Per secoli la vita dei contadini è stata scandita dalle fasi lunari. La semina del grano e la raccolta degli ortaggi, la potatura degli alberi e le lavorazioni del terreno, la svinatura e l'imbottigliamento. Ogni attività veniva pianificata in accordo con il calendario lunare.

 

La vite è sicuramente la coltura che più di ogni altra ha subìto l'influenza lunare. La tradizione contadina vuole che ogni operazione colturale sia effettuata in una specifica fase lunare. E sull'argomento anche i detti popolari si sprecano.

 

La regola aurea vuole che il vigneto venga potato in inverno con Luna calante, come in Luna calante vengono fatte anche la vendemmia e la potatura verde. Mentre i nuovi impianti, sempre secondo la tradizione, andrebbero realizzati in Luna crescente, così come gli innesti.

 

Potatura della vite, detti e Luna

"Chi pota alla mancanza (della Luna, Ndr) di gennaio pota a uva", dice un detto che vuole appunto sottolineare come potare la vite nel mese di gennaio e in assenza di Luna sia propizio ad avere un raccolto abbondante.

 

Si dovrebbe optare per la fase di Luna calante, o vecchia, in quanto il nostro satellite eserciterebbe una forma di attrazione sulla linfa delle piante, che quindi fuoriuscirebbe (il pianto) più abbondante in Luna crescente, determinando quindi un indebolimento della pianta.

 

Per la potatura bene anche il mese di febbraio, ma marzo è il limite massimo. "Luna o non Luna, pota de marzo si tu vò ll'uva", dice un altro detto contadino. E se si arriva ad aprile? Il rischio è di rimanere a bocca asciutta. "Vite in april potata, ha mai la sete al vignaiol levata".

 

C'è un fondo di verità in questi detti oppure si tratta solo di superstizione? Lo abbiamo chiesto a Michele Tamponi, agronomo che per anni ha lavorato in vigneti tra la Toscana e la Puglia, in realtà di prestigio come Guado al Tasso (vigneto in Bolgheri, proprietà di Marchesi Antinori) e Bocca di Lupo (Cantina Tormaresca). E proprio la sua attività di agronomo e il confronto con le tradizioni popolari lo hanno spinto a scrivere il libro "La luna e i suoi influssi. Realtà o credenze popolari?", edito dal Gruppo Albatros Il Filo.

 

Potatura della vite e influsso lunare

"Nel mio libro ho raccolto molte pratiche della tradizione contadina legate alle fasi lunari. Su queste poi ho fatto alcune riflessioni personali, cercando di riportarle su un piano più scientifico", ci spiega Tamponi.

 

"Dalla mia esperienza in campo posso dire di non aver mai riscontrato differenze rilevanti o evidenti tra una vite potata con la Luna calante e una invece potata con Luna crescente. E se differenze ce ne sono, beh, risultano talmente modeste rispetto a quelle determinate da altri fattori ben più importanti, come l'andamento climatico, da essere poco osservabili e con scarsissimi effetti sulla conduzione del vigneto e sull'esito favorevole, dal punto di vista quanti-qualitativo, della produzione ottenibile".

 

Secondo Tamponi, che oggi lavora tra la Toscana e la Sardegna in realtà di grandi dimensioni, sulla buona riuscita di una potatura "hanno un impatto enormemente più grande le situazioni ambientali contingenti mentre si lavora, come le condizioni meteorologiche (temperatura, piovosità, gelate tardive, eccetera), le caratteristiche del terreno, le operazioni colturali e tutti gli interventi di gestione adottati dai viticoltori per la cura del proprio vigneto".

 

La Luna e l'influsso sulla Terra

D'altronde, la Luna ha sulla Terra due tipologie di influenza: una gravitazionale e una luminosa. L'attrazione gravitazionale è la forza che attira il nostro Pianeta con il suo satellite, impedendogli di schizzare via nell'Universo.

 

La gravità lunare ha un forte influsso sulla Terra, la cui manifestazione più importante riguarda le maree. "Ma l'attrazione gravitazionale della Luna è costante tutti i giorni, poiché tutti i giorni il nostro satellite ruota intorno alla Terra", sottolinea Tamponi. "Anche quanto la Luna appare assente in cielo in realtà è presente, ma non è illuminata dai raggi del sole. Dunque la gravità lunare è una costante e non dipende dalle fasi lunari".

 

La seconda tipologia di influenza riguarda la luce solare che la Luna riflette indirizzandola sul nostro Pianeta. Ed effettivamente c'è una grande differenza, a livello di luminosità, tra una notte di Luna piena e una invece di novilunio. Ma come abbiamo già scritto la luce lunare è un seicentomillesimo di quella del sole. "È così debole da non rappresentare una variabile significativa", sottolinea Michele Tamponi.

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Potatura della vite e tradizioni

Le tradizioni contadine sono dunque da dimenticare? "Oggi la maggior parte dei viticoltori professionali, soprattutto se devono gestire superfici importanti, difficilmente imposta il programma di potatura seguendo le fasi lunari. La vigna si pota tenendo in considerazione la superficie complessiva e il numero di piante da potare, l'andamento delle condizioni meteo, la disponibilità di manodopera e la tipologia di varietà, se precoci o meno", conclude Tamponi.

 

"Questo non significa dimenticare la tradizione contadina, ma semplicemente ricordarla come elemento di folklore, culturale, senza però farsi influenzare nelle scelte agronomiche".