Il via libera alle varietà di canapa con un basso contenuto di alcaloidi ha riacceso l'interesse per questa coltivazione.

Aumentano i terreni destinati alla coltivazione del pioppo, che vanta prerogative anche sulla tutela ambientale.

I nostri vini conquistano nuovi spazi sul mercato cinese, mentre negli Usa è tutto l'agroalimentare made in Italy che fa segnare aumenti dell'export. In sofferenza, al contrario, i commerci verso la Russia.

La riforma di Agea vede posizioni contrapposte fra Confagricoltura e Cia da una parte e Coldiretti dall'altra. Intanto le Borse merci chiudono per lasciare spazio alle Commissioni uniche nazionali.

Nella lotta alla Xylella non si placano le polemiche fra fautori e contrari all'impiego di agrofarmaci.

Ecco in sintesi alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito


Purché non sia fumo

Le colture alternative, che promettono lauti e rapidi guadagni, suscitano sempre molta attenzione anche se poi non sempre mantengono le promesse. Deve ancora spegnersi l'eco sulle opportunità offerte dalla coltivazione del bambù e ora torna ad affacciarsi sulla scena una coltura antica, quella della canapa.

Questa volta non per la produzione della fibra con la quale si facevano vestiti e vele, ma per il suo contenuto in sostanze psicotrope. Anche se, è bene ricordarlo, le norme che danno il via libera alla coltivazione della canapa riguardano solo varietà a basso tenore in alcaloidi.
Ma il “fascino” resta e “Libero” del 26 maggio si dilunga nel descrivere le nuove regole per poi offrire qualche suggerimento su semina, coltivazione e raccolta della canapa.

Molti a quanto pare si lasciano conquistare dalla novità e già la “Gazzetta di Mantova” del 29 maggio segnala che in questa provincia lombarda già si vanta un primato per ettari coltivati.
 

Settori in crescita

Nel Fucino non è la canapa a crescere, ma la produzione di patate, grazie all'impegno dell'associazione marsicana produttori, che vanta circa 400 aderenti, come si apprende da “Il Centro” del 25 maggio.

E' in calo invece la produzione di ciliegie e le cause, secondo “Il Resto del Carlino” del 26 maggio, vanno ricercate nelle condizioni climatiche avverse, che hanno compromesso le quantità raccolte, lasciando tuttavia immutata la qualità.

Fra i settori in crescita “Il Messaggero” del 26 giugno cita la pioppicoltura, in espansione grazie agli incentivi europei.
Alla coltivazione dei pioppi si guarda per i vantaggi che può offrire sotto il profilo ambientale.
Repubblica” del 28 maggio ricorda infatti che questa coltivazione annovera fra le sue caratteristiche quella di catturare molte emissioni di gas serra.
 

Cina e Usa guidano l'export

Sul fronte dell'export i numeri più importanti riguardano il vino, ancora protagonista di nuovi traguardi, questa volta sul mercato cinese, dove il vino italiano è cresciuto del 41% nei primi tre mesi del 2018, come si apprende da “Italia Oggi” del 30 maggio.
Ne dà conferma "La Nazione" del 31 maggio, puntualizzando che è soprattutto il Chianti a conquistare le preferenze dei consumatori cinesi, come dimostrano i dati del Consorzio del Chianti Docg, reduce dalla partecipazione alla fiera Interwine di Canton.

Più in generale, si legge su “Il Messaggero” del 26 maggio, tutto il segmento agroalimentare sta ottenendo negli Usa buoni risultati, con un aumento dell'export del 6% conseguito nel mese scorso.

Al contrario le esportazioni verso la Russia hanno visto una flessione del 28%, secondo i dati riportati da “Il Sole 24 Ore” del 25 maggio. Ma in questo caso sono i vincoli dell'embargo e l'andamento del rublo a pesare sul risultato negativo.
 

Politiche europee

A proposito degli scambi commerciali con la Russia, “MF” del 26 maggio punta il dito contro Francia e Germania, che si muoverebbero avendo come mira esclusivamente i propri interessi, piuttosto che quelli più generali della Ue.

