Ieri, 18 novembre 2024, in un Consiglio Ue Agrifish molto concentrato sul comparto pesca, a Bruxelles si è parlato anche di agricoltura. In particolare, da quanto emerso in conferenza stampa, si è discusso dell'andamento dei mercati agricoli dell'Unione Europea, che risultano meno perturbati dalle importazioni provenienti dall'Ucraina e nel complesso più stabili, anche se Bulgaria e Romania hanno richiesto misure di salvaguardia per tutelare le proprie produzioni di miele. Si colgono segnali di miglioramento, ma la guardia resta comunque alta rispetto a fenomeni di perturbazione dell'equilibrio tra domanda e offerta, e preoccupano anche gli eventi meteo estremi, che riescono ad incidere sull'offerta Ue di prodotti primari.

 

Per quanto riguarda la Pac, la Spagna ha richiesto di reintrodurre la formula dell'(N+3) per calcolare il disimpegno automatico dei fondi non speri dagli Stati membri nell'ambito dei Csr, Complementi per lo Sviluppo Rurale, sulla programmazione 2023-2027. E in conferenza stampa sono emerse tutte le perplessità del commissario all'Agricoltura uscente, Janusz Wojciechowski sull'accordo Ue-Mercosur, il quale nell'accomiatarsi dal suo ruolo ha raccomandato di ascoltare le preoccupazioni degli agricoltori europei, contrari alla firma dell'accordo.

 

Infine, in ambito legislativo è stato dato il via libera alla revisione mirata della normativa dell'Unione Europea sulla salute delle piante, che migliora il modo in cui l'Ue combatte i parassiti delle piante, garantisce la sicurezza delle piante che entrano nell'Ue e semplifica le procedure.

 

Nagy, ascoltato ministro ucraino dell'Agricoltura

Durante la conferenza stampa di ieri sera, il ministro dell'Agricoltura ungherese Istvàn Nagy, presidente di turno del Consiglio Agrifish, ha affermato: "Abbiamo ascoltato il ministro ucraino dell'Agricoltura Vitalii Stanislavovych Koval, che ha parlato degli effetti della guerra sul commercio agricolo, riportando che le esportazioni ancora oggi avvengono per l'88% via mare, nonostante gli attacchi ad Odessa e su livelli tornati a quelli dell'anteguerra, nonostante il 20% del territorio sia stato perso a causa dell'invasione russa e molti agricoltori e lavoratori normalmente impiegati nel settore siano in servizio nell'esercito a causa della guerra".

 

Nagy, sui mercati pronto un documento

Successivamente all'audizione del ministro ucraino, il Consiglio si è confrontato sull'andamento dei mercati agricoli Ue: "Mercati e clima sono le sfide maggiori che dobbiamo affrontare" ha affermato Nagy, che ha sottolineato come "Il Consiglio deve tornare a discutere di agricoltura. E per far questo come Consiglio Agrifish abbiamo predisposto un documento su come rendere più efficace il funzionamento dei mercati".

 

Nel complesso il Consiglio Agrifish ha riconosciuto che i mercati agroalimentari dell'Ue stanno mostrando alcuni segnali positivi di un parziale ritorno alla stabilità, con miglioramenti nella domanda di prodotti agroalimentari nella maggior parte dei settori, una diminuzione dei costi dei fertilizzanti e una riduzione dell'inflazione alimentare.

 

Il commissario uscente all'Agricoltura, Wojciechowski, ha commentato: "il mercato si presenta stabile, ma a seguito di eventi climatici estremi, si sono verificate riduzioni di produzione in molte regioni e al di sotto della media degli ultimi cinque anni. Nel frattempo l'import dall'Ucraina nei primi nove mesi del 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro. Prima della guerra e a pari periodo era pari a 7 miliardi, ma il miglioramento rispetto al 2022-2023 è dato dalla diminuzione della pressione delle importazioni, che si ridistribuiscono maggiormente su tutti i Paesi dell'Unione".

