Grazie alla profonda spaccatura del Vp (Vortice Polare), l’emisfero boreale affronta un quadro meteo assai dinamico con diverse situazioni estreme, come il caldo anomalo che dagli Stati Uniti raggiunge inverosimilmente il cuore dell’Alaska ed il gelo intenso che attanaglia da svariate settimane l’Europa orientale.

L'Italia si appresta a vivere una settimana tipicamente invernale, con freddo e neve – anche in pianura – in visita su gran parte delle Regioni.


Il punto della situazione

Gelo e neve insistono oramai da settimane sul comparto balcanico, innescando situazioni critiche in molte aree dell’Europa orientale. Lo spessore del manto bianco ha superato abbondantemente il mezzo metro a Zagabria e in gran parte delle aree interne slave. Si segnalano oltre -30°C in Svezia e Norvegia, forti precipitazioni in Giappone, imbiancata anche Tokyo.
Da un opposto all'altro: dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti si è infranto ogni record di caldo, con temperature quasi estive in un terzo del Paese e valori fino a 32°C nel sud. Anche nel nord si sono superati localmente i 20°C e nella parte centro-orientale i 25°C. Tra le massime dello scorso weekend spiccano sicuramente i 28°C di Orlando, Miami e Palm Beach (Florida), i 27°C di Columbia e i 25°C di New Orleans e Wilmington (Carolina del Nord).
Caldo notevole anche in Alaska. Dopo mesi di gelo, nella giornata di domenica 13 gennaio è tornata la pioggia anche in diverse località dell'entroterra, ove sono state registrate anormali massime tra i 0 e i 3°C.
Ancor più singolare la minima di 1,1°C a Los Angeles, nella parte occidentale degli Stati Uniti. La città non misurava tali valori dal dicembre del 1990. Fredda anche Long Beach, sempre in California, scesa a 2,2°C.


Analisi

Il campo anticiclonico che nella prima decade di gennaio ha regnato sull’Italia è stato bruscamente attaccato con un taglio netto, operato dalle perturbazioni atlantiche, il che ha provocato l’innalzamento di una cella anticiclonica sulla Scandinavia. Questo contesto ha favorito l’intrusione di un nucleo gelido proveniente dall'Artico russo nel cuore dell'Europa; allo stesso tempo, perturbazioni atlantiche sono entrate dai quadranti occidentali.
Il vortice ciclonico che si è venuto a creare ha interessato anche il Mediterraneo, ove in queste ore prevale un regime piuttosto perturbato. L'ampia depressione ha inoltre richiamato l'aria fredda stazionante a nord delle Alpi e il maltempo si è così accompagnato con un sensibile calo delle temperature, rientrate nella media stagionale.


Tendenza

Diversi ribaltamenti repentini hanno interessato i "run" modellistici: questa confusione è da attribuire all’azione del ramo canadese del Vp, che grazie alla sua forza va ad inibire l’elevazione verso settentrione dell'Alta delle Azzorre.
Questa forza è inoltre sostenuta da anomalie di temperatura delle acque oceaniche nella parte occidentale del continente americano, che presentano valori termici superiori alla norma. Con l'azione di raffreddamento operata dal lobo canadese, tuttavia, l'eccesso termico verrà presto riequilibrato e la situazione tornerà in linea con l'eventuale elevazione dell'Azzorriano.


Evoluzione

La parte finale della settimana sarà condizionata da una sequenza di perturbazioni che verranno alimentate da masse d'aria di origine artica. Ci sarà spazio per condizioni di vivace maltempo e la diminuzione delle temperature determinerà nevicate alle basse quote. Sulle regioni settentrionali la neve raggiungerà anche la pianura.
Dopo il temporaneo miglioramento del weekend, tenderà a realizzarsi un periodo influenzato da correnti nord atlantiche. Il quadro meteorologico si presenterà variabile, a tratti instabile. Le temperature si attesteranno su valori tipici del periodo, pur senza escludere maggiori contributi più freddi d’origine artica con possibili occasionali fenomeni nevosi alle basse quote.