Il cambiamento climatico in accelerazione impone all'agricoltura del Friuli Venezia Giulia  di affrontare sfide senza precedenti, tra cui eventi meteorologici estremi per intensità e frequenza. Negli ultimi anni, gli agricoltori hanno fronteggiato siccità persistenti, piogge intense e irregolari, grandinate devastanti, improvvisi ritorni di freddo e picchi di calore, rendendo sempre più difficile la sostenibilità economica del settore agricolo.

 

Il metodo biologico può offrire soluzioni di adattamento grazie alla cura del suolo, l'aumento della biodiversità e la diversificazione colturale, oltre alla scelta di coltivazioni e allevamenti in linea con la vocazionalità dei territori.

 

Questi temi saranno approfonditi il 26 novembre 2024, ore 9:00 alla Fondazione Friuli a Udine, al convegno "L'agricoltura biologica per affrontare il cambiamento climatico" finanziato da Ersa e realizzato da Edilador Srl, con il supporto scientifico di Aiab Fvg. L'evento avrà un focus specifico sulle colture seminative e la viticoltura.

 

Il programma

L'incontro si aprirà con un saluto di Elena Panichi, capo dell'Unità Agricoltura Biologica presso la Commissione Europea, che rafforzerà la dimensione di apripista e precursore che il biologico gioca nelle politiche climaticoambientali dell'Unione.

 

A seguire saranno descritti alcuni elementi del clima in cui ci si troverà a vivere, e a fare agricoltura, in Friuli Venezia Giulia nei prossimi decenni, con Filippo Giorgi, climatologo dell'Ictp a Trieste e unico scienziato italiano ad aver partecipato ai lavori dell'Ipcc, Intergovernamental Panel on Climate Change, tra il 2002 e il 2008, il gruppo che nel 2007 ha vinto il Premio Nobel per la Pace.


Si passerà quindi alle relazioni più tecnico agronomiche e, secondo il principio di "pensare globale e agire locale", si partirà del recente progetto di ricerca europeo OrganicClimateNet tramite il suo coordinatore Felix Harrer, ricercatore presso Fibl, l'Istituto di Ricerca per l'Agricoltura Biologica svizzero. Per passare a due ospiti dalla Toscana, regione che ha già superato il 30% di Sau, Superficie Agricola Utilizzata, biologica.

 

Gli ospiti dalla Toscana sono Camilla Moonen, professoressa associata del gruppo di Agroecologia presso la Scuola degli Studi Superiori Sant'Anna di Pisa, esperta di sistemi seminativi e agricoltura climatica, e Gherardo Biancofiore, agronomo e ricercatore di Spevis, Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile, di Panzano in Chianti.

 

Chiuderanno l'incontro le esperienze locali, maturate da agricoltori e tecnici nell'ambito di Aiab Fvg: Stefano Bortolussi, sulle innovazioni nel settore dei seminativi, e Federico Tacoli per la viticoltura.

 

Il progetto OrganicClimateNet

Aiab Fvg, l'associazione di riferimento per il biologico in regione, è direttamente coinvolta nel progetto europeo OrganicClimateNet, nell'ambito del quale attiverà per i prossimi quattro anni uno specifico hub sulla viticoltura bio a partire da Gramogliano e dalle aziende bio più virtuose della zona, quali l'azienda Visintini.

 

Ma ci sono altre attività dell'associazione che contribuiranno ulteriormente allo sviluppo di pratiche bio di adattamento al clima che cambia, quali il progetto di sperimentazione, finanziato dal Masaf, SorBioTrap, sulla messa a punto di sistemi orticoli con trapianto diretto su pacciamatura vegetale, per mitigare l'impatto dei picchi di calore e di carenza idrica sulle produzioni orticole e la salubrità del suolo.

 

Come partecipare all'incontro

La partecipazione è libera e gratuita, è sufficiente iscriversi a questo link e permette di ottenere Cfp, Crediti Formativi Professionali, per gli iscritti all'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e all'Ordine dei Periti Agrari del Friuli Venezia Giulia.

 

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