Hanno cicli diversi e pericolosità diverse, ma i tortricidi ricamatori del melo sono fra le prime avversità che gli agricoltori possono contabilizzare nei propri frutteti. Spesso li si può controllare contestualmente ad altri parassiti, poiché alcuni insetticidi sono efficaci su più target contemporaneamente. 

 

Diverse sono infatti le specie da monitorare, riportate spesso con nomi diversi come Archips (Cacecia dei frutti o dei germogli), Capua (Adoxophyes, Capua del melo, Tortrice ricamatrice dei frutteti), Eulia (Argyrotaenia), Pandemis. Tre le specie di quest'ultimo genere: Pandemis cerasana, Pandemis dometrana e Pandemis heparana. L'approfondimento odierno si concentrerà proprio su quest'ultima.

 

Fra i prodotti commerciali ve ne sono diversi che riportano in etichetta più tortricidi ricamatori con le diverse denominazioni. Si raccomanda quindi di consultare attentamente l'etichetta di ogni prodotto, al fine di scoprire l'esatto spettro normativo dell'insetticida che si intende utilizzare. 

 

Ciclo biologico

Nota anche come tortrice verde delle pomacee, il lepidottero compie due generazioni l'anno, svernando poi come larva al termine della seconda. Nei frutteti si può rinvenire all'interno di un astuccio sericeo inserito per lo più nelle anfrattuosità della corteccia, sebbene l'insetto non disdegni nemmeno le foglie secche.

 

In primavera, alla ripresa vegetativa del melo, le larve fuoriescono scalarmente dai propri rifugi, completando la propria comparsa in prossimità della fioritura. Il loro primo bersaglio sono quindi le giovani foglie. Una volta raggiunta la maturità, verso fine aprile-inizio maggio, le larve si incrisalideranno dando poi vita al primo volo degli adulti che si estende di solito dalla seconda metà di maggio fino a inizio giugno.

 

Dalla prima metà di giugno compariranno quindi le larve che sino a metà luglio attaccheranno sia le foglie, sia i frutti, salvo poi incrisalidarsi a dare il secondo volo di adulti da fine luglio a tutto agosto, a cui seguirà l'usuale ovideposizione e nascita delle larve.

 

Saranno queste ultime ad arrecare i maggiori danni alle mele, ormai prossime alla maturazione. Per tale ragione le eventuali applicazioni contro la seconda generazione vera di Pandemis heparana devono tenere da conto anche gli intervalli di sicurezza delle soluzioni adottate. Se però si è agito in modo efficace sulla generazione svernante, difficilmente la Pandemis rappresenterà un pericolo concreto per il meleto nei mesi estivi.

 

Pandemis heparana del melo: le soluzioni disponibili

Al momento sono riportate 18 sostanze attive contenute nei 29 formulati commerciali al 7 aprile 2025 riportati su Fitogest® come autorizzati in Italia su Pandemis heparana del melo

 

Per ogni sostanza attiva o miscela viene riportato il numero di formulati esistente al momento della pubblicazione dell'articolo con gli specifici  intervalli di sicurezza (PHI). La sigla NN indica che l'intervallo di sicurezza non è necessario. L'asterisco indica infine l'unico prodotto autorizzato anche in agricoltura biologica

 

Delle 18 sostanze attive, cinque sono feromoni e altrettanti sono differenti ceppi di Bacillus thuringiensis

 

Insetticidi:

 

I feromoni: 

 

Nota: per consultare i prodotti a base delle sostanze attive sopracitate, cliccare il pulsante "Trova i prodotti a base di..." nella pagina corrispondente su Fitogest®.

 

In caso fossero sfuggite alla ricerca alcune sostanze attive, si prega le aziende distributrici dei formulati che le contengono di segnalarlo cortesemente alla redazione di AgroNotizie®: redazione@agronotizie.it.

 


Disclaimer

 AgroNotizie® condivide lo stato dell'arte dello scibile fitosanitario disponibile, coltura per coltura e avversità per avversità. Non è intenzione né ruolo di AgroNotizie® svolgere un ruolo di consulente fitosanitario dando indicazioni tecniche a favore di un prodotto anziché l'altro. Anche perché ogni azienda agricola e ogni situazione di campo è storia a sé e non può essere affrontata tramite consigli online. In tal senso, si consiglia quindi di rivolgersi a professionisti che hanno fatto dell'assistenza tecnica la propria professione.