Non c'è Agriumbria senza la Chianina
Anche quest'anno il Gigante bianco calcherà il ring di Bastia per dare vita a una mostra regionale di sicuro valore. A confrontarsi saranno infatti gli allevatori umbri, che da sempre contendono ai colleghi toscani le posizioni di vertice alle mostre nazionali

La finale dei giganteschi tori Chianini rappresenta da sempre una delle attrazioni di Agriumbria
Sarà per via delle sue stratosferiche "fiorentine", o forse perché è un gigante buono, dai muscoli possenti, ma comunque slanciato e dal carattere tendenzialmente mansueto. Di certo c'è che la Chianina è tra le più popolari e conosciute razze bovine italiane e che anche quest'anno arricchirà il panorama zootecnico di Agriumbria.
In programma c'è infatti la mostra regionale umbra che, così come è già avvenuto in passato, costituirà un appetitoso aperitivo della mostra nazionale, che si terrà a primavera inoltrata in terra di Toscana.

Riconoscibile dal mantello bianco-porcellana, dalle notevole altezza al garrese e dagli arti più lunghi che nelle altre razze, la Chianina è anche nota come 'Gigante bianco'
Del resto in materia di allevamento del Gigante bianco, l'Umbria non è seconda a nessuno: con circa 8mila fattrici (su oltre 22mila) e con i suoi 500 e passa allevamenti iscritti al Libro genealogico dell'Anabic (che non a caso ha sede a Perugia) è da considerare il principale polo produttivo di questa razza.
Un bovino già caro agli Etruschi e ai Romani, che lo usavano per i sacrifici e nei cortei trionfali (è infatti ritratto nell'Arco di Tito), ma che oggi è particolarmente caro agli allevatori italiani per i suoi numerosi punti di forza: velocità di accrescimento, precocità e resa alla macellazione, qualità organolettiche della carne, facilità di parto, attitudini materne e capacità di adattamento all'allevamento estensivo, in regime brado e semibrado.
Senza naturalmente dimenticare sua maestà la fiorentina, o l'Igp Vitellone bianco dell'Appennino centrale, di cui la Chianina è tra gli assi portanti.

La Chianina ha nella qualità della carne uno dei suoi principali punti di forza
Dunque appuntamento a bordo ring, per una "regionale" che sarà sicuramente all'altezza delle aspettative.
In programma c'è infatti la mostra regionale umbra che, così come è già avvenuto in passato, costituirà un appetitoso aperitivo della mostra nazionale, che si terrà a primavera inoltrata in terra di Toscana.

Riconoscibile dal mantello bianco-porcellana, dalle notevole altezza al garrese e dagli arti più lunghi che nelle altre razze, la Chianina è anche nota come 'Gigante bianco'
Del resto in materia di allevamento del Gigante bianco, l'Umbria non è seconda a nessuno: con circa 8mila fattrici (su oltre 22mila) e con i suoi 500 e passa allevamenti iscritti al Libro genealogico dell'Anabic (che non a caso ha sede a Perugia) è da considerare il principale polo produttivo di questa razza.
Un bovino già caro agli Etruschi e ai Romani, che lo usavano per i sacrifici e nei cortei trionfali (è infatti ritratto nell'Arco di Tito), ma che oggi è particolarmente caro agli allevatori italiani per i suoi numerosi punti di forza: velocità di accrescimento, precocità e resa alla macellazione, qualità organolettiche della carne, facilità di parto, attitudini materne e capacità di adattamento all'allevamento estensivo, in regime brado e semibrado.
Senza naturalmente dimenticare sua maestà la fiorentina, o l'Igp Vitellone bianco dell'Appennino centrale, di cui la Chianina è tra gli assi portanti.

La Chianina ha nella qualità della carne uno dei suoi principali punti di forza
Dunque appuntamento a bordo ring, per una "regionale" che sarà sicuramente all'altezza delle aspettative.
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Fonte: Allevatori Top
Autore: Allevatori Top
Tag: carne fiere bovini zootecnia mostre bovine
Temi caldi: Agriumbria 2019
Speciale: Agriumbria