L’Italia non è ancora riuscita a chiarire la propria posizione con la Commissione Ue sul dossier Xylella fastidiosa. Ma si conferma quanto anticipato da AgroNotizie lo scorso 19 gennaio: Martina sta tentando di dilazionare i tempi giocando sul fatto che il Piano Silletti e la decisione del 18 maggio 2015 della Commissione Ue sono di fatto in balia di quanto deciderà il Tribunale europeo del Lussembugro.

Lunedì 25 gennaio il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina ha incontrato a Bruxelles il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis. Ardua l’impresa: chiarire cosa stia facendo l’Italia per contrastare la Xylella fastidiosa, tenendo presente che il regolamento di esecuzione della Commissione Ue sulla gestione dell'infezione potrebbe essere comunque impallinato dal Tribunale del Lussemburgo.

Il tentativo di Martina di rallentare il corso della procedura di infrazione che pende sull'Italia per i ritardi nell'applicazione delle decisioni europee si è concretizzato nella presentazione di una serie di iniziative volte ad “Irrobustire ciò che già stiamo facendo, cioè monitoraggi, controlli, attività per gestire il tema - ha detto ai giornalisti.

Dalla Commissione europea ufficiosamente si parla di “dialogo costruttivo” e di “speranza di avere un chiarimento rapido da parte della Corte di giustizia”, alla quale il Tar del Lazio ha chiesto di pronunciarsi sulla conformità della decisione presa dall'Ue sulla Xylella ai principi del diritto dell'Unione europea.

A far scattare, lo scorso 10 dicembre, l'avvio della procedura di infrazione era stato il contenuto del rapporto dell'Ufficio per il cibo e la salute animale. Il 9 febbraio scadono i 60 giorni di tempo entro i quali l’Italia dovrebbe riuscire a schivare l’avvio delle sanzioni. Una data troppo vicina, vista l’impossibilità di operare, stante le sospensive del Tar Lazio e il sequestro preventivo degli olivi da abbattere imposto dal Gip di Lecce, e con la possibilità che il provvedimento sia reiterato dalla Procura della Repubblica nel caso vengano emesse nuove ordinanze di abbattimento.

Su tanto si registra la posizione di Coldiretti Puglia “Bene ha fatto il ministro Martina a rassicurare l’Unione europea circa i provvedimenti assunti dall’Italia per la gestione dell’emergenza Xylella Fastidiosa in Puglia, aumentando il numero degli ispettori fitosanitari da 35 a 135, intensificando le azioni di contrasto agli stadi giovanili dell’insetto vettore attraverso le lavorazioni meccaniche dei terreni in tutta la zona tampone e tramite l’eliminazione di tutte le piante ospiti spontanee presenti lungo le strade, fossi, canali, aree verdi e attraverso l’attuazione del piano di ricerca nazionale sulla Xylella, anche attraverso la realizzazione di campi sperimentali, per l’individuazione di ogni possibile soluzione con il coinvolgimento di esperti nazionali e internazionali – così Gianni Cantele presidente di Coldiretti Puglia.

Cantele ha aggiunto: ”Per scongiurare gli abbattimenti anche a livello territoriale bisogna fare ciascuno la propria parte infittendo controlli e monitoraggi e intensificando le buone pratiche nelle campagne. I nostri olivicoltori hanno bisogno di sapere esattamente cosa devono fare e le linee guida vanno comunicate a tutti i produttori pugliesi, non solo a quelli salentini”. 

Sull’incontro tra il ministro delle Politiche agricole, Martina, e il commissario europeo alla Salute, Andriukaitis, il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti dice: “La Regione Puglia deve capitalizzare il primo e forse unico atto concreto positivo fino a questo momento – dopo quasi tre anni di emergenza – il via libera del Comitato fitosanitario dell’Ue alla commercializzazione delle viti salentine, previo specifico trattamento a caldo prima della vendita delle barbatelle, un risultato nella lotta alla Xylella che risale ormai a novembre 2015. Non possiamo vanificare gli sforzi di tutti solo perché non viene ancora completato e licenziato il protocollo per l’utilizzo delle quattro macchine utili al trattamento che le imprese hanno acquistato, anticipando 200mila euro”.

“Il sistema della ricerca va assolutamente supportato – conclude Coldiretti Puglia - per individuare indubitabilmente le varietà resistenti al patogeno ed è necessario al contempo predisporre un piano di comunicazione che fornisca al tessuto imprenditoriale e sociale informazioni utili e puntuali per contrastare e prevenire la malattia”.