Proprio mentre la Xylella fastidiosa sembra quasi diventata un affare per azzeccagarbugli, sulla scorta dei provvedimenti giudiziari che da dicembre in poi hanno polarizzato l’attenzione dei media, dalla provincia di Taranto scatta l’allarme per una possibile avanzata dell’infezione del batterio da quarantena.

Giovanni Melacarne, presidente del Consorzio per la tutela dell’olio extravergine di olive Terre d’Otranto Dop, il 17 gennaio scorso ha scritto ai dirigenti del Servizio fitosanitario della Regione Puglia per richiedere campionamenti in agro del comune di Avetrana al fine di verificare con analisi di laboratorio un possibile caso di Xylella fastidiosa che, ove confermato, si troverebbe ben oltre la “fascia di sicurezza” che dal Salento al tarantino è costellata da vigneti e seminativi e che fino ad oggi era stata considerata una barriera al possibile propagarsi dell’infezione verso Taranto, la Basilicata e la Calabria.

Tutto questo perché tra il 15 ed il 16 gennaio tre servizi giornalistici – realizzati dal Tg3 Puglia, dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Nuovo Quotidiano di Puglia – hanno diffuso notizie e immagini relative ad un possibile nuovo caso di Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, il ceppo di Xylella fastidiosa che affligge la provincia di Lecce e che è già sconfinato in provincia di Brindisi.

I tre servizi delle testate locali documentano almeno un possibile caso di disseccamento rapido di almeno una pianta di olivo in tenimento del comune di Avetrana, in provincia di Taranto, in località Mudonanto, nei pressi dell’omonimo castello, lungo la strada provinciale 144.

AgroNotizie ha sentito poco fa il presidente del Consorzio Terra d' Otranto Giovanni Melcarne, frantoiano, agricoltore ed agronomo.
 
Presidente, cosa chiedete al Servizio fitosanitario di Regione Puglia?
"Chiediamo che su questa questione sia fatta al più presto chiarezza, attraverso dei campionamenti e le relative analisi degli ulivi oggetto dei servizi giornalistici del 15 e del 16 gennaio 2016, al fine di verificare con certezza la presenza o meno del batterio sul territorio tarantino".
 
Tre servizi giornalistici pur coincidenti non sono un prova, cosa l’ha veramente spinta a scrivere al Servizio fitosanitario di Regione Puglia?
"Guardi, l’azienda agricola di Avetrana posta sulla strada provinciale 144 ha almeno un olivo che - data la mia esperienza di agronomo e di presidente di questo consorzio - presenta sintomi di Codiro che sembrano evidenti, e vista la gravità della situazione nel Salento e nel brindisino mi è sembrato opportuno chiedere il test effettuati in laboratori accreditati".
 
Per fare chiarezza sulle cause di questo disseccamento, del quale oggi possiamo dire che sono ignote le cause?
"E sono cause di diseccamento da accertare che per altro avvengono in un’azienda biologica ben condotta. Inoltre, nel basso Salento si assiste sempre più spesso a disseccamenti continui degli olivi nei confronti dei quali sono stati effettuati numerosi interventi di potatura fitosanitaria e fino a ben quattro volte tra lo scorso aprile e settembre e senza sortire effetti".

Una serie di coincidenze allarmanti tra quanto visto su tv e giornali e quanto sperimentato in altre aziende?
"La cosa più allarmante per chi conosce la zona è che se fosse confermato il caso di Xylella fastidiosa ad Avetrana in contrada Mudonato, ci troveremmo di fronte al superamento della zona a seminativi e vigneti che fino ad oggi era stimata dagli esperti come una barriera naturale all’infezione. Tra l’altro significherebbe che la Cicalina sputacchina, il vettore dell’infezione, abbia già attraversato la provincia di Taranto almeno la primavera scorsa, se non prima".
 
Questo significherebbe, in ultima analisi, che l’infezione starebbe avanzando verso Nord. Giusto?
"Sì, ma anche verso Sud: da Avetrana potrebbe proseguire fin verso la Calabria, è uno scenario tremendo, visto il potenziale olivicolo e oleario che si trova lungo questa traiettoria descritta dall’intero arco jonico.  Arrivati a questo punto mi è sembrato mio preciso dovere inviare con urgenza una mail a mezzo pec, ai dirigenti del Servizio Fitosanitario della Regione Puglia, contenente la richiesta formale di campionamento delle piante oggetto dei servizi giornalistici ed eventualmente di allargare l'indagine su tutta la contrada Mudonato".