In tema di ortofrutta Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, ha ricordato l'importante modifica decisa poco prima dell'estate, in supporto alla situazione all'emergenza Covid, che ha previsto l'innalzamento al 70% della quota di cofinanziamento per le imprese. "Questo rende immediatamente disponibili, senza impegno da parte dei privati, delle aziende e delle cooperative e associazioni di produttori, delle risorse dell'Ocm" ha affermato De Castro sottolineando anche gli aiuti ricevuti dall'Italia nell'ambito del Recovery fund, che ammontano a 209 miliardi di euro.
"Il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare diverse sfide importanti" ha affermato Felice Assenza della Direzione generale delle politiche internazionali e dell'Unione europea del Mipaaf, spiegando che si tratta di un contesto nuovo e complicato, in quanto legato all'emergenza sanitaria. "Stiamo ultimando le fasi negoziali della riforma della Pac" ha detto Assenza che ha aggiunto: "due sono i binari di interesse: il nuovo regolamento sui Piani strategici e il Regolamento transitorio".
Assenza ha poi precisato la presidenza tedesca ha intenzione di chiudere un accordo politico in Consiglio già dal prossimo mese di ottobre. "La parola passerà a quel punto al negoziato con il Parlamento europeo, si innescheranno i triloghi, un dialogo tra Parlamento europeo, Commissione e Consiglio, cercando di approvare il Piano strategico".
Nel percorso si inseriscono le norme transitorie: "Il quadro finanziario è stato concluso, quindi ci sono tutti gli elementi che ci possono consentire di adottare i nuovi regolamenti, compreso quello transitorio" in tempi abbastanza brevi secondo Assenza.
Quindi la nuova Pac, che sarebbe dovuta iniziare nel 2021, "con ogni probabilità - perché ancora il regolamento transitorio non è stato adottato - vedrà la luce il 1° gennaio 2023" dopo due anni di transizione, ha affermato il direttore generale. Nell'ambito del Green deal, e quindi delle strategie Farm to fork e Biodiversity, si lavorerà sulla sostenibilità e sul cambiamento climatico. La Commissione Ue intende proporre alcune raccomandazioni a ciascuno Stato membro perché i principi siano "impressi"all'interno dei piani strategici che saranno poi adottati.
L'Ocm ortofrutta rimane sostanzialmente invariata, cambierà il nome che sarà Interventi settoriali ortofrutta, Iso. "I Programmi operativi saranno il fulcro dei nuovi Interventi settoriali" ha dichiarato Assenza spiegando che la durata sarà prolungata da 5 a 7 anni, con durata minima mantenuta a tre anni.
Gli Interventi settoriali vanno previsti all'interno del "contenitore" che sarà il Piano strategico nazionale e "l'Ocm ortofrutta rimane come Ocm ma sarà un Intervento settoriale che avrà una valenza di strategia nazionale. Sarà parte integrante della strategia nazionale - continua Assenza - per il rilancio della competitività del settore agroalimentare".
Un aspetto importante del Piano strategico sarà quello degli strumenti di gestione del rischio: "l'ultima crisi emergenziale ci ha insegnato che è importante lavorare con più incisività per migliorare la resilienza delle aziende agricole, una delle vere sfide per il futuro". Sulla sostenibilità Felice Assenza auspica che si arrivi ad un accordo di massima e ad un metodo unico per il settore ortofrutta.
La strategia ambientale sarà quindi rafforzata all'interno dei Programmi operativi. Questi ultimi faranno parte di un disegno più grande, ovvero i Piani strategici nazionali: in questa cornice la domanda principale riguarda il ruolo dei territori nelle politiche agricole.
Ed è proprio il tema affrontato da Federico Sgarbi, coordinatore di Agriregion, la rete di regioni europee nata nel 2018. "Il rischio di un forte accentramento della Pac e la conseguente riduzione dell'intervento delle Regioni come proposto dalla Commissione europea - ha sottolineato Sgarbi - taglia il rapporto con i territori che devono invece essere associati alla definizione dei Piani strategici".
Anche Simona Caselli, presidente di Areflh, Assemblea delle Regioni europee frutticole, orticole e floricole, è d'accordo con Sgarbi: "Ci saranno molte innovazioni nella Pac e l'idea che le autorità di gestione, cioè il punto di riferimento dello sviluppo rurale e anche di buona parte della gestione delle politiche dell'Ocm, non siano più le Regioni è un punto di preoccupazione condiviso" ha affermato la presidente di Areflh.
Caselli ha poi analizzato strategie e obiettivi di Farm to fork: riduzione del 50% dell'uso complessivo degli agrofarmaci per una produzione sostenibile, riduzione della plastica, aumento del consumo alimentare di ortofrutta, riduzione del lo spreco alimentare e prevenzione dei rifiuti.
"Per l'ortofrutta il consumo sostenibile è un tema di grande interesse ma dobbiamo imparare a presidiare il percorso delle normative - ha sottolineato Simona Caselli - rivendicando un ruolo importante per gli organismi che rappresentano i territori ad iniziare dalle Regioni. Si parla di biologico ma servono supporti alla commercializzazione, tecniche innovative per le quali occorrono ulteriori aiuti. Siamo di fronte a risorse sostanzialmente costanti considerati anche i 7 miliardi e mezzo del Recovery fund con obiettivi sempre crescenti: per questo il problema dei finanziamenti è prioritario", ha concluso la presidente di Areflh.
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Fonte: Agronotizie