I mutamenti che si stanno verificando nell'agricoltura italiana possono essere ascritti non tanto ad una recessione, dovuta ai cambiamenti nel panorama internazionale, quanto piuttosto ad una crisi di identità tecnologica

Da un modello prettamente produttivo, volto al soddisfacimento dei fabbisogni alimentari, il sistema agricolo si sta infatti orientando verso la valorizzazione dei prodotti tipici e la salvaguardia delle risorse naturali, della salute e dell'ambiente

Per rendere possibile un tale profondo cambiamento, che si potrebbe definire culturale, è necessario rivedere con attenzione le pratiche colturali e le tecnologie adottate alla luce delle moderne conquiste nel campo della conoscenza e della tecnica

E' in questa logica che si inserisce l'agricoltura di precisione, che sotto la spinta innovativa delle nuove competenze agronomiche e tecnologiche, si prefigge di suggerire nuovi modi per conservare o aumentare il reddito degli agricoltori, salvaguardare l'ambiente e la salute dell'uomo e produrre più qualità.

Nella sua essenza consiste nell'applicazione di principi e tecnologie per la gestione della variabilità spazio-temporale, associata con tutti gli aspetti della produzione agraria. Senza la variabilità i concetti dell'agricoltura di precisione avrebbero poco significato e probabilmente non si sarebbero mai sviluppati.

• La prima fase della sua applicazione consiste nella misura e interpretazione della variabilità

• La seconda fase utilizza questa informazione per gestire la variabilità, adattando gli input agronomici alle condizioni locali all'interno del campo

• La terza fase, forse la più importante, consiste nella validazione dell'approccio proposto, mediante l'impiego di indicatori in grado di misurare l'efficacia delle pratiche "sito-specifiche". Nel caso in cui i risultati non risultino soddisfacenti, le proposte gestionali devono essere opportunamente modificate prima di trasferirle agli agricoltori.

In Italia l'agricoltura di precisione è ancora in fase di definizione: per le colture cerealicole si registrano alcuni esempi in Capitanata (Puglia) e in Pianura Padana; per la vite si hanno realizzazioni di eccellenza, ad esempio in Franciacorta (Lombardia), dove gli interventi agrotecnici sono guidati dal monitoraggio satellitare continuo realizzato a grandissimo dettaglio, mentre per l'olivicoltura e l'orticoltura si è effettivamente agli inizi. Qualunque sia il settore applicativo, si avverte ormai largamente la necessità di mettere a punto uno strumento utile, capace di rendere produttivo, redditivo ed ecocompatibile il sistema agricolo, attraverso il passaggio da un'agricoltura "generalizzata" all'intera superficie aziendale (concimazione, irrigazione, diserbo, varietà, densità di semina uniformi) ad una "sito-specifica" che, pur conservando un carattere estensivo, parta da una conoscenza dettagliata dell'ambiente e sappia accordare l'uso dei fattori produttivi alle caratteristiche specifiche locali.

La sfida quindi della moderna agricoltura è quella di utilizzare le moderne tecnologie sia per identificare i processi alla base della produzione che per gestire la variabilità spazio-temporale, al fine di massimizzare i ricavi economici, sempre nel rispetto dei vincoli ambientali. 

Nella foto, uno schema dell'approccio integrato all'agricoltura di precisione

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L'introduzione dei sistemi di posizionamento globali (GPS) e dei visualizzatori della resa, muniti di GPS e montati sulle raccoglitrici automatiche, ha già permesso ai produttori americani e australiani di quantificare le variazioni di resa all'interno dei campi e di produrre delle mappe di produzione, classificando le diverse zone in funzione delle proprietà quantitative e qualitative del prodotto raccolto. 

Questa tecnologia, insieme al diffondersi dei sistemi di informazione geografica su computer (GIS) e la capacità di elaborare e mappare gli attributi legati alla produttività, grazie all'impiego di tecniche avanzate di analisi spaziale e di simulazione dinamica dei sistemi colturali, ha facilitato il diffondersi in paesi, come la California e l'Australia, dell'agricoltura di precisione. L'informazione georiferita sulla risposta colturale può quindi essere inserita in un GIS ed essere integrata con l'informazione relativa al tipo di suolo, al clima, alla cultivar, alla gestione colturale e aziendale, alla topografia e all'economia.

In questi ultimi anni il progresso tecnologico ha raggiunto traguardi significativi. La possibilità di sviluppare una cerealicoltura, una viticoltura, una olivicoltura o una orticoltura guidata dal satellite è un'opportunità che si sta recentemente affermando in misura sempre più concreta. Con la disponibilità di acquisire immagini da satellite ad alta risoluzione è oggi possibile leggere, in maniera sempre più precisa e dettagliata, la superficie terrestre e quanto la ricopre. L'evoluzione della capacità di riflessione e di assorbimento della luce solare a differenti lunghezze d'onda da parte della vegetazione è oggi posta in relazione con lo sviluppo quantitativo e funzionale della stessa; è possibile quindi, mediante il calcolo di opportuni indici vegetazionali radiometrici, ottenere indicazioni importanti circa i ritmi di accrescimento vegetativo delle colture e l'eventuale insorgenza di stress che, a loro volta, possono influenzare la quantità e qualità del prodotto finale. 

Il valore principale dell'agricoltura di precisione consiste quindi nel suo approccio olistico, che utilizza in maniera integrata ed efficiente informazioni di tipo diverso e varie competenze multidisciplinari. 

 

Autrice: dott.ssa Anna Maria Castrignanò, Dirigente di ricerca - Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti Caldo-Aridi di Bari

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