 

Nondimeno Wojciechowski ha ricordato che "Abbiamo come Ue sui mercati mondiali un livello record nell'avanzo della bilancia commerciale agroalimentare, pari ad oltre 70 miliardi euro e spero che questo traguardo possa essere incrementato". Il commissario Wojciechowski inoltre ha sottolineato la presenza di oscillazioni della redditività del lavoro agricolo negli ultimi anni, anche se "l'indice nel 2023 comunque si è attestato al 60%, un dato positivo, dovuto allo sforzo degli agricoltori sicuramente e spero anche alle nostre politiche. Vorrei che la politica agricola del futuro comprendesse sempre la sicurezza alimentare, la solidarietà verso gli agricoltori, la stabilità della Pac e la sostenibilità dell'agricoltura".

 

Clausole di salvaguardia contro import di miele ucraino

Pure a fronte di tanto ottimismo, Bulgaria e Romania hanno posto la questione dell'eccesso di import di miele ucraino, che crea problemi sul mercato interno, chiedendo l'attivazione di specifiche clausole di salvaguardia. "Le clausole di salvaguardia - ha ricordato Nagy - possono essere introdotte se un Paese le richiede dimostrando profondi disequilibri sul mercato interno dell'Unione. Dobbiamo evitare che venga messo in commercio miele falso e bisogna dare maggiore sostegno ai produttori di miele, perché possiamo importare miele, ma il lavoro delle api non può essere importato ed è, come noto, necessario per la coltivazione di moltissime specie vegetali di interesse agricolo".

 

Pac, sullo sviluppo rurale tornare a (N+3)

Il presidente di turno Nagy ha poi ricordato che la Spagna ha chiesto di reintrodurre il criterio dell'(N+3) al posto di (N+2) per stabilire la quota ed il tempo entro il quale il Fondo Europeo dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale nei Complementi di Sviluppo Rurale possa andare incontro a disimpegno automatico se non speso e convenientemente rendicontato a Bruxelles. In pratica è stato chiesto un anno di tempo in più per spendere quanto impegnato negli anni precedenti.

 

Su tanto si è registrata una nota di Confagricoltura che "plaude alla richiesta avanzata oggi dalla Spagna, e sostenuta dal ministro Francesco Lollobrigida, in seno ad Agrifish, nell'ambito delle disposizioni per il finanziamento della politica di sviluppo rurale dell'Unione Europea, di passare dall'applicazione della regola del disimpegno automatico al secondo anno (N+2) all'applicazione al terzo anno (N+3)". Questo perché a causa della burocrazia "Rischiamo di perdere risorse da destinare allo sviluppo rurale, pari ad oltre 590 milioni di euro, se non spese entro il 31 dicembre. Un danno che noi agricoltori non possiamo permetterci", ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

 

Pac, a breve la strategia sulle proteine

"Germania e Danimarca hanno chiesto una strategia per le proteine, molti Stati membri hanno proposto strategie per ridurre le importazioni di proteine" ha affermato Nagy che, incalzato dai giornalisti, ha sottolineato: "Dobbiamo rendere indipendente l'Europa nell'approvvigionamento di proteine, non possiamo appoggiare una forma maggiore di sostegno ad una categoria di proteine, sicuramente vanno sostenute le proteine naturali e non le artificiali, e serve un riequilibrio". Su tanto il commissario uscente alle Politiche Agricole Wojciechowski ha precisato "Sulla strategia per le proteine il lavoro è in corso e sarà portato a termine dalla prossima Commissione, guarda ai produttori agricoli perché aumentino la produzione di proteine vegetali portando dal 3 al 5% il supporto della Pac, perché l'Unione è deficitaria nella produzione di oleaginose e proteaginose".

