Il vortice ciclonico complice dell’ultima ondata di maltempo è ancora parzialmente attivo sui mari meridionali, coinvolgendo maggiormente il Mezzogiorno e più marginalmente le regioni centrali, soprattutto i versanti adriatici.
Ampi spazi sereni interessano invece il Nord, che risente dell'influenza del bordo orientale dell'anticiclone sull’Europa centrale.
Per la tendenza successiva non sono ancora ben chiari gli assetti barici che condurranno alle prime incursioni fredde sul Mediterraneo, ma dalle ultime corse modellistiche emerge una disposizione delle figure pressorie tale da proporre un possibile brusco cambio stagionale

Maltempo al centro-sud Italia 
Il nucleo ciclonico che apporta il maltempo al Centro Sud si ritrova bloccato nel bacino ionico senza riuscire ad evolvere verso est: la sua azione perturbata è quindi ancora attiva su metà dell'Italia. I fenomeni hanno coinvolto più direttamente le aree adriatiche e le zone della Calabria tirrenica, ove le piogge sono state costanti e solo occasionalmente intense. Deboli pioviggini si sono verificate invece su Campania e Basso Lazio, mentre il resto dell’Italia centrale è rimasta pressoché asciutta. 
Le regioni settentrionali e la Toscana, fuori del raggio d'azione della perturbazione, hanno goduto dell’azione stabilizzatrice anticiclonica e sono state interessate da correnti meno umide in discesa dai quadranti settentrionali. Le temperature sono salite su valori decisamente oltre le medie del periodo, con punte localmente superiori ai 20 gradi. 

Analisi
Novembre si conferma il mese più piovoso dell'anno anche nel 2012. Il nastro trasportatore atlantico continua a portare perturbazioni verso il Mediterraneo, anche se è abbastanza chiaro che non si tratta delle classiche basse pressioni autunnali. Il maltempo giunto in Italia rientra infatti in una circolazione ben più complessa, derivante da elementi climatici rafforzati durante il periodo estivo. Le anomalie termiche delle acque superficiali oceaniche e il surplus nei mari italiani costituiscono un binomio pericoloso, che conduce spesso alla trasformazione di semplici perturbazioni in autentiche alluvioni

Dove sono finite le alte pressioni 
Osservando le ultime proiezioni modellistiche si può notare la prosecuzione di un trend perturbato che dovrebbe garantire ulteriori rovesci sull'Italia. A breve sono attese modifiche sostanziali all'impianto circolatorio, che andrà ad orientarsi verso configurazioni più conformi alla stagione invernale.
L'anticiclone africano, che tanto ha fatto penare l’areale europeo, è tornato nei proprio ranghi, mentre quello delle Azzorre si è stabilito sull'Atlantico, più ad ovest rispetto alle disposizioni classiche. Anche l’alta pressione continentale, che ha innescato fitte e persistenti nebbie sull’Europa Centrale, sta per essere attaccata dal ritorno delle perturbazioni. 
L'alta delle Azzorre avrà altresì un ruolo fondamentale nel passaggio di testimone tra autunno ed inverno, perché innalzandosi verso nord andrà ad intaccare il vortice polare, non escludendo per i primi di dicembre la prima vera "invernata" nel cuore dell'Europa

L'inverno in Italia
La prossima settimana raggiungerà l’Italia un primo vortice instabile, anticipato da correnti meridionali e seguito successivamente dall’arrivo di aria molto fredda. Per l'inizio di dicembre è invece attesa una profonda bassa pressione di natura artica che porterebbe le prime significative nevicate, a quote collinari nelle regioni centrali e in pianura su quelle settentrionali. 
L’ingresso avverrebbe dalla Valle del Rodano con la susseguente formazione di un minimo sul Mar Ligure che, grazie alla sua conformazione, richiamerà aria molto fredda dal Nord Europa. 

Tendenza 
Nei prossimi giorni il tempo mostrerà un netto miglioramento, soprattutto al Centro Sud e nelle isole, ma si tratterà di una breve parentesi: la nuova settimana porterà infatti il freddo. La circolazione artica sarà accompagnata da temperature inferiori alla norma e precipitazioni a carattere nevoso a quote relativamente basse.