Internet per il cibo e l'agricoltura (IOF2020) è un progetto digitale che usa l'intelligenza delle cose (IoT) in agricoltura. Produzione agricola, frutta, verdura, carne e latticini. Robot agricoli e sensori raccolgono dati, li catalogano e aiutano, ad esempio, per irrigazione e prevenzione delle malattie. Dieci le aziende italiane coinvolte, dal vino alle carni. L'intenzione è unire produttori di tecnologie, agricoltori e consumatori.
 

Tecnologie d'intelligenza delle cose al servizio dell'agricoltura

Il progetto Internet per il cibo e l'agricoltura (IOF2020) è un consorzio di aziende di cui dieci italiane, che costituisce un ecosistema fatto di agricoltori, industrie del cibo, istituti di ricerca e aziende fornitrici di tecnologie. Il principio delle tecnologie d'intelligenza delle cose (IoT) è che qualsiasi oggetto può potenzialmente essere messo in contatto e comunicare con altri oggetti. È quindi possibile integrare, a praticamente qualsiasi strumento, una piccola componente tecnologica capace di elaborare dati e comunicarli all'uomo senza usare cavi.


Gli ambiti del progetto, dalla frutta ai latticini

Nucleo del progetto è l'applicazione delle tecnologie d'intelligenza delle cose (IoT) a cinque ambiti diversi legati al settore primario: meccanismi di produzione agricola, frutta, verdura, carne e latticini, con l'obiettivo di accelerare l'adozione delle tecnologie informatiche nel settore. Nel concreto, vengono messi a punto robot agricoli e sensori di vario genere in grado di svolgere la gran parte del lavoro autonomamente, raccogliere dati, elaborarli e metterli a disposizione di tutti i partner interessati attraverso appositi archivi online.


Esempi d'uso e vantaggi pratici per l'agricoltura

Nel caso d'uso dei seminativi, per esempio, i sensori IoT informano gli agricoltori sul tasso di umidità contenuto nel suolo, aiutandoli a decidere se irrigare o meno il terreno e a scegliere i luoghi di irrigazione in base alle necessità delle colture presenti. Allo stesso modo possono offrire informazioni sull'eventualità che una malattia stia per diffondersi nel terreno e sul punto esatto di propagazione, permettendo così all'agricoltore di intervenire tempestivamente.

Questo meccanismo è applicabile a diversi ambiti. Per quanto riguarda il vino, per esempio, vengono ricavati dati relativi alla meteorologia, alla densità della pioggia, all'umidità del suolo ecc, permettendo all'agricoltore di fare sempre la scelta migliore e riducendo l'utilizzo di fertilizzanti o composti chimici.


IoF2020 in Italia

In Umbria è stato sviluppato un meccanismo di tracciabilità su grande scala legato alla carne, che mette in contatto tutti gli anelli della catena produttiva, dal produttore di mangimi, all'allevatore fino al consumatore, per assicurare la qualità del prodotto e l'efficienza della produzione. Grazie a questo sistema ci si aspetta un risparmio del 10% nel consumo di acqua e fertilizzanti, un incremento della produzione del 90% e un incremento della sopravvivenza degli animali pari al 5%.

Nel Nord Italia, tra Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, è stato messo a punto un programma volto all'incremento della produzione di soia e legumi in generale, essendo l'Ue fortemente dipendente, in questo settore, da Brasile, Argentina e Stati Uniti (32 milioni di tonnellate all'anno). Grazie a specifici sensori e tecnologie si è riusciti ad aumentare la resa dei campi di soia del 5% e si prevede un aumento del guadagno degli agricoltori pari al 15%. Nel giro di quattro anni ci si aspetta di diminuire l'importazione di soia del 10% e di aumentare la produttività del suolo del 10%.

Allo stesso modo, tra Basilicata, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna e Sicilia è stato messo a punto un sistema di sensori del suolo e atmosferici in grado di migliorare la produzione dell'uva da tavola. In particolare ci si aspetta di migliorare la resa del suolo del 15%, risparmiare il 20% di acqua rispetto ad oggi e aumentare la capacità di conservazione dell'uva del 20%.     


Produttori di tecnologie, agricoltori e consumatori

"Il progetto pilota su larga scala IoF2020 sta attirando l'interesse di soggetti esterni, agricoltori, università, produttori di macchinari, aziende IT e autorità e responsabili delle politiche a livello regionale. Tutti questi partecipanti sono parte integrante dell'ecosistema IoF2020", così François Lienard, responsabile della comunicazione e della divulgazione del progetto.

Uno degli obiettivi è quello infatti di sviluppare un'agricoltura sempre più sostenibile dal punto di vista sia ecologico e della sicurezza alimentare sia economico, permettendo di ridurre al minimo gli sprechi e potendo sempre contare su una serie di dati archiviati utili a studiare le migliori strategie di sviluppo per il futuro.


Network tra progetti digital diversi

IOF2020 è diretto dall'azienda olandese Wageningen UR insieme ad altri partner che già erano stati il nocciolo di altri progetti legati all'applicazione di tecnologie all'agricoltura come Fiware e ioT-A, di cui IOF2020 costituisce una sorta di continuazione 2.0. Il progetto sfrutta quindi la rete aziendale messa in piedi nei precedenti programmi e gode di un finanziamento da parte dell'Unione europea di circa 30 milioni. Ha una durata di quattro anni e comprende complessivamente 79 partner provenienti da sedici paesi europei diversi.

Questo articolo fa parte delle collezioni: