Dopo aver mostrato per diversi giorni una possibile colata artica per l'Immacolata sull’Europa centrale, nelle ultime ore i modelli previsionali indicano una forte deviazione orientale del sistema freddo; l'Italia non ne sarà quindi coinvolta, se non in minima parte.

Il punto della situazione
Nel corso delle ultime ore la circolazione perturbata, responsabile degli ultimi intensi nubifragi al Centro Sud, ha lasciato il territorio italiano per spostarsi sulle aree balcaniche.
Un vasto campo alto pressorio, già presente sul centro Europa, porterà ampi spazi soleggiati con cieli sereni o poco nuvolosi anche sulla Penisola. Il bel tempo ha così favorito un lieve calo delle temperature lungo tutto il territorio, responsabile di marcate inversioni termiche sulle aree vallive ed in pianura. In molte località i termometri sono tornati sotto lo zero nelle ore più fredde, toccando punte di -6°C a Cuneo, -5°C a Malpensa e Bolzano, -4°C a Novara, Arezzo ed Udine, -3°C a Milano, Brescia e Parma, -2°C a Verona, Piacenza, Ferrara, Treviso, Perugia e Pisa; negativa la minima anche di Firenze.
In periodi di netto dominio ciclonico, a risentirne maggiormente sono i rilievi, ove il clima è risultato piuttosto mite con valori fermi a 2°C al Cimone, 4°C alla Paganella, 1°C a Passo Rolle, 2°C al Terminillo e solo -2°C a Pian Rosà a circa 3500 metri. 

Capitolo maltempo chiuso
Il mese appena concluso è stato segnato dalle eccezionali piogge che hanno investito alcune regioni d'Italia. Fenomeni spesso a carattere di nubifragio, che ancora una volta hanno portato a veri e propri alluvioni, mettendo in risalto la scarsa preparazione idro-geologica del territorio.
L'alta pressione in queste ore sta però attivando una sostanziale tregua che riporterà quel quadro meteorologico prettamente stabile che spesso ha caratterizzato i mesi di settembre e ottobre. L’assetto barico che si sta andando a configurare non sarà facile da demolire e, se tali proiezioni dovessero confermarsi, l’Italia si appresterà a vivere l’ennesimo periodo con anomalie termiche di rilievo

Secondo assaggio invernale mancato
La "tempesta artica", ovvero l’affondo di un ramo del Vp (Vortice Polare) sull'Europa, non influenzerà – come erroneamente previsto nei giorni scorsi - l’areale del Mediterraneo, ma colpirà solamente gli Stati settentrionali. Successivamente alla sortita accennata pocanzi, la bassa pressione polare riacquisterà la propria compattezza nella sua sede abituale, dettando l’andamento del mese in corso.
Analizzando alcuni indici di tendenza stagionale, viene vista una propensione al rinforzo del Vp per circa due mesi. Un ricompattamento del vortice - seppur non perfettamente in asse – andrà a limitare fortemente le pesanti incursioni (ovvero lunghi periodi freddi) sulle latitudini più basse, ma chiaramente non a escluderle completamente. 

Alta delle Azzorre ancora in Europa
L’anticiclone oceanico farà fulcro nel cuore dell'Europa, condizionando pesantemente anche le sorti italiane. Le perturbazioni atlantiche verranno deviate sui settori occidentali, rimanendo confinate in pieno oceano, mentre le gelide sortite artiche colpiranno gli Stati più orientali del continente.
Il confine orientale del sistema alto pressorio non sarà però totalmente impenetrabile: saranno infatti possibili infiltrazioni di aria gelida frutto di retrogressioni da est. 

Sbalzi termici
Dopo il primo assaggio invernale la Penisola dovrà fare i conti con un significativo rialzo delle temperature massime, che si attesteranno ancora una volta al di sopra della norma. Le minime, viceversa, resteranno in linea con il periodo, grazie alle sensibili inversioni termiche notturne, ma a causa della staticità atmosferica torneranno foschie o nebbie a tratti molto dense, localmente persistenti anche di giorno sulle piane settentrionali. 

Evoluzione
Una generale flessione interverrà comunque in prossimità dell'Immacolata, ma si tratterà solo di blande infiltrazioni fredde sulle aree dell'Adriatico più esposte. Dopo questa data tutti i modelli sono propensi ad un nuovo consistente rialzo delle temperature, aumento che darà vita ad un'importante anomalia termica positiva.