“Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, diceva Albert Einstein, ma è possibile nell’agricoltura moderna conciliare reddito e competitività sui mercati con il greening imposto dall’Europa, la tutela del territorio e della biodiversità? A quanto pare si, almeno stando a quanto emerso a Roma dal Multifunctional landscapes roadshow organizzato da Elo (European landowners organization) e Syngenta.
Giunto nella capitale dopo aver toccato Madrid, Varsavia e Budapest (prossime tappe: Londra e Parigi), il Multifunctional landscapes roadshow, che riunisce gli stakeholder di primo piano del panorama politico e agricolo italiano e internazionale, si pone l’obiettivo di stimolare il dialogo sull'attuazione delle misure agroambientali previste nella nuova Pac.

Al centro del dibattito biodiversità e protezione delle risorse naturali, ma anche reddito e produttività, declinate in un’ottica di miglioramento generale dell’agricoltura e dell’ambiente che la ospita.
Per Elo e Syngenta la soluzione all’apparente discrasia di priorità economiche e priorità ambientaliste esiste già. Si tratta della cosiddetta Operation pollinator, un progetto già attuato in Italia dal 2007, che prevede l’utilizzo di aree poco produttive o marginali - quali  i bordi campo - per la semina di essenze selezionate in grado di fornire adeguato nutrimento e spazio vitale agli insetti impollinatori e alle creature che si trovano sopra di loro nella catena alimentare, come piccoli mammiferi e uccelli. Il progetto si inserisce nell’ambito di misure agroambientali che in alcune regioni d’Italia sono finanziate dal Psr (Piano di sviluppo rurale).


Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera
(Foto @ Alessandro Vespa - Agronotizie)

Il feedback degli agricoltori
Attualmente nel nostro Paese la Operation pollinator è attivo in 14 Regioni e su oltre 100 aree diverse. All’appuntamento romano hanno partecipato anche i titolari di tre aziende agricole, siciliane, lombarde e umbre, che hanno riportato pareri entusiastici dei primi anni di sperimentazione, ponendo l’accento in particolare sul recupero dei territori all’aspetto ambientale e all’incremento sul territorio delle attività turistiche e venatorie.
Dal punto di vista del reddito aziendale, i tre imprenditori hanno chiaramente dichiarato che non c’è stato in nessun caso un calo delle produttività e che, anzi, la maggiore presenza di insetti pronubi sembra aver migliorato alcuni aspetti dell’evoluzione citologica nelle colture tradizionali. Pur lamentando un eccesso di burocrazia da parte delle istituzioni, tutti e tre si sono trovati in assoluto accordo sul principio di remuneratività dell’attività agroambientale, dichiarandosi ben felici di ricevere un compenso per il loro contributo all'ambiente  e senza aver dovuto sacrificare terreni dedicati al seminativo.

I risultati della sperimentazione
Per avere alcuni dati sui risultati della sperimentazione in campo, si può fare riferimento a quelli diffusi durante l’incontro da Tiziano Gardi, professore aggregato della Facoltà di Agraria di Perugia. “Operation Pollinator – ha detto il professore – è iniziato in Umbria sette anni fa sono state seminate essenze di leguminose, quali trifoglio, ginestrino dei prati, lupinella, erba medica e colza. La semina è avvenuta per cinque  anni consecutivi e in questo arco temporale abbiamo riscontrato un elevato incremento degli impollinatori, addirittura del 200% (con riferimento alle api, ndr). Siamo entusiasti dei risultati raggiunti”.
Va peraltro segnalato che, grazie all’attività degli insetti che ha portato all’incremento della produzione di semi, le specie seminate hanno potuto auto-disseminarsi.
Più in generale, in Italia si sono registrati dal 2007 gli incrementi numerici del 60% per i bombi, del 75% per le farfalle, del 3% per i ragni e del 43% degli uccelli.

La voce della politica
A fare da apripista alle altre Regioni è l’Umbria che nel Psr 2007-2013 ha attivato la Misura 214 che prevede la realizzazione di Set-aside ecocompatibili come strumento per la salvaguardia della biodiversità vegetale ed animale nei territori, ma la soluzione proposta da Syngenta ed Elo sembra piacere un po’ a tutti.
Al convegno Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha preso atto che dai tempi di ‘Natura 2000’ l’agricoltura ha fatto passi avanti enormi per quanto concerne le tematiche ambientaliste; tematiche che a suo dire stanno riscuotendo anche in parlamento un interesse sempre maggiore.
Sani ha definito l’Operation pollinator “molto interessante”, in particolare se applicata ad aree non soggette ad agricoltura intensiva, dichiarando infine la propria disponibilità a confrontarsi su questi temi con tutti gli stakeholder.


Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche agricole
(Foto @ Alessandro Vespa - Agronotizie)

Sulla stessa linea il pensiero del sottosegretario alle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha anche aperto una parentesi su Expo 2015. "È necessario che la discussione sull'Expo 2015 esca dall'ambito istituzionale - ha detto Martina -. Due anni sono pochi, ma sono anche il tempo giusto per capire come fare affinché l'occasione Expo diventi un'opportunità. Dobbiamo costruire dei luoghi di elaborazione e di condivisione - ha incalzato - alzando il livello di attenzione sull’evento. Abbiamo tra le mani una grande occasione e questa platea non può stare altrove, ne deve essere protagonista".