Scenari che mutano, innovazioni cercansi. Il mondo sta infatti cambiando, pressato sia dal forte incremento demografico che ha già infranto la soglia degli otto miliardi di abitanti, sia dai cambiamenti climatici che aggravano gli sforzi dei produttori agricoli per soddisfare la crescente domanda globale di cibo.

 

In Europa l'agricoltura deve inoltre fare i conti con i nuovi orientamenti della Pac, del Farm to Fork e del Green Deal, rendendo necessari nuovi approcci tecnici dallo sguardo il più ampio possibile. Approcci idonei cioè ad aumentare la produttività, restando però nel rispetto della sostenibilità.

 

A tal fine appaiono sempre più necessari i programmi di gestione integrata delle culture, adottando metodi e tecniche solidamente science based. Ovvero la "cassetta degli attrezzi" ottimale per produrre a sufficienza, nel pieno rispetto di salute e ambiente


Due soluzioni innovative in un colpo solo

I cereali sono alla base dell'alimentazione umana, quindi è su di loro che si focalizzano molte delle attenzioni della ricerca scientifica moderna. Proteggere le colture dalle avversità e dar loro nutrimento sono infatti i due punti irrinunciabili per affrontare le sfide del futuro


In tal senso Syngenta Italia ha recentemente lanciato a Roma due soluzioni che abbracciano proprio entrambe le esigenze produttive, soddisfacendo in entrambi i casi i requisiti tecnici e ambientali di cui all'incipit di questo articolo. 


Axial One®: uno scudo contro le malerbe

L'efficacia dei diserbi dipende da molteplici aspetti. In primis dall'efficacia intrinseca dei prodotti, ovvero la capacità di controllare in modo eccellente una molteplicità di erbe infestanti. L'occhio del tecnico ne massimizzerà poi i risultati posizionandoli correttamente in campo, al fine di esaltarne le peculiarità a tutto vantaggio della coltura, lasciata libera di svilupparsi senza dannose competizioni per acqua, nutrienti e luce. 


Oltre a ciò, vanno però considerati anche altri aspetti di medio e di lungo periodo, a partire dai fenomeni di resistenza che le malerbe potrebbero sviluppare nel tempo. In tal senso, l'elevata efficacia intrinseca di un diserbante è già di per sé indice di basso rischio, ma anche la differenziazione dei modi di azione gioca un ruolo fondamentale. A conferma, Axial One® di Syngenta Italia è la novità di recente introduzione sul mercato che soddisfa tutte le esigenze di cui sopra.

 

Trattasi infatti di un prodotto unico nel suo genere, valendo infatti per due. Miscela pronta di pinoxaden (45 g/L) e florasulam (5 g/L), Axial One® va applicato alle dosi di 1-1,3 L/ha, controllando ottimamente loietto, falaride, alopecuro e avena fra le foglie strette, come pure crucifere, Gallium e papavero fra le dicotiledoni. 


Traslocato nelle piante per via acropeta e basipeta, l'erbicida controlla le infestanti in modo completo ed efficace, sfruttando i modi d'azione differenti e complementari delle sue due sostanze attive.

 

Al fine di esaltarne le prestazioni, ampliandone ulteriormente lo spettro, si può aggiungere uno specifico partner dicotiledonicida, come per esempio Amadeus® TOP (tifensulfuron metile e tribenuron metile), oppure Manta® Gold (clopiralid, fluroxipir ed MCPA estere), eccellente anche sulle infestanti difficili e "ruderali".


Flessibile nell'impiego, efficace nei risultati

Una volta applicato, le piogge non influenzano l'efficacia di Axial One®, in quanto entro mezz'ora dall'applicazione le due sostanze attive sono già penetrate all'interno dei tessuti delle infestanti. Queste verranno quindi controllate dal trattamento a livelli ottimali.


Altamente selettivo e miscibile, Axial One® è stato inoltre testato in tutti gli areali cerealicoli di pregio italiani, controllando sempre efficacemente le principali infestanti graminacee e dicotiledoni incluse in etichetta. 


Scarica il depliant di Axial One®

 

Azoto: non solo fertilizzanti

Le crescenti limitazioni ambientali agli usi dei fertilizzanti azotati mettono talvolta le colture in condizioni di ristrettezze nutrizionali. Non da meno si sono mostrati i recenti inasprimenti dei prezzi dei concimi che stanno demotivando gli agricoltori nella somministrazione di azoto.

 

Per tali ragioni sono da guardare con estrema attenzione tutte le soluzioni innovative che possano supplire alle riduzioni nei concimi, mantenendo comunque elevate le disponibilità di azoto per le piante.


In tal senso la risposta giunge dalla microbiologia, nello specifico da Azotobacter salinestris (ceppo 9690), nuova soluzione di Syngenta Itala specificatamente sviluppata per la concimazione sostenibile dei cereali. 


Trattasi di batterio endofitico, che può cioè vivere all'interno dei tessuti vegetali, capace di fissare l'azoto atmosferico direttamente all'interno delle piante. In special modo il ceppo 9690 ha dimostrato di saper migliorare la risposta delle piante agli stress, sia quando dovuti a valori non ottimali di pH, sia ad alti livelli di salinità e temperature


Compatibili con la quasi totalità degli agrofarmaci presenti sul mercato, questi formulati a base di Azotobacter salinestris (ceppo 9690) sono conservabili fino a 24 mesi di shelf life, senza refrigerazione. 

 

Come agisce e quali benefici porta il batterio

Azotobacter salinestris (ceppo 9690) crea in primis un biofilm intorno a radici e foglie, formando cisti e resistendo meglio di altri ceppi a eventuali condizioni avverse. Inoltre, nelle piante il batterio produce acido indolacetico, precursore delle auxine, ma anche acido gibberellico (Plant Growth Promoting). 

 
Infine, produce anche siderofori, sostanze che fungono da chelanti per il ferro, rendendo tale elemento maggiormente disponibile per le piante. Ampio il range di pH, temperature, UV e salinità tollerati dal ceppo 9690, il quale resta metabolicamente attivo fino a 60 giorni. In soli sette giorni si moltiplica infatti sino a 100 volte, mentre i flagelli che possiede gli permettono di colonizzare al meglio i tessuti vegetali


Quanto a dosi di impiego, i formulati a base di Azotobacter salinestris (ceppo 9690) vanno applicati in ragione di 50 g/ha, diluiti in 200-300 litri di acqua per ettaro, con un valore di pH consigliato della miscela fra 5,5 e 6.


Le applicazioni sono da posizionarsi nei momenti in cui la fisiologia delle piante ne trae particolare vantaggio, ovvero da inizio accestimento a inizio levata, permettendo risparmi stimati in 30-35 unità d'azoto

Tali tempistiche di intervento sono compatibili con le normali applicazioni di erbicidi di post-emergenza, semplificando l'operatività dell'azienda agricola e contribuendo a contenerne i costi


Scarica il depliant di Azotobacter salinestris (ceppo 9690)