Cala la produzione e il valore aggiunto della produzione
agroalimentare europea nel
2020 a causa del
Covid-19: -1,4% in media e -2,6% in Italia. Sempre in Italia si assiste a una forte diminuzione del
lavoro agricolo (-4,9%). Tiene la spesa nei
fitosanitari a livello europeo e in leggero calo la percezione dei rischi per la salute ad essi collegati. Nel 2020 il
valore dell'agricoltura ammonta all'1,3% del Pil dell'Ue con 411,8 miliardi di euro. Primi quattro Paesi produttori restano Francia (75,4 miliardi), Germania (56,8 miliardi), Italia (56,3 miliardi) e Spagna (52,9 miliardi).
I numeri dell'agroalimentare europeo 2020
Il valore totale dei
prodotti agroalimentari all'interno dell'Unione europea nel 2020 è stato stimato in
411,8 miliardi di euro. La metà di questi - il 52,8%, pari a 217,5 miliardi - proviene dall'agricoltura, i cui prodotti più redditizi sono stati verdura, orticoltura e cereali. Subito dopo troviamo i derivati animali, come latte e carne, per un totale del 38,6%, del ricavato totale, pari a 158,8 miliardi di euro. Il restante 8,6% (15,3 miliardi) deriva da servizi legati all'agricoltura, tra cui visite veterinarie per il bestiame o l'affidamento a terzi della raccolta delle colture.
I quattro grandi produttori europei, Italia terza
Il 58,6% del valore complessivo della produzione agroalimentare europea proviene da Francia (75,4 miliardi), Germania (56,8 miliardi), Italia (56,3 miliardi) e Spagna (52,9 miliardi).
Produzione e valore aggiunto in calo rispetto al 2019, soprattutto in Italia
Nonostante le cifre incoraggianti,
Eurostat rivela che il valore stimato della produzione agroalimentare del 2020 è in calo dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Il calo si riflette in una diminuzione dei prezzi dei prodotti e dei servizi (-0,7%) e del volume totale della produzione stessa (-0,8%). Tra gli Stati membri che più hanno subìto questo calo troviamo proprio l'Italia, con il -2,6%.
Continua il trend negativo del lavoro agricolo
Male l'Italia. Nel 2020 la quantità di ore di lavoro nel settore agricolo sono calate del 4,8% rispetto al 2019, che già vedeva una diminuzione del -2,8%. Tra i paesi europei, quelli che hanno visto una
diminuzione significativa in questo senso sono soprattutto i grandi produttori agricoli, tra cui rientra l'Italia, con il -4,9%.
Stimata una spesa di 234,8 miliardi di euro in beni e servizi legati alla produzione agricola
Tra i beni e servizi per i quali si è speso di più, troviamo quelli legati all'allevamento animale, in particolare mangimi (38,5%) e cure veterinarie (2,6%). Seguono i costi per il mantenimento dei campi, tra cui l'acquisto di semi e piante (5,4%), fertilizzanti (6,3 %) e fitosanitari (4,7%).
Costante la vendita di fitosanitari
Tra i prodotti acquistati per la protezione delle piante, rimane
costante l'uso dei fitosanitari, pari a 380mila tonnellate vendute nell'Unione europea. Una quantità invariata rispetto al 2019. In media cala in Europa il rischio percepito derivato dall'uso dei fitosanitari (-17% nel 2018), in controtendenza alcuni paesi del Nord, come Lituania e Finlandia, dove il rischio percepito sale rispettivamente del 40% e 44%, soprattutto per la diffidenza dei cittadini nei confronti di prodotti come repellenti, fungicidi, insetticidi ed erbicidi.
In collaborazione con Laura Valentini