Quando abbiamo un dubbio che cosa facciamo? Cerchiamo su internet la risposta. E se vogliamo sapere come fare una certa operazione? Guardiamo YouTube. Per conoscere il meteo controlliamo l'app e mentre il trattore avanza nel campo scrolliamo i reel di Instagram. Nel frattempo il computer di bordo produce dati che vengono inviati in cloud per essere poi analizzati da un software.

 

L'agricoltura è l'ultimo settore economico che la digitalizzazione sta rivoluzionando. Nel mondo dei servizi e dell'industria sono ormai venti anni che internet e il digitale hanno cambiato il modo di lavorare. Per il settore primario il processo è ancora agli inizi, ma la rivoluzione appare inarrestabile.

 

Dai bollettini fitosanitari alle banche dati

Gli agricoltori più anziani sono ancora soliti andare presso i consorzi o le cooperative per leggere in bacheca i bollettini che riportano informazioni sul meteo, i trattamenti da eseguire e in generale che danno informazioni per gestire al meglio i campi.

 

Gli agricoltori più smart invece ricevono via mail i bollettini in tempo reale, oppure visitano le pagine web delle organizzazioni di riferimento per sapere qual è la situazione fitosanitaria. E se le previsioni meteo una volta erano date solo in coda al telegiornale (ed erano ad un giorno), oggi con le app si può consultare in un attimo l'andamento meteo per la settimana a seguire.

 

È tutto più veloce e comodo grazie alla trasmissione di informazioni resa possibile dalla rete. Ed è tutto aggiornato in tempo reale.

 

Per molto tempo i tecnici e qualche agricoltore andavano in giro con un librone nel quale erano contenute tutte le informazioni sugli agrofarmaci in commercio. Un librone che diventava vecchio il giorno dopo essere stato stampato, in quanto autorizzazioni ed etichette cambiano nel corso dell'anno.

 

Nel 1989 Fitogest® faceva i suoi primi passi. Si tratta della banca dati di riferimento per avere informazioni aggiornate sui prodotti fitosanitari e dalla quale si possono scaricare le etichette e le schede di sicurezza. Dal portale è possibile cercare gli agrofarmaci, controllare che siano autorizzati, vedere i tempi di carenza, la composizione, le colture ammesse e molte altre cose.

 

E lo stesso vale per i fertilizzanti, con Fertilgest®, e per piante con Plantgest®. Internet ha reso possibile avere sempre informazioni aggiornate ed evitare di compiere errori. Già, gli errori, perché un'altra grande rivoluzione resa possibile da internet è lo sviluppo di software gestionali per tenere traccia delle attività svolte in azienda.

 

Software come QdC® - Quaderno di Campagna®, che permette non solo di registrare le informazioni, ma anche di eseguire in automatico verifiche sulla correttezza delle operazioni colturali, nonché fornire ai controllori pubblici i dati di cui hanno bisogno. Oggi è ancora l'uomo a compilare il software, ma in futuro tutto sarà automatico.

 

Da Arpanet all'Internet delle Cose (Iot)

Era il 29 ottobre 1969 quando un ricercatore dell'Università della California inviò ad un computer dello Stanford Research Institute un messaggio via internet (a quei tempi si chiamava Arpanet). Erano solo cinque lettere, Login, delle quali solo due arrivarono a destinazione. Eppure quel dialogo tra computer (grandi come una stanza), gettò le basi di internet.

 

Oggi la nuova frontiera è l'Internet delle Cose (Iot). E cioè oggetti di uso quotidiano, come un trattore o un sensore, che sono connessi alla rete e sono in grado di inviare e ricevere dati.

 

E così la capannina meteo dialoga con lo smartphone dell'agricoltore. La trappola smart fotografa gli insetti rimasti intrappolati sulla superficie collosa e invia l'immagine al tecnico. Il sensore di umidità del suolo registra i valori del terreno e manda i dati ad un software che suggerisce all'agricoltore se e quanto irrigare.

 

Già oggi tutti i device Iot sarebbero potenzialmente integrabili in un'unica piattaforma gestionale in grado di supportare l'agricoltore nella gestione della propria azienda agricola, un po' come è accaduto con l'industria con la rivoluzione 4.0. Ma se la tecnologia è pronta, ci sono diversi ostacoli (economici, culturali, di digital divide, eccetera) che rendono questa rivoluzione incompiuta.

 

L'agricoltura tra cinquant'anni

Come sarà il mondo dell'agricoltura tra cinquanta anni, quando ne saranno passati cento dall'invenzione di internet? Probabilmente il settore sarà stato rivoluzionato e avrà abbracciato quelle tecnologie che oggi sono soltanto agli albori.

 

Grazie a internet le aziende agricole, probabilmente di dimensioni medie più grandi rispetto ad oggi, saranno connesse al mondo e venderanno i propri prodotti direttamente al consumatore o ai grandi gruppi internazionali.

 

Ogni attività aziendale sarà pianificata, eseguita e monitorata da software gestionali che saranno in grado non solo di acquisire dati dalle centinaia di sensori sparsi per i campi e le stalle, ma potranno anche comandare trattori e altre attrezzature che, ovviamente, non avranno più bisogno della supervisione umana.

 

Probabilmente quella che noi oggi chiamiamo intelligenza artificiale sarà una compagna di lavoro indispensabile. Un software che non solo gestirà la nostra azienda, ma sarà in grado anche di dialogare con le "colleghe" sparse per il Globo per imparare e gestire al meglio i campi. 

 

Tutto sarà misurato e trasformato in dato. Ogni attività sarà tracciata e resa disponibile. Le aziende agricole saranno connesse al mondo e l'agricoltore lavorerà dall'ufficio, delegando i compiti faticosi e ripetitivi a software e automi. Sarà un futuro distopico? Lo scopriremo tra cinquanta anni.

 

Fitogest®, Fertilgest®, Plantgest® e QdC® - Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line® Srl Unipersonale