La deriva è un fenomeno che si genera nel momento in cui viene operata la distribuzione dei fitofarmaci ed è causata dal movimento del fitofarmaco verso qualsivoglia sito diverso dal bersaglio.
Gran parte dell'impatto ambientale invariabilmente legato ai trattamenti fitosanitari va ricondotto al fenomeno della deriva che genera da sempre legittime preoccupazioni da parte della popolazione che intravede nei trattamenti fitosanitari un preoccupante elemento di inquinamento ambientale.

Occorre inoltre considerare che oltre alle citate problematiche di natura ambientale, il fenomeno della deriva incide negativamente sui costi aziendali a causa dello spreco di prodotti fitosanitari molto costosi.

I fattori che influenzano la deriva sono vari e diversificati. Risultano tuttavia determinanti:
  • le condizioni meteorologiche predominanti al momento del trattamento. Al riguardo è opportuno evitare di trattare con alte temperature e bassa umidità relativa trattandosi di condizioni che tendono ad esaltare l'evaporazione delle gocce aumentando il fenomeno. La direzione del vento deve inoltre essere contraria alle zone sensibili quali corsi d'acqua , pozzi e ecc.;
  • adottare miscela fitoiatrica adeguata facendo ricorso a coadiuvanti che riducano la deriva del prodotto irrorato;
  • la tipologia di irroratrice impiegata. Al riguardo sarebbe opportuno che gli atomizzatori tradizionali venissero dotati di deflettori di flusso al fine di regolare adeguatamente la direzione dell'aria in base ai requisiti dimensionali delle piante trattate. Fortemente consigliato il ricorso ad atomizzatori a torretta che generando flussi paralleli riducono il fenomeno e migliorano il deposito sulla vegetazione;
  • dotare le irroratrici di sistemi di chiusura laterale del flusso d'aria o fare ricorso ad irroratrici a tunnel;
  • adottare irroratrici sottoposte periodicamente a regolazione strumentale in occasione della quale personale esperto provvede ad adattare la velocità dell'aria in funzione delle condizioni di utilizzo;
  • fare ricorso ad ugelli ad inclusione d'aria che generano gocce di dimensioni maggiori limitando considerevolmente il fenomeno della deriva.

Le nuove misure di mitigazione della deriva, emanate dal ministero della Salute in uno specifico documento di orientamento, prevedono la contemporanea adozione di varie soluzioni al fine di ottenere un consistente ed efficace controllo della deriva. Tra queste occorre ricordare le fasce di rispetto costituite da siepi, alberature, frangiventi artificiali o reti antigrandine, il ricorso ad additivi antideriva nonché l'utilizzo di ugelli ad induzione.

Molte etichette di prodotti fitosanitari prevedono il ricorso ad ugelli per la riduzione della deriva prodotti in ampie gamme da tutte le principali marche di ugelli (ad esempio Albuz: TVI, CVI - Teejet: AI, Asj AFC, AirMix , IDK Lechler). Tali ugelli consentono di ottenere popolazioni di gocce omogenee caratterizzate da grosse dimensioni con ridotte frazioni di gocce fini.

Questi suggerimenti generano tuttavia perplessità da parte di molti produttori considerato che:
  • il numero di irroratrici di ultima generazione risulta assai ridotto e la gran parte delle macchine presenti in campagna non dispone di componenti che consentano di applicare ugelli antideriva. In molti casi risulta inoltre necessario migliorare adeguatamente il sistema filtrante che molto spesso non risulta adeguato a queste nuove tecniche di irrorazione;
  • gli ugelli ad induzione d'aria generano gocce di grosse dimensioni, ciò suscita sempre notevoli perplessità sull'effettiva efficacia della copertura garantita da tali ugelli.

Al fine di risolvere questi aspetti, sono state avviate specifiche prove adottando tre diverse tipologie di ugelli: un ugello a cono vuoto tradizionale, un ugello cono vuoto ad induzione d'aria ed un ugello a ventaglio ad induzione d'aria.

Ugelli a cono vuoto tradizionale
Ugello a cono vuoto tradizionale

Ugello cono vuoto ad induzione di aria
Ugello cono vuoto ad induzione d'aria

La prova si è svolta a parità di condizioni operative (miscela utilizzata, pressione di esercizio di 10 bar) e per la valutazione del grado di copertura si è fatto ricorso a cartine idrosensibili collocate sulla vegetazione ed a valutazioni visive adottando uno specifico prodotto fluorescente in grado di evidenziare macroscopicamente il livello di copertura.

Ugello a ventaglio ad induzione d'aria
Ugello a ventaglio ad induzione d'aria

Da una prima valutazione è emerso in modo evidente che la migliore copertura è stata ottenuta con l'ugello tradizionale cono vuoto, pur risultando assai soddisfacente anche la copertura assicurata dall'ugello a ventaglio ad induzione. Il livello di copertura assicurato dall'ugello a induzione d'aria a cono vuoto è invece risultato assai grossolano: questo potrebbe costituire un problema qualora necessitino irrorazioni di tipo coprente con prodotti di contatto.

Pur nella consapevolezza che tali verifiche richiedano ulteriori e più approfonditi riscontri, appare comunque evidente l'importanza determinante svolta da una corretta scelta dell'ugello al fine di garantire un efficace controllo della deriva e, conseguentemente, una efficace e duratura salvaguardia dell'ambiente.

Questo articolo appartiene alle raccolte: