È finita l'epoca del sedile con molle e forcelle, dei comandi meccanici ed essenziali e della radio come unico elemento di svago disponibile a bordo.
Le cabine dei trattori sono diventate veri concentrati di tecnologia e permettono di lavorare per ore senza scendere sfiniti dalla scaletta.

Alla tendenza che strizza l'occhio all'automotive in quanto a comfort, va aggiunta la parte fatta dalle recenti normative che vogliono mezzi agricoli sicuri ed efficienti.
Certo, il parco trattori nazionale é tra i più grandi (1,6 milioni di pezzi) e vecchi al mondo e molti agricoltori lavorano ancora su mezzi che si meriterebbero di andare in pensione.
Ma per le nuove macchine che escono dalle catene di montaggio, la tecnologia (digitale e non) ha fatto enormi passi avanti. Inoltre, tecnologie prima presenti solo sui trattori più potenti, oggi rientrano nell'equipaggiamento offerto di serie anche sulle medie e sulle basse potenze, in primis gli specializzati.
 

La sicurezza prima di tutto

Tra gli aspetti maggiormente tutelati dal legislatore è la sicurezza dell'operatore che viene salvaguardata dalla Direttiva 2006/42/CE in virtù della quale le certificazioni ROPS (Roll over protection system) e FOPS (Falling objects protective structure) per le cabine sono diventate obbligatorie: la prima protegge l'operatore dal rischio di ribaltamento del mezzo, mentre la seconda ripara il conducente nel caso di caduta di oggetti o materiali dall'alto.

Ulteriore aspetto considerato nella salvaguardia della salute, è la distribuzione meccanizzata di prodotti fitosanitari. 
Fermo restando che seguire le indicazioni in etichetta é il primo passo per una applicazione sicura e rispettosa dell'ambiente, le norme da poco entrate in vigore (UNI EN 15695-1:2018 e UNI EN 15695-2:2018) intervengono sui requisiti di costruzione delle cabine e regolamentano i filtri degli abitacoli. Il livello di protezione IV (il maggiore in commercio) prevede che si generi una pressione positiva all'interno della cabina per scongiurare l'ingresso di aria dall'esterno, cui viene associata l'azione di filtri a carta e carboni attivi per bloccare e neutralizzare gli inquinanti.

Le cabine di livello IV hanno fatto una comparsa abbastanza recente sul mercato”, spiega a Macgest Rodolfo Catarzi, responsabile del progetto sicurezza di Unacma. “Si tratta di cabine che garantiscono una elevata sicurezza anche perché montate direttamente in fabbrica e quindi rispondenti agli standard più elevati di omologazione”.
 
Cabina AIR PROTECTOR Antonio Carraro
Cabina Air Protector Antonio Carraro

Tra i trattori che offrono questo tipo di protezione ci sono, per citarne solo alcuni, la cabina Air Protector di Antonio Carraro, bassa pressurizzata e dotata di filtriil e la Lounge Cab del Rex4 di Landini. Interamente nuova nell’estetica e nell’ergonomia, la Lounge Cab ha richiesto alla casa di Fabbrico un importante impegno progettuale. Infatti, oltre ad assicurare la massima protezione (categoria IV) promette una postazione ottimizzata tanto nella gestione dei comandi quanto nella visibilità e si avvantaggia di una piattaforma piana.
Durante Eima 2016 New Holland é stata insignita del Premio novità tecnica per la sua cabina Blue Cab 4, presente sui trattori frutteto e sulle vendemmiatrici, e dotata di sistema di filtraggio che protegge l'operatore durante i trattamenti.
 

Elemento innovativo é il fatto che il sistema di depurazione dell'aria può essere attivato solo quando davvero necessario, al momento cioè dell'applicazione dell'agrofarmaco”, spiega a Macgest Francesco Zazzetta, marketing and communication manager di New Holland Italia. “Questo permette di allungare di molto la vita dei filtri che hanno bisogno di essere cambiati regolarmente per assicurare la massima protezione dell'operatore”.
 
Cabina Rex4
Cabina del Landini Rex4 
 

Più efficienza grazie al digitale

Anche i più tradizionalisti che temono l'approccio alle nuove cabine dove leve e pulsanti hanno ceduto il passo a joystick, pannelli touch screen e interruttori, dovranno presto ricredersi constatando l'attenzione dei costruttori perchè tutto sia user friendly.

L'introduzione dell'elettronica e del digitale é stata probabilmente la rivoluzione più grande che i trattori hanno subito e che é ancora in divenire.

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito alla sostituzione di tutti i leveraggi meccanici, ingombranti e faticosi da utilizzare, con sistemi elettronici. Ciò che prima richiedeva un certo sforzo oggi viene fatto con un dito. Basta pensare alla scomodità dei cambi meccanici presenti sui trattori fino a venti anni fa”, spiega a Macgest Michele Mattetti, ricercatore del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna.

