Continuano a migliorare i conti degli allevamenti di suini, che anche in ottobre mettono a segno un ulteriore aumento della loro redditività, in particolare quando si tratta di allevamenti a ciclo chiuso, dove si realizzano le fasi di riproduzione e ingrasso.

 

Lo mettono in evidenza le analisi del Crefis, il Centro per le Ricerche Economiche sulle Filiere Sostenibili dell' Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali. Ma vediamo in dettaglio l'andamento per ogni singolo settore.

 

Il ciclo chiuso

La variazione dell'indice Crefis relativo al ciclo chiuso risulta infatti a +6,2% a livello congiunturale e a +16% a livello tendenziale.

Come nel periodo precedente, a supportare la remuneratività del comparto sono stati la flessione dei costi di alcune materie prime per l'alimentazione suina e l'aumento delle quotazioni dei capi da macello pesanti destinati al prodotto Dop che, sempre a ottobre, hanno raggiunto un valore di 2,374 euro/chilogrammo, segnando +5,6% su base mensile e +2,3% su base annua.

 

Il ciclo aperto

Nel ciclo aperto, l'andamento positivo delle quotazioni dei suini da macello pesanti ha sospinto anche la redditività della fase di ingrasso, che in ottobre aumenta mese su mese del 3,2% e del 5,2% a livello tendenziale.

 

Negativa invece la situazione della redditività per la fase di scrofaia (-4,5% a livello congiunturale e -1,4% a livello tendenziale), appesantita dal calo delle quotazioni dei suinetti da 7 chilogrammi che, a ottobre, hanno perso il 4,7% rispetto al mese precedente, fermandosi a un valore di 66,860 euro/capo.

Anche il raffronto con le quotazioni dello stesso periodo dell'anno scorso è sfavorevole e pari a -5,4%.

 

Sempre in ottobre, la redditività della fase di svezzamento si mostra in difficoltà, facendo registrare all'indice Crefis -2,9% su base mensile e -17,9% su base annua.

In questo caso a trascinare al ribasso il segmento è stato il calo delle quotazioni dei suini da 40 chilogrammi che hanno perso, nel periodo preso in esame, il 6,2% rispetto al mese precedente e il 16,9% rispetto al 2023, fermandosi a un prezzo medio mensile di 2,856 euro/chilogrammo.

 

La macellazione

In frenata a ottobre la macellazione, che registra un indice di redditività Crefis a -4,2% su base mensile (ma ancora positiva la variazione tendenziale: +4,1%).

Il comparto sconta un ulteriore aumento delle quotazioni dei suini da macello pesanti e andamenti spesso sfavorevoli dei prezzi dei principali tagli di carne.

 

Nel dettaglio i corsi delle cosce fresche destinate a produzioni tipiche sono saliti, a ottobre, a 6,478 euro/chilogrammo: +3% la variazione congiunturale e +5,2% quella tendenziale.

Anche le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a prodotto generico risultano in aumento del 4,1% mese su mese e raggiungono, sempre a ottobre, il valore di 5,308 euro/chilogrammo (+4% anche il raffronto con il 2023).

 

In calo invece le quotazioni di entrambe le tipologie di lombo: il taglio Padova è sceso del 3,7% fermandosi a 4,720 euro/chilogrammo, mentre la quotazione del taglio Bologna si è fermata a 4,680 euro/chilogrammo (-5,9%).

Negative le variazioni tendenziali pari rispettivamente a -1,2% e -5%.

 

La stagionatura

In ripresa contenuta la redditività degli stagionatori di prosciutti.

Per ciò che concerne il prodotto Dop stagionato 12 mesi l'indice Crefis di redditività è pari a +1% a livello congiunturale, mentre il prodotto non tutelato mostra una variazione mensile più marcata e pari al 2,2%; positivo anche il raffronto con il 2023 (+11,3%).

Un indicatore resta fortemente negativo: si amplia, infatti, a sfavore del prodotto Dop il differenziale di redditività rispetto al prosciutto generico, che raggiunge il -5,2%.

 

Sul fronte del mercato si nota come, in ottobre, siano salite le quotazioni del Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi che ha raggiunto i 10,600 euro/chilogrammo per un incremento congiunturale dell'1,6%.

Anche il prosciutto generico mostra un aumento mensile dell'1,7% per un valore di 8,750 euro/chilogrammo (positiva la variazione tendenziale pari a +1,7%).