchi crittogamici di questa primavera ed estate.
Una cifra che corrisponde ad una perdita superiore al 30% della produzione lorda vendibile, soglia oltre la quale è possibile considerare come eccezionale il fenomeno e richiedere lo stato di calamità.
Così la Giunta Regionale, su proposta dell'assessore all'Agroalimentare Stefania Saccardi, ha dichiarato l'eccezionalità degli attacchi di peronospora di quest'anno, in modo che sia possibile richiedere al Ministero il riconoscimento dello stato di calamità e attivare il fondo di solidarietà nazionale per fornire i risarcimenti alle aziende colpite.
Una strada che quest'anno è stata percorsa anche da altre regioni, come il Lazio e le Marche, dove la peronospora ha causato forti danni al settore vitivinicolo, con punte che hanno portato anche alla perdita del 90% della produzione in certe zone particolarmente colpite.
L'elevata piovosità di maggio e le condizioni atmosferiche calde e umide che hanno caratterizzato tutta l'estate, sono state particolarmente favorevoli per il fungo parassita delle viti, costringendo i viticoltori ad aumentare il numero degli interventi anticrittogamici, con un conseguente aumento dei costi e a volte con scarso successo per quanto riguarda il controllo della malattia.
Una situazione che, essendo dovuta al clima e ad un agente patogeno - in questo caso Plasmopara viticola - può essere inquadrata come calamità naturale, al pari di una alluvione o di una siccità.
Ora la parola passerà al Ministero che dovrà valutare se e come sbloccare i fondi per i risarcimenti alle aziende.