La rivoluzione digitale si concretizza nei grandi display touch che permettono di gestire tutti i parametri in un unico luogo e razionalizzano così la plancia. Grande beneficio per gli operatori viene dall'introduzione degli inversori idraulici e dalla possibilità di memorizzare impostazioni predefinite, utile soprattutto nelle svolte in capezzagna. Infine la guida parallela ha reso più agile e preciso il lavoro del trattorista”.
 
Il sistema Grip Assistant di Fendt
Il sistema Grip Assistant di Fendt
 
Praticamente tutte le case costruttrici propongono braccioli più o meno smart, dotati di pulsanti, manopole e joystick. Ma il digitale soccorre l'operatore anche nel settaggio della macchina. Ad esempio Fendt propone il Grip Assistant, un vero e proprio assistente digitale che affianca l'operatore nel definire la giusta pressione dei pneumatici, il peso ottimale della zavorra e la velocità di marcia.

Grip Assistant lavora in due modalità. Nella prima si deve comunicare il tipo di zavorra, di attrezzo, di pneumatico e di terreno e il sistema suggerisce la pressione corretta e la velocità ideale. Nel secondo caso data una certa velocità, attrezzatura, gommaggio e terreno il Grip Assistant suggerisce peso e posizione delle zavorre e pressione ideale di gonfiaggio dei pneumatici. Pressione che, grazie a Vario Grip, può essere variata comodamente dalla cabina. 

Rimanendo nel gruppo Agco Valtra ha introdotto due sistemi interessanti: Valtra Smart Glass e il Valtra Smart Touch. Il primo visualizza informazioni come velocità, giri al minuto, temperatura olio oltre a informazioni sugli attrezzi in uso direttamente su un display trasparente montato sul parabrezza del trattore. In questo modo non é necessario spostare lo sguardo dal campo.

Valtra Smart Touch é il nuovo bracciolo del marchio finlandese, dotato di un display touch da 9 pollici “facile da utilizzare come uno smartphone”, spiega a Macgest Luca Zanetti, specialista prodotto di Valtra. “Tutte le funzioni della macchina sono facilmente raggiungibili ed é possibile memorizzare impostazioni predefinite. Inoltre il bracciolo é studiato per mantenere rilassato il braccio dell'operatore che non si affatica durante le lunghe ore di lavoro”.
 
Il Valtra Smart Glass
Il Valtra Smart Glass

Amore e odio di alcuni agricoltori che vi hanno approcciato alla comparsa delle prime versioni, i pannelli touch sono enormemente evoluti e lontanissimo è il ricordo dei pionieri piuttosto scadenti, poco visibili alla luce del sole e con un "touch" non troppo reattivo. Problematiche, a dire il vero, che avevano anche i primi smartphone
 

Comfort: maggiore produttività, meno sforzo

Chi ha provato un vecchio trattore, magari cingolato, sa quanto il lavoro in campo possa 'scuotere' il corpo umano e, salendo a bordo di una macchina di ultima generazione, non potrà non godere del comfort che caratterizza le nuove cabine.
L'attività di motore, cambio, impianto idraulico e attrezzature in campo generano molte vibrazioni, con frequenze alte e basse, che certo non sono piacevoli per l'operatore.
Per questo le case costruttrici, anche dietro la spinta del legislatore (direttiva comunitaria 2002/44/CE) hanno cercato di isolare l'uomo dalla macchina.

L'offerta di sedili pneumatici o idraulici regolabili in funzione della massa dell'operatore e in grado di smorzare vibrazioni e oscillazioni sono considerati lo standard.
La massima efficienza si ottiene dai sedili di tipo adattivo che producono un movimento in contro-fase rispetto a quello esercitato dal trattore in modo da annullarlo. La presenza di tasselli antivibranti (silent-block) oppure a vere e proprie sospensioni, montate direttamente sotto la cabina, contribuisce ad un ulteriore isolamento. 
 

Molta attenzione viene prestata anche alla visibilità dell'operatore con l'uso di vetrature sempre più grandi e la riduzione delle zone d'ombra - spiega a Macgest Luigi Sartori, professore dell'Università di Padova. La presenza di cofani ribassati offre poi una buona visibilità sulle attrezzature frontali. Non dimentichiamo - prosegue - che più il trattorista é rilassato, meglio lavora e riduce l'incidenza di infortuni”.

"Per migliorare la visuale alcuni produttori, come Arbos e New Holland per citarne alcuni - spiega Mattetti - hanno introdotto parabrezza allungati volti ad incrementare la vista nella parte alta della cabina", un accorgimento estremamente utile in fase di lavoro con il caricatore frontale, "prendendo in prestito il design dall'automotive e, in questo caso, dal parabrezza (Zenith) della Citroen C3".
 
L'Arbos 5130
Il trattore Arbos 5130

Da non sottovalutare poi l'illuminazione del campo, che specie per i contoterzisti che lavorano anche nelle ore serali e notturne diventa imprescindibile. New Holland ha introdotto dai trattori dal T5 in poi, l'illuminazione a 360 gradi con fari a led, che migliora la potenza e la profondità del fascio luminoso
 

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