Produzione alimentare sostenibile, sviluppo equilibrato del territorio e gestione sostenibile delle risorse naturali, riconoscendo il ruolo centrale che l’agricoltura svolge per l’ambiente: sono gli obiettivi che è si posta la nuova Politica agricola comune (Pac) in vigore dal 2015 al 2020. Per perseguire questi obiettivi la riforma pone l’accento sulla sostenibilità e sulla competitività del settore agricolo, aumentando l’efficacia e l’efficienza degli strumenti di policy.

Una comunicazione efficace della nuova Pac dell’Unione europea con riferimento particolare alle opportunità per le montagne: questo l’obiettivo del seminario nazionale “Una nuova Pac – montagne di opportunità” organizzato lo scorso 16 luglio a Milano da Ersaf nel quadro di un progetto cofinanziato dalla Commissione europea–Dg Agricoltura e Sviluppo rurale e coordinato da Euromontana, l’Associazione europea delle zone di Montagna. Il progetto vede la partecipazione di membri da Portogallo, Slovenia, Francia e Romania, Paesi che hanno organizzato seminari strutturati in modo analogo a quello italiano: i cinque seminari nazionali rappresentano importanti tappe preparatorie alle Assise Europee della Montagna, che la Spagna ospiterà a fine ottobre.

La montagna, si è detto, non è “altro” dal Paese e non può essere concepita come area da “assistere”, ma come piena partecipe allo sviluppo e alla produttività dell’Italia, grazie alle tradizioni secolari e alla capacità di fare impresa e di innovare. L’agricoltore è figura attiva nella protezione dell’ambiente, nella socialità e nella coesione territoriale e gli si deve riconoscere il ruolo di fornitore di servizi essenziali. Ottimo il successo dell’iniziativa, con oltre 170 partecipanti da tutta Italia in rappresentanza di aziende agricole, associazioni di categoria, ordini professionali, tecnici e rappresentanti dei media. Numerosi, inoltre, i contatti in streaming sul sito di Regione Lombardia.

La giornata ha visto l’introduzione della presidente Ersaf Elisabetta Parravicini e l’intervento in videoconferenza del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha inquadrato l’impegno dell’Italia nella nuova Pac e l’attenzione del Governo per la ruralità in montagna. Relatori di alto livello tecnico e istituzionale, da Fabio Pierangeli del Mipaaf che ha discusso il Primo Pilastro, ai rappresentanti delle Autorità di Gestione di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna che hanno presentato il Secondo Pilastro in una sessione moderata dall’Università della Montagna, hanno animato la mattinata. Il pomeriggio ha visto proficue tavole rotonde su sviluppo socio-economico, ambiente e patrimonio e qualità e tracciabilità, gestite da Cia, Arpa Lombardia, Provincia di Torino ed Ersaf, con una presentazione di esperienze seguite da dibattiti animati e competenti. Ruolo fondamentale hanno avuto anche gli altri partner italiani di Euromontana, dalla Provincia di Macerata, al Parco nazionale dei Monti Sibillini, ad Eurac.

Il concetto di agricoltore attivo è l’elemento essenziale della nuova Pac: i pagamenti diretti sono infatti garantiti solamente a chi attua effettivamente l’attività agricola minima definita da ciascuno Stato. Per la prima volta inoltre, la Pac riconosce un compenso agli agricoltori per i beni pubblici o servizi forniti alla collettività: il mantenimento della qualità del paesaggio e della biodiversità, il contributo alla mitigazione del cambiamento climatico e l’attenzione alla sicurezza alimentare. Questa dimensione è integrata nel nuovo regime di pagamenti diretti verdi insieme alla condizionalità obbligatoria e alle misure per lo sviluppo rurale volte a promuovere l’utilizzo efficiente dell’acqua e delle risorse. L’obiettivo delle riforme volto a incrementare l’orientamento al mercato dell’agricoltura è ricercato mediante l’adattamento degli strumenti di policy per incoraggiare gli agricoltori a basare le decisioni relative alle produzioni sui segnali del mercato. La competitività è trattata da diverse prospettive, quali l’incentivo all’innovazione, il finanziamento di un sistema di consulenza aziendale e nuovi strumenti di gestione del rischio e delle emergenze.

Cooperazione, gestione del rischio, gruppi di produttori, promozione, consulenze tecniche, supporto per la diffusione dell’innovazione e della conoscenza, partecipazione nei sistemi di qualità, investimenti: è ora compito degli attori delle aree rurali montane, insieme con tutti i portatori di interesse del settore, saper cogliere e sfruttare queste opportunità.

I materiali scritti e video del seminario sono disponibili sul sito www.ersaf.lombardia.it