Anche MAGIS, come molti progetti, nasce da un’idea sviluppatasi grazie al confronto di un gruppo di persone, eterogeneo per estrazione culturale e formazione professionale.

La mission di MAGIS racchiude un concetto molto semplice ma altrettanto importante: 'migliorare l’efficienza economica della filiera vite-vino nel rispetto delle risorse ambientali attraverso i progressi sviluppati dalla ricerca scientifica'.

La domanda di fondo alla quale vuole rispondere è la richiesta, da parte dei consumatori, di una qualità di tipo salutistico, organolettico ed etico. Come emerso da una ricerca motivazionale Gfk-Eurisko sviluppata nel 2006, il consumatore, infatti, chiede soprattutto localismo (prodotti nazionali), informazione, garanzie, qualità e protezione dell’ambiente.

Un’analisi approfondita delle criticità della filiera vino, dal vigneto allo scaffale, lascia emergere due importanti interruzioni nel flusso di comunicazione tra ricerca e produzione e tra produzione e consumo, con notevole riduzione di efficienza nella elaborazione di un vino.

Da una parte, la ricerca fatica a trasferire i risultati dell’innovazione nel mondo operativo; dall’altra, il linguaggio usato dalla comunicazione anziché esplicitare i vantaggi del progresso scientifico alla base di una moderna agricoltura, evoca la retorica dei 'buoni sapori di una volta', di una naturalità vagheggiata ma di cui non si conoscono i veri contenuti, di una nostalgia che rifiuta un prodotto moderno e sicuro per rifugiarsi nel 'tipico' e 'nel prodotto contadino'.

Questo rifiuto delle opportunità offerte dalla scienza e la banalizzazione dei prodotti agro-alimentari favorita dalla globalizzazione dei mercati delle materie prime, sono alla base di quelle viticolture 'da presepe' quali quella biologica e biodinamica.

Ma, le motivazioni più forti per costruire una nuova fase nella produzione del vino, risiedono nel crescente interesse per produzioni ecocompatibili nell'accezione più ampia di valorizzazione della biodiversità naturale e culturale, di protezione del paesaggio, di minore impatto della chimica nella difesa e di garanzia di un reddito dignitoso del viticoltore.

In definitiva, nella creazione di un’alleanza fondata su valori etici tra chi produce e chi consuma.

 

Il modello di riferimento del 'People Planet Profit' che sostituisce il 'Profit-Profit-Profit', consentirà lo sviluppo di un secondo rinascimento non solo nel modo di produrre ma anche di fare politica e comunicazione.

Quello che conta però, sul piano metodologico degli interventi, è la filosofia di fondo che anima il progetto MAGIS. Molti pensano che si debba intervenire con piccoli cambiamenti orientati nella giusta direzione, come la riduzione delle emissioni della anidride carbonica o il recupero delle acque di lavorazione della cantina o ancora, nella produzione di energia da fonti alternative. Non hanno capito che servono cambiamenti radicali.

Questa è la novità di MAGIS; intervenire in modo integrato nella produzione di uva e vino, agendo su tutte le componenti ambientali della produzione: terra, aria e acqua.

La ricerca, stimolata anche da una nuova normativa europea sull’impiego dei fitofarmaci che dal 2012-2014 imporrà nuovi vincoli e limitazioni alla lotta antiparassitaria, ha offerto molte soluzioni al problema del rispetto ambientale.
MAGIS, dal canto suo, ha favorito la nascita di un gruppo di lavoro tra università ed industrie produttrici di macchine operatrici per la viticoltura; arrivando a creare, in un'ottica di 'viticoltura di precisione', prototipi migliorativi nella distribuzione dei fertilizzanti, dei prodotti antiparassitari e nelle operazioni di tecnica colturale quali la gestione della chioma e la raccolta tesa al rispetto dell’ambiente ed ai costi di produzione.

Ciò che Magis concretamente offre è: una linea di difesa ottimizzata con macchine tarate correttamente volte ad evitare derive e perdite a terra ed una gestione della chioma che consenta di migliorare l’intercettazione dei fitofarmaci; un protocollo di sostenibilità per arrivare a proporre un marchio che consenta al consumatore di identificare le aziende aderenti al progetto; una rete tra le aziende coinvolte che favorisca uno scambio reciproco di esperienze anche attraverso incontri di aggiornamento e di condivisione del sapere tra i tecnici delle aziende viticole passando da un sistema monocanale - libri - alla formazione multicanale, reticolare ed interattiva che solo il web può dare.

Naturalmente, tra gli attori fondamentali di questo progetto non si può ignorare il ruolo della comunicazione e l’azione di promozione della marchio da parte della Gdo.  

 

A cura del professor Attilio Scienza, presidente del Corso di laurea in Scienze viticole ed enologiche presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Milano


Intervento raccolto da Michela Lugli

Magis per la viticoltura sostenibile - piattaforma internet per la gestione del vigneto e del progetto

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