Tra qualche settimana inizia il periodo ottimale per l'applicazione di AQ10, il fungicida a base di Ampelomyces quisqualis di Intrachem Bio Italia, contro gli organi svernanti dell'oidio (i cleistoteci). Da numerose ricerche (alcune molto recenti svolte in collaborazione con l'Università Cattolica di Piacenza) risulta, infatti, che interventi con AQ10 eseguiti sia in pre-vendemmia che in post raccolta, riducano significativamente, anche del 50-70%, l'infezione di oidio nell'annata successiva. Ciò si ottiene con una duplice azione.

La prima (e forse più importante) avviene a carico del micelio di oidio. Normalmente, i viticoltori cessano i trattamenti contro l'oidio a partire dall'invaiatura (infatti quando gli acini hanno gradazione Brix superiore a 8 non sono più suscettibili all'attacco del patogeno); l'oidio però non 'sparisce', ma rimane attivo soprattutto nella parte giovane della vegetazione (specialmente sulle femminelle) dove, se le condizioni termo-igrometriche lo consentono, si riproduce attivamente e origina gli organi svernanti che possono essere i cleistoteci, oppure, in ambienti meridionali, il solo micelio svernante. Proprio in questa fase il trattamento con AQ10, non più 'disturbato' da interferenze negative dei trattamenti antiperonosporici, è in grado di agire al meglio e di riprodursi a carico dell'oidio, abbassando drasticamente la popolazione del patogeno così da ridurne il potenziale svernante. Un paio di interventi con AQ10 (30 g/ha) dal periodo dopo l'invaiatura fino alla raccolta, sono indirizzati proprio con questo obiettivo. Tra l'altro con questa strategia si sostituisce l'ultimo trattamento con lo zolfo e si evitano effetti indesiderati sulla fermentazione alcolica. I trattamenti con AQ10 devono essere eseguiti durante il mese di agosto; se i trattamenti vengono eseguiti verso sera (e se mantiene il prodotto in acqua per la 'pregerminazione' almeno un'ora) non ci sono assolutamente problemi dovuti alle alte temperature.

La seconda azione avviene invece a carico dei cleistoteci svernanti che possono essere parassitizzati; i cleistoteci sono suscettibili alla parassitizzazione da A.quisqualis solo quando sono in fase di sviluppo (e quindi di colore giallo-verde, mentre quelli più scuri sono già totalmente maturi). Dai cleistoteci parassitizzati nella primavera successiva germineranno nuove spore di A.quisqualis e non ascospore infettanti di Oidio. Proprio per incrementare la percentuale di cleistoteci parassitizzati, si consiglia (oltre agli interventi in pre-vendemmia) anche di intervenire in post-raccolta (sempre al dosaggio di 30 g/ha) durante il mese di settembre, anche in base all'andamento stagionale e alla comparsa dei primi cleistoteci sulle foglie.

In conclusione 2-3 interventi con AQ10 a cavallo della vendemmia assicurano una riduzione dell'inoculo di Oidio per l'anno seguente, senza alcuna interferenza sulla qualità del vino (se, anzi, si sostituisce l'ultimo trattamento con zolfo si possono avere anche sostanziali miglioramenti qualitativi). Questa strategia è interessante oltre che per gli agricoltori biologici, anche nei programmi di lotta integrata, in quanto si inserisce un nuovo mezzo con un diverso modo d'azione che riduce significativamente i rischi di sviluppi di popolazioni resistenti ai fungicidi convenzionali.