A prima vista non ci sono differenze. Il flacone in plastica è quasi identico all'originale e anche l'etichetta riporta in maniera accurata loghi e diciture. A smascherare il produttore di finto Kestrel® solo piccole differenze grafiche, il numero di lotto sbagliato e il peso specifico del prodotto.

 

A raccontarci questa brutta storia è Roberto Balestrazzi, responsabile Marketing e Sviluppo di Nufarm Italia, l'azienda che produce Kestrel®, un insetticida a base di acetamiprid distribuito in Italia da Sumitomo Chemical e molto apprezzato dagli agricoltori. Così apprezzato che qualcuno ha pensato bene di mettere sul mercato dei prodotti falsi, il cui contenuto è sconosciuto.

 

"In Sicilia, nella zona meridionale, alcune persone ci hanno segnalato delle vendite sospette del nostro prodotto Kestrel®", ci racconta Balestrazzi. "Così ci siamo fatti mandare alcuni flaconi e, a prima vista, sembravano in regola. Poi ci siamo accorti di alcune inesattezze nel packaging, come il barattolo non omologato, le dimensioni dei loghi, il lotto sbagliato, oltre al peso specifico molto diverso".

 

Il prodotto finto è stato spedito nei laboratori di Nufarm, dove hanno stabilito che no, quello nel flacone non è Kestrel® originale, ma un'altra miscela a base di acetamiprid, di provenienza ignota. Insomma, gli agricoltori che hanno usato questo prodotto, consapevoli o meno di stare impiegando un insetticida falso, hanno irrorato le loro piante con qualcosa di sconosciuto.

 

Nufarm ha presentato formale denuncia presso il Comando Nas dei Carabinieri di Bologna al fine di individuare l'origine del prodotto contraffatto e di contrastarne la diffusione.

 

"La presenza di prodotti contraffatti rappresenta un rischio sotto diversi punti di vista", ci fanno sapere da Agrofarma - Federchimica, l'associazione che riunisce i produttori di agrofarmaci. "C'è un rischio per la salute dell'agricoltore che applica il prodotto, ma anche per il consumatore e l'ambiente. Si rischia poi di vedersi rifiutata la merce, perché non si sa quali residui ci possono essere".

 

Senza contare le multe. Si può infatti incorrere in sanzioni amministrative di tipo pecuniario anche rilevanti: se si esclude che il fatto costituisca reato (che prevede il carcere), chiunque fabbrica, immagazzina, immette sul mercato o impiega un prodotto fitosanitario privo dell'autorizzazione prescritta dal Regolamento 1107/2009, è soggetto alla sanzione amministrativa da 15mila euro a 150mila euro (secondo il D.Lgs 69/2014).

 

Nonostante le sanzioni siano elevate e i Nas controllino le situazioni sospette, il traffico di agrofarmaci contraffatti rappresenta una fetta importante del mercato, circa il 10%, secondo Europol. Significa che un flacone su dieci è falso.

 

A rendere la vita più semplice per i malviventi c'è il commercio online. Su internet è infatti molto facile trovare prodotti contraffatti e farseli spedire in azienda e le indagini per scovare i malviventi sono molto complesse. In Italia, secondo le ultime stime dei Carabinieri, solo nel triennio 2021-2023 sono state sequestrate circa 30 tonnellate di prodotti contraffatti, mentre in Europa si parla di 7mila tonnellate sequestrate e più di venti arresti, dal 2015 ad oggi, mediante l'operazione Silver Axe.

 

Silver Axe è un progetto di Europol che prevede un'azione coordinata nella lotta agli agrofarmaci illegali e che coinvolge le autorità di trentacinque Paesi, l'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo), l'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (Olaf) e la Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea, nonché CropLife Europe, l'Associazione Europea delle Imprese Agrofarmaci.

 

Quando si acquista un agrofarmaco contraffatto si è attratti dai prezzi bassi, ma bisogna sempre pensare a quali rischi si va incontro:

  • Rischi per la propria salute, per quella del consumatore e per l'ambiente, perché non si conosce la composizione del prodotto.
  • Rischi di provocare danni alle piante o di non controllare correttamente il parassita o la malattia.
  • Rischio di vedersi rifiutata la produzione, ad esempio perché ci sono residui non ammessi o superiori ai limiti.
  • Rischio di subìre sanzioni pecuniarie importanti.

 

Ma quali sono i campanelli d'allarme che dovrebbero farci insospettire quando acquistiamo un prodotto? Ad esempio se viene in azienda un venditore che non si qualifica e che propone prodotti ad un prezzo ribassato, senza fornire la normale documentazione (ricevute, Schede di Dati di Sicurezza, eccetera). Oppure se si trovano in negozio prodotti a prezzi molto bassi o in confezioni non integre o con l'etichetta in una lingua diversa dall'italiano. Nel caso di dubbi si può segnalare il caso al numero verde 800-913083.