Il 2024 ha riservato qualche delusione per gli agricoltori italiani che hanno aderito agli Ecoschemi 4 e 5. I pagamenti per gli impegni agroambientali sono stati infatti sotto le attese e, a consuntivo, dovrebbero pagare il minimo previsto dal Piano Strategico Pac (Psp). In particolare l'Ecoschema 4, quello dedicato alla rotazione delle colture, ha un importo unitario stimato di 49 euro, calcolato come il budget disponibile diviso gli ettari presentati al pagamento. Una soglia ben più bassa dei 55 euro ad ettaro considerato l'importo unitario minimo da Psp (che sarà la cifra pagata).
Più complessa invece la situazione dell'Ecoschema 5, che prevede l'adozione di azioni a supporto degli impollinatori. Nel 2024 è stato infatti deciso di dividere l'Ecoschema 5 in due livelli. Il primo ha ereditato l'impegno della Bcaa 8, quella che prevede di lasciare il 4% delle aree non produttive (obbligo abolito per le proteste degli agricoltori). Il secondo livello, invece, prevede di seminare delle essenze di interesse apistico per sostenere gli impollinatori.
Anticipi Pac Ecoschemi 2, 3 e 4
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
Ebbene, il primo livello dovrebbe fruttare 95 euro ad ettaro, contro un importo stimato di 75 e massimo di 85 (che sarà quello liquidato). Si tratta dunque di un risultato sopra le attese. Mentre il secondo livello delude. In particolare, il pagamento unitario stimato per i seminativi è di 186 euro, contro i 500 previsto da Psp. Mentre 250 euro è l'importo minimo, che sarà dunque liquidato. Il secondo livello per le arboree invece ha un importo stimato di 160, che sebbene non sia distante dai 250 euro previsti dal Psp, è comunque più elevato rispetto all'importo minimo, pari a 125 euro/ettaro.
Anticipi Pac Ecoschema 5
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
Come sottolineato da Angelo Frascarelli, professore dell'Università degli Studi di Perugia, e Luca Palazzoni del Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale (Cesar) - Università degli Studi di Perugia durante il webinar di ConsulenzaAgricola.it intitolato "Le novità della Pac per la campagna agraria 2024-2025" dello scorso 17 ottobre, i pagamenti così bassi sono riconducibili a due motivi. Quello base riguarda il numero elevato di domande presentate nel 2023, che ha quindi diluito molto il budget allocato. In particolare, per l'Ecoschema 5 secondo livello seminativi, nel 2023 è stato liquidato un premio di 659 euro, estremamente alto, che ha quindi invogliato molti agricoltori a partecipare.
La seconda causa va ricercata in cambiamenti nell'allocazione del budget. In particolare, all'Ecoschema 5 è stato aggiunto un secondo livello, senza tuttavia un aumento di budget. Nel dettaglio, sono rimasti invariati i 43 milioni di fondi disponibili, ma 10 milioni sono stati destinati al primo livello.
Che cos'è l'Ecoschema 4 e cosa prevede
L'Ecoschema 4 è volto a incentivare la rotazione delle colture e il miglioramento del suolo attraverso l'inserimento di colture miglioratrici. Gli agricoltori che aderiscono a questo schema devono garantire un avvicendamento biennale delle colture, ovvero una rotazione che preveda almeno una coltura miglioratrice ogni due anni. Le colture miglioratrici includono leguminose e colture da rinnovo come mais, soia, girasole e pomodoro.
Guardando il grafico che riportiamo qui di seguito, si può notare come l'agricoltore, di fatto, debba avere, nel biennio, solamente una volta le "altre colture", quelle in rosso, mentre può inserire a piacimento le colture miglioratrici o ipso facto.
Ecoschema 4: l'avvicendamento almeno biennale
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
Novità del 2024 è l'inserimento di nuove colture, come ad esempio il coriandolo, tra le colture miglioratrici. L'Ecoschema 4 rappresenta un ulteriore livello di impegno rispetto alla Bcaa 7, che prevede la diversificazione o rotazione colturale. L'elemento da sottolineare è che l'Ecoschema 4 prevede un impegno biennale e dunque se nella domanda unica 2023 è stata scelta l'adesione a questo Ecoschema, il piano colturale del 2024 è vincolato alle scelte fatte l'anno precedente.
Occorre infine ricordare che per quanto riguarda le leguminose e le foraggere, è vietato l'uso di diserbanti e altri prodotti fitosanitari, mentre nelle colture da rinnovo è ammessa solo la difesa integrata o la produzione biologica. In ogni caso è richiesto l'interramento dei residui colturali.
Ecoschema 5, che cos'è e come funziona
L'Ecoschema 5 si articola in diversi livelli, ciascuno con specifiche pratiche agronomiche e requisiti per la gestione delle superfici agricole, finalizzati alla protezione degli impollinatori e alla conservazione della biodiversità. Ecco i dettagli per ciascun livello.
Primo livello - Seminativi
- Superficie richiesta: il 4% dei seminativi aziendali deve essere dedicato a superfici improduttive, che possono includere terreni lasciati a riposo o elementi del paesaggio creati ex novo, ad esempio, stagni, boschetti, siepi, fasce tampone, fossi o margini dei campi.
- Esclusioni: sono esclusi dagli aiuti del primo livello gli agricoltori con meno di 10 ettari di seminativi, le superfici con deroga per le colture azotofissatrici e gli elementi del paesaggio creati di recente.
Nuovo Ecoschema 5 - Livello 1
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
Secondo livello - Arboricoltura e Seminativi
Esistono due sottolivelli in base alla destinazione d'uso delle superfici:
- Arboricoltura:
• Impegno richiesto: inerbimento dell'interfilare con un miscuglio di piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere). Almeno il 70% della superficie interessata deve essere inerbita.
• Limitazioni durante la fioritura: è vietato l'uso di diserbanti e prodotti fitosanitari.
• Periodi di divieto: dal primo marzo al 30 settembre non sono consentite operazioni di sfalcio e trinciatura.
• Controllo delle infestanti: ammesso solo con metodi meccanici o manuali.
• Dal 2025: obbligo di utilizzare sementi certificate, che devono essere acquistate ogni anno. - Seminativi:
• Impegno richiesto: inerbimento con piante di interesse apistico lungo una fascia di almeno 20 metri, e rispetto di una distanza di 3-5 metri dalle colture adiacenti.
• Divieti durante la fioritura: non è consentito l'uso di diserbanti e fitosanitari fino al completamento della fioritura.
• Controllo delle infestanti: solo manuale o meccanico.
• Dal 2025: anche qui sarà obbligatorio l'uso di sementi certificate, senza un quantitativo minimo fissato.