Rilanciare in Italia e in Europa la filiera della seta e il patrimonio culturale ad essa legato, compreso il suo paesaggio agrario. 

 

È questo l'obiettivo del progetto Aracne, un progetto europeo del programma Horizon, che prende il nome dall'abilissima tessitrice greca che osò sfidare Atena e per questo fu tramutata in un ragno.

 

Ma Aracne è anche una sigla, che sta per "Advocating the role of silk art and cultural heritage at national and european scale" - Sostenere il ruolo della seta nell'arte e della sua eredità culturale, a livello nazionale e su scala europea.

 

Il progetto, che durerà 3 anni, si propone di creare un'identità culturale europea legata alla filiera della seta, restituendole nuova vita attraverso la realizzazione di una rete che comprenda più attori, come il mondo produttivo, le università, la scuola, gli enti e le istituzioni pubbliche e la società civile.

 

A coordinarlo sarà il Crea Agricoltura e Ambiente di Padova, già sede del Centro di Ricerca in Bachicoltura.

 

E proprio a Padova è stato presentato, alla presenza del vicepresidente della provincia Daniele Canella, dell'assessore alla Cultura della Città Andrea Colasio, della direttrice dell'ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa Luisella Pavan Woolfe, del Padre Antonio Ramina rettore della Basilica del Santo e del senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato - Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare.

 

Un progetto che vuol valorizzare un passato plurisecolare di grande tradizione e un presente all'insegna dell'innovazione, della produzione sostenibile, della moda e del turismo.

 

Tra le prime attività ci sarà la realizzazione di un inventario del patrimonio della sericoltura sotto forma di mappa virtuale, realizzato con studi e ricerche condotti sul campo da storici e ricercatori, con la collaborazione degli insegnanti e degli studenti delle scuole.

 

Accanto a questo ci sarà il censimento e la classificazione di tutte le diverse cultivar di gelso e razze di baco da seta, rintracciabili nei territori coinvolti in Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Grecia e Bulgaria.

 

Le piante e i bachi, una volta riprodotti e selezionati, verranno poi resi disponibili per gli allevatori europei, per produrre sia seta, sia diversi sottoprodotti come fibra, cellulosa, farmaci, more, mangimi e integratori alimentari.

 

Obiettivi che sono culturali ma anche scientifici e tecnici, che andranno dagli approfondimenti storici e artistici a quelli più prettamente agricoli e zootecnici e anche di alto artigianato.

 

La seta infatti è un tessuto che evoca da sempre moda e lusso, e che fornisce anche l'ispirazione e la materia prima a numerose attività creative e start up che realizzeranno oggetti d'arredo, gioielli in seta e d'oro e accessori di moda, creazioni queste estremamente attrattive e ad alto valore aggiunto, all'insegna dell'economia circolare della sostenibilità, particolarmente apprezzate, se legate alla storia ed al territorio di provenienza.

 

Per il senatore Luca De Carlo, Aracne sarà una sfida per recuperare il patrimonio culturale legato alla seta, italiana ed europea, formatosi quando la gelsibachicoltura era molto diffusa, in particolare nel nostro territorio e il nostro prodotto poteva competere con quello della Cina.

 

Un progetto molto ambizioso che l'Italia ha l'orgoglio di coordinare, e che vuole realizzare una via della seta 4.0, che sia molto di più di un semplice itinerario storico culturale, ma che sia un'occasione di rilancio e sviluppo per i tanti territori che vi partecipano e per i tanti settori che sono coinvolti.