Di solito i parassiti attaccano le colture soprattutto in primavera ed estate. Ciò vale anche per la coltura del colza, ma con un'eccezione: l'altica invernale, altrimenti nota come Psylliodes chrysocephala.

 

Trattasi di un coleottero crisomelide che a differenza degli altri insetti parassiti che danneggiano le silique attacca le giovani piantine già nei mesi autunno-invernali. I danni che causa sono quindi esclusivamente a carico dell'apparato fogliare, divenendo particolarmente sensibili a fronte di alta pressione del parassita.

 

Le parti epigee attaccate risultano in tal caso meno predisposte ad affrontare i successivi rigori invernali. Inoltre, la mancanza di superficie fotosintetizzante deprimerà anche lo sviluppo dell'apparato radicale a tutto svantaggio della salute complessiva della coltura. 

 

Oltre alle usuali rotazioni agronomiche, sono talvolta necessari specifici trattamenti autunnali con insetticidi.

 

Gli insetticidi disponibili

A seguire sono riportate le 5 sostanze attive contenute nei 31 formulati commerciali al 14 ottobre 2024 riportati su Fitogest® come autorizzati in Italia su colza in produzione contro l'altica invernale (Psylliodes chrysocephala).  Fra parentesi viene riportato il numero di formulati esistente per ogni sostanza attiva e/o miscela, con indicati anche gli intervalli di sicurezza (PHI). NN sta per "non necessario".

 

Nota bene: gli intervalli di sicurezza possono variare in funzione dei formulati, quindi si consiglia di consultare sempre attentamente l'etichetta dello specifico prodotto che si intende utilizzare. Nel caso dell'altica invernale del colza, però, venendo trattata molto lontana dalla raccolta, la valutazione dell'intervallo di sicurezza diviene praticamente superflua.

 

Un asterisco di solito indica le sostanze attive con formulati autorizzati anche in agricoltura biologica. Ma nel caso dell'altica invernale del colze non vi sono prodotti autorizzati in bio:

 

In termini di meccanismi di azione, va detto che sono davvero pochi: 27 formulati contengono infatti piretroidi (IRAC 3A ), ai quali si affiancano anche i tre formulati contenenti una sostanza attiva come tau fluvalinate che è un loro parente strettissimo (fa capo ai piretroidi esteri isovalerati) e quindi anch'esso in gruppo IRAC 3A. I loro target sono quindi i canali del sodio coinvolti nello stimolo nervoso.

 

Solo acetamiprid sfugge a tale classificazione, appartenendo alla famiglia chimica dei neonicotinoidi (ciano imidammidi) e quindi censiti in Gruppo IRAC 4A, espletando la propria azione su nervi e muscoli agendo sui modulatori competitivi del recettore nicotinico dell'acetilcolina.

 

Nota: per consultare i prodotti a base delle sostanze attive sopracitate, cliccare il pulsante "Trova i prodotti a base di..." nella pagina corrispondente su Fitogest®. Se alla ricerca effettuata fossero sfuggite delle sostanze attive, si pregano i produttori/distributori di segnalarlo cortesemente alla redazione di AgroNotizie®


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