In tema di politiche europee, “Repubblica” del 29 maggio prende in esame le proposte sul taglio del budget del quale si sta discutendo a Bruxelles.
Stando alle anticipazioni di questo quotidiano, a fronte dei tagli su agricoltura e coesione l'Italia potrebbe vantare nuove aperture su altri fronti, ottenendo complessivamente un aumento del 16% delle erogazioni comunitarie.

Solo anticipazioni, tutte da confermare, ma che dovrebbero essere motivo di forte preoccupazione per il mondo agricolo.
 

Mai d'accordo

Intanto le organizzazioni agricole trovano un nuovo motivo di scontro sulla riforma di Agea, condivisa da Coldiretti e al contrario criticata da Cia e Confagricoltura, come scrive “L'Arena” del 25 maggio.

Novità per Agea, ma anche per le Borse Merci, prossime a sparire per essere sostituite dalle “Commissioni uniche nazionali”, argomento del quale si occupa il 28 maggio la “Gazzetta del Mezzogiorno”.
 

Consorzi difesa senza soldi

Problematica la situazione dei consorzi di difesa, che lamentano il mancato pagamento dei contributi previsti, tanto che la regione Lombardia, secondo le anticipazioni di “Libero” del 29 maggio, si appresta a far causa allo Stato.

Di questo argomento se ne occupa poi “Italia Oggi” del 30 maggio, specificando che su 400 milioni di contributi previsti ne sono stati erogati solo 177.

In pratica mancano all'appello tre anni di contributi e "Il Sole 24 Ore" dello stesso giorno racconta la protesta portata avanti dai consorzi di difesa.
 

Xylella, ancora bisticci

Riflettori ancora puntati, e non potrebbe essere diversamente, sull'emergenza Xylella, lontana da una risoluzione.
Se ne parla il 26 maggio sulle pagine del "Corriere della Sera", per raccontare la cronaca dei cortei contro l'impiego degli agrofarmaci, e il ricorso alla magistratura per chi invece vorrebbe utilizzarli per proteggere gli ulivi.

La vicenda sta superando i confini regionali e nazionali, tanto che la annunciata visita degli ispettori comunitari per verificare la reale situazione, avviene sotto gli occhi della Cnn, notizia che si legge il 27 maggio sulle pagine del “Corriere del Mezzogiorno”.

Ancora fermi sulle loro posizioni i sindaci schierati contro l'impiego degli agrofarmaci, scrive il “Quotidiano di Puglia” del 27 maggio.

A complicare il quadro si aggiunge il grido di allarme lanciato dagli apicoltori attraverso le pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”, che il 30 maggio si dicono preoccupati delle conseguenze che l'impiego degli agrofarmaci potrebbe avere sulla produzione di miele.

Scende in campo il 31 maggio "L'Attacco" con un accorato appello alla Ue, chiamata a sciogliere i nodi di questa intricata questione che vede il mondo agricolo chiedere interventi urgenti per reimpianti ed eradicazioni e qualche sostegno economico per ridurre le perdite subite.
 

Dagli all'agrofarmaco

Casualmente oppure no, in mezzo a questa disfida fra chi è a favore e chi è contro l'impiego degli agrofarmaci, si inserisce l'articolo del settimanale “L'Espresso” in edicola il 27 maggio.
Un lungo e articolato servizio prende in esame la situazione dell'Argentina e le conseguenze che si possono avere con un impiego dissennato di queste molecole.
Un servizio dal contenuto analogo lo si può leggere poi su “Venerdì”, il dorso settimanale di Repubblica in edicola il 25 maggio.

Nella battaglia all'uso di agrofarmaci (sempre chiamati pesticidi, nome che meglio evoca scenari catastrofisti) troviamo ancora una volta il nome di Vandana Shiva, nota per le sue battaglie ambientaliste.
Questa volta ha rilasciato al "Manifesto" del 31 maggio un'intervista che si traduce in un "manifesto" contro le multinazionali e le politiche statunitensi.

Ma ecco arrivare la soluzione per evitare ogni eccesso e per ridurre al minimo gli sprechi. La racconta "Repubblica" del 30 maggio descrivendo gli esiti di una ricerca che utilizzando polimeri elettricamente carichi consente di dimezzare l'impiego degli agrofarmaci. Metterà tutti d'accordo? Temo di no...

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