 

Ue-Mercosur, ascoltare gli agricoltori

"Bisogna prendere sul serio le preoccupazioni espresse dagli agricoltori europei sull'accordo Ue-Mercosur" ha detto Wojciechowski. Ieri, il ministro dell'Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha detto che l'accordo, per come è formulato oggi, "non è sostenibile" e nei giorni scorsi i sindacati delle cooperative e degli agricoltori europei si erano espressi chiaramente contro l'accordo.

 

"Molte preoccupazioni sono state espresse dagli agricoltori sull'accordo Ue-Mercosur", ha detto il commissario ricordando che in realtà "non c'è stata alcuna modifica" della bozza di accordo "negli ultimi cinque anni, dopo gli ultimi negoziati del 2019. Da allora - ha rilevato Wojciechowski - è però cambiata la situazione degli agricoltori a causa delle crisi che si sono verificate: il Covid-19, la guerra in Ucraina, la destabilizzazione dei mercati, il cambiamento climatico".
"Tutto questo - ha aggiunto - rende più preoccupati gli agricoltori, e noi dovremo prendere sul serio queste preoccupazioni. Questo posso dire alla fine del mio mandato di commissario europeo".

 

Revisione della normativa sulla salute delle piante

Ieri, 18 novembre 2024, il Consiglio Agrifish tenutosi a Bruxelles ha adottato una revisione mirata della normativa dell'Unione Europea sulla salute delle piante, che migliora il modo in cui l'Ue combatte i parassiti delle piante, e garantisce la sicurezza delle piante che entrano nell'Ue e semplifica le procedure.

 

"Questo Regolamento garantirà un livello elevato e continuo di protezione fitosanitaria in tutta l'Ue e ci proteggerà dalle minacce fitosanitarie. La revisione riduce inoltre la burocrazia e semplifica le norme esistenti, il che andrà a vantaggio delle autorità nazionali e degli operatori del settore" ha dichiarato Nagy, ministro ungherese dell'Agricoltura.

 

Uno dei modi in cui la revisione migliora il quadro esistente e protegge meglio la salute delle piante è attraverso la creazione di un team di emergenza fitosanitaria dell'Unione. Il team sarà composto da esperti specializzati in fitosanitario che possono fornire assistenza in caso di nuovi focolai di parassiti nell'Ue. Il team può anche fornire ai Paesi limitrofi non appartenenti all'Ue assistenza e competenza urgenti in caso di focolai, al fine di impedire che parassiti fitosanitari nocivi entrino nell'Ue.

 

Inoltre, il Regolamento rivisto riduce l'onere amministrativo per le autorità competenti aumentando la durata dei loro programmi di indagine pluriennali. Questi copriranno ora un periodo da cinque a dieci anni, invece degli attuali cinque-sette anni. Per garantire la tempestiva individuazione dei parassiti, questi programmi vengono rivisti e aggiornati quando necessario, al fine di rispondere in modo efficiente alla situazione fitosanitaria. Una maggiore digitalizzazione ridurrà anche la burocrazia sia per gli operatori che per le autorità nazionali. L'adozione formale di ieri segna la fase finale della procedura legislativa ordinaria.

 

Il Regolamento sarà ora firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Ue. Entrerà in vigore il 20° giorno successivo alla sua pubblicazione. La Legge sulla Salute delle Piante (Regolamento 2016/2031) è il quadro giuridico di base per la politica fitosanitaria dell'Ue. Mira a prevenire l'ingresso e la diffusione di nuovi organismi nocivi alle piante (i cosiddetti "organismi nocivi da quarantena dell'Unione") e a proteggere dagli organismi nocivi già presenti nell'Ue ("organismi nocivi non da quarantena regolamentati"). È entrata in vigore il 14 dicembre 2019. Il 17 ottobre 2023 la Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme vigenti, tenendo conto dell'esperienza maturata dagli operatori nell'attuazione della normativa in materia fitosanitaria.

I due colegislatori, il Consiglio e il Parlamento Europeo, hanno raggiunto un accordo sulla formulazione definitiva del Regolamento rivisto il 5 marzo 2024.