La curiosità ci induce a ritornare sui nostri passi, e a risalire le valli che avevamo percorso con orgogliosa sicurezza con la speranza di trovare un altro capolavoro della viti-vinicoltura veneta.
Ed infatti incappiamo nell'Amarone.
Già nella storia della sua scoperta, perché di questo si tratta, c'è del mito.
Il nome nasce dal Recioto Dolce diventato Amaro.
Una botte di Recioto Dolce, dimenticata nella Cantina Sociale Valpolicella, aveva continuato la fermentazione esaurendo gli zuccheri. Quel vino non era Amaro, ma 'Amarone'!
Storia o leggenda? Certamente di vini con queste caratteristiche è la storia stessa della zona a parlarcene, se è vero che l'origine del nome Valpolicella deriverebbe da 'Vallis Polis Cellae' (Valle dalle Molte Cantine), a testimonianza di antiche arti e tradizioni vinificatorie.
La zona è paesaggisticamente splendida. Protetta alle spalle dai Monti Lessini, esposta al sole del meridione, ha un clima mediterraneo, testimoniato anche dalla presenza di ulivi e cipressi. Questo clima particolarmente favorevole, e la posizione a metà strada tra la pianura e le montagne ne hanno fatto un luogo di antichi insediamenti, già dai tempi dell'Uomo di Neanderthal. La coltivazione della vite inizia all'epoca della dominazione romana, e da allora non si è più interrotta.
I romani non apprezzavano i vini schietti, e probabilmente nemmeno il vino, visti gli intrugli che amavano fare, tra resine e mieli, e all'inizio i vini più apprezzati erano quelli comunque dolci. Con il passare del tempo i gusti cambiarono e i vini dal sapore più amaro iniziarono ad essere sempre più apprezzati.
La codificazione della procedura di preparazione, le cure e le attenzioni dei cantinieri e l'apprezzamento dei consumatori hanno fatto dell'Amarone il vino più pregiato della provincia di Verona. La commercializzazione di questo vino iniziò in maniera articolata nel secondo dopoguerra e la DOC arrivò nel 1968.
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Fare l'Amarone è lungo e complesso e sono necessarie passione ed esperienza. Sono necessarie uve sane e perfettamente mature, attentamente selezionate al momento della raccolta, all'incirca nelle prime settimane di ottobre.
Il grappolo deve essere spargolo, per consentire una ottimale ventilazione durante l'appassimento che avviene su cassette di legno o di plastica. Questa fase è estremamente importante, perché solo da uve perfettamente appassite si otterrà un grande Amarone. L'appassimento dura circa 120 giorni, fino a quando le uve hanno ceduto, secondo la loro origine, l'acqua: la Corvina, la Molinara e la Rondinella. Tra gennaio e febbraio l'uva viene pigiata, con una lunga macerazione sulle bucce, e lunga è la fermentazione, anche oltre i 40 giorni. E' come se durante il lungo inverno, quando la natura è ferma, ci si sia voluto dare un impegno, per passare il tempo usando il tempo. Dalla vinificazione si devono attendere poi due anni, a decorrere dal 1° dicembre dell'anno della vendemmia, per bere l'Amarone, mentre se ne devono aspettare almeno 4 se il vino è Riserva.
L'Amarone deve avere meno di 4 grammi di zucchero per litro ed una gradazione alcolica di almeno 14°, e viene abbinato a piatti complessi e saporiti, come i brasati o gli stracotti, o gli arrosti di selvaggina.
I Viaggi del Fantic
Abbiamo intrapreso un tour "virtuale", una serie di incontri con alcune interessanti realtà della produzione vitivinicola italiana, presentati da Isagro Italia.
Lo scopo è quello di seguire le linee di sviluppo della viticoltura nazionale legata alla produzione di vini di qualità, ed alla loro commercializzazione. Il percorso toccherà numerose aree viticole italiane, dalle pendici delle Alpi fino a Pantelleria. Nelle puntate precedenti, disponibili nell'archivio de 'I Viaggi del Fantic', il tour è iniziato in Sicilia, per risalire fino alla valle del Caffaro, ai confini tra la provincia di Brescia e di Trento.
Toccheremo aziende di dimensioni e caratteristiche molto diverse con l'intento di vedere in quali modi un settore d'avanguardia come quello della nostra produzione vinicola si stia adeguando alle modifiche del mercato e come la competitività internazionale stia plasmando la nostra maglia aziendale.
Fantic è un marchio registrato da Isagro Italia.
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Fonte: Isagro Italia