"Il Piano misura la dimensione del verde urbano di Parma che possiede un patrimonio di oltre 47mila alberature, e suggerisce margini di miglioramento per la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde urbano e pianifica lo sviluppo di una 'città verde' pronta a contribuire al benessere della nostra comunità e ad affrontare i cambiamenti climatici". Così Michele Alinovi, ex assessore alle Politiche di Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche del Comune di Parma (il nuovo assessore da luglio è Francesco De Vanna), in occasione del convegno intitolato "Il Piano del Verde del Comune di Parma verso una gestione puntuale del patrimonio verde" che si è tenuto lo scorso 8 aprile e che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone. Il Piano del Verde, sia a livello nazionale che locale, è stato al centro dell'evento che ha presentato case study di pubbliche amministrazioni e dell'Università di Firenze.

 

Tra i relatori che si sono susseguiti Roberto Diolaiti, presidente nazionale dell'Associazione Pubblici Giardini, che ha fatto una panoramica sullo stato dell'arte del Piano del Verde e il professor Francesco Ferrini dell'Università di Firenze che ha spiegato come il Piano del Verde sia uno strumento di visione strategica sul futuro della città. Ad illustrare le scelte strategiche del Piano del Verde del Comune di Parma è stato Stefano Zanzucchi dello Studio Zanzucchi Associati, mentre Paolo Bellocci, del Comune di Scandicci in provincia di Firenze, ha poi raccontato perché è necessario dotarsi del Piano del Verde, in particolare cosa ci si aspetta e quali sono le prospettive. In chiusura Claudia Bertolotto, dirigente del Comune di Torino, ha parlato del Piano Strategico dell'Infrastruttura Verde e delle prime valutazioni ad un anno dall'entrata in vigore del Piano.

 

Leggi anche

Biodiversità in città: fiori e piante per insetti impollinatori

 

Il Piano del Verde del Comune di Parma

Elaborato dallo Studio Zanzucchi Associati, più precisamente dal naturalista Stefano Zanzucchi con la revisione scientifica del professor Francesco Ferrini, docente dell'Università degli Studi di Firenze, il Piano è composto dal Quadro Conoscitivo, per cui è stata fatta la ricognizione dei "beni" del Comune di Parma, da cui sono emersi dati che vedono una densità di verde urbano pari al 6.6%, la disponibilità di verde urbano di 88.5 m2/ab, mentre il verde ricreativo procapite è di 16.4 m2/ab e la densità arborea è di 21,2/100 ab. Nel Documento di Piano sono invece indicate le linee programmatiche per il futuro, ovvero gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici a breve termine e gli obiettivi specifici a lungo termine.

 

Obiettivi generali

Tra gli obiettivi generali del Piano del Verde del Comune di Parma vi sono la razionalizzazione, la riqualificazione e il miglioramento delle aree verdi e delle dotazioni per la loro fruizione, l'implementazione del numero di aree verdi pubbliche nei quartieri in cui è emersa la carenza di aree giochi, di aree sportive e del verde di arredo. Inoltre sono previsti il rinnovo e l'incremento della componente arborea esistente, in un'ottica di miglioramento delle performance ambientali e della risposta ai cambiamenti climatici in atto.

 

Leggi anche

Alberi e servizi ecosistemici in condizioni di estrema siccità


Obiettivi specifici a breve termine

Nel Piano c'è una gerarchizzazione dei parchi che vengono suddivisi in parchi di "riferimento" per il quartiere, parchi di "interesse locale", parchi di "relazione" e in aree verdi di "prossimità" prevedendo per ogni tipologia diversi obiettivi specifici. Per quanto riguarda il patrimonio arboreo, il Piano persegue l'obiettivo specifico del rinnovo graduale e dell'incremento delle alberature esistenti, garantendo la continuità visiva e la perpetuazione del patrimonio arboreo nel tempo e utilizzando specie e cultivar maggiormente xerofile e più adattabili ai cambiamenti climatici in atto, favorendo soluzioni che prevedano un aumento della biodiversità complessiva per ottenere un patrimonio arboreo meno vulnerabile e maggiormente resiliente nei confronti di parassiti e patogeni di provenienza esotica.

È inoltre prevista l'individuazione di specifiche aree in cui attuare progetti integrati di forestazione urbana e periurbana con il compito di migliorare la qualità ambientale della città e con funzione di veri e propri serbatoi per il sequestro della CO2 atmosferica, i cosiddetti carbon sinkerali.

 

Per quanto riguarda la vision per l'area periurbana (esterna all'anello delle tangenziali), il Piano assume come obiettivo specifico la creazione di almeno un parco di riferimento per ognuna delle frazioni del Comune di Parma, all'interno dei quali concentrare le dotazioni di aree gioco e dei servizi a disposizione degli abitanti.

Inoltre, il Piano individua elementi di connessione tra le principali frazioni e la città a cui associare alberate al fine di ricreare delle infrastrutture verdi che possano da un lato rappresentare elementi di diversificazione del paesaggio, dall'altro creare una fascia di mitigazione ambientale a beneficio dei percorsi ciclabili.
Per quanto riguarda l'orticoltura, in corrispondenza delle aree già adibite ad orti, dove il numero degli associati risulta elevato e dove sono presenti aree di proprietà comunale, il Piano prevede aree di espansione.

 

Leggi anche

Gestione del verde urbano, esempi di buone pratiche

 

Obiettivi specifici a lungo termine

Tra gli obiettivi a lungo termine assunti dal Piano vi è la creazione di interventi di forestazione urbana Kyoto Forest, realizzando veri e propri boschi di pianura in cui stoccare carbonio. In corrispondenza delle infrastrutture lineari per la mobilità il Piano si pone come obiettivo la realizzazione di elementi vegetazionali lineari costituiti da dense fasce verdi di tipo arboreo arbustivo che rivestano la funzione di mitigazione.
Individua tratti di viabilità comunale in cui la componente arborea è assente e dove la sezione stradale può consentire, attraverso opportuni interventi di de-sealing, la piantagione di alberi.

Per quanto riguarda l'area produttiva Spip, nell'ambito di un più ampio programma di rigenerazione del comparto produttivo, il Piano ne prefigura la riqualificazione attraverso soluzioni volte a creare ambienti di socializzazione e frequentazione degli spazi aperti.

 

A cura di Manuela Grillo, socia dell'Associazione Pubblici Giardini


Footer Pubblici Giardini
Visita il sito - Scopri le Delegazioni regionali
Pagina Facebook - Gruppo Pubblici Giardini Facebook
info@pubblicigiardini.it

Questo articolo fa parte delle collezioni: