È partita ufficialmente questa mattina la 79ª Fiera agricola zootecnica nazionale di Montichiari. Il taglio del nastro da parte del sindaco Gianantonio Rosa e la benedizione di monsignor Franco Bertoni, abate della cittadina bresciana, hanno dato il via alla rassegna che accompagnerà fino a domenica i visitatori, gli espositori e gli addetti ai lavori.
Era presente, fra gli altri, anche l’on. Giovanni Mongiello, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, che ha posto l’attenzione immediatamente sulla qualità del sistema agrozootecnico nazionale.
«La competizione a livello internazionale – ha detto Mongiello – si gioca sul piano della qualità, non certo sulla qualità, dovendo fare i conti con realtà come la Cina, il Sud-est asiatico, il Brasile, l’Australia. E qui a Montichiari ci troviamo di fronte ad una realtà all’avanguardia, che esprime un livello di agricoltura di eccellenza sul piano nazionale».
La zootecnia in vetrina a Montichiari, con il Dairy Show, la mostra nazionale della razza Bruna, le esibizioni dei capi registrati dell’Associazione italiana allevatori, si profila fin dall’inizio una grande festa. E l’inaugurazione diventa l’occasione per rimarcare le note del recente accordo stipulato tra il Centro Fiera del Garda di Montichiari e Veronafiere, finalmente divenuto operativo, e che si delineerà con l’alternanza della competizione europea della razza Holstein fra Montichiari (anni dispari) e Fieragricola (negli anni dispari, prossima edizione 7-10 febbraio 2008).
«La Fiera agricola zootecnica nazionale può contare su una tradizione mercatale di antica data – ha spiegato il sindaco di Montichiari, Gianantonio Rosa – codificata addirittura nel 1647 dalla Repubblica Serenissima di Venezia. E se Veronafiere, prima realtà in Italia nell’ambito delle manifestazioni agricole, ha posato gli occhi sul Centro Fiera, stringendo questa alleanza, significa che è stato apprezzato e condiviso il modo di operare del nostro polo fieristico».
Un pensiero condiviso anche dal residente della Provincia d Brescia, Alberto Cavalli, e dal presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti. «Questo accordo fra i due quartieri fieristici – ha dichiarato Cavalli – ha innalzato il livello qualitativo della rassegna zootecnica, che sicuramente gratifica il lavoro delle istituzioni locali, dall’Amministrazione provinciale al Comune di Montichiari, e che allo stesso tempo proietta in un clima di competizione nazionale ed internazionale la zootecnia italiana».
Ringraziando gli espositori, «senza i quali non sarebbe possibile realizzare una fiera», il presidente Castelletti non ha esitato a portare la benedizione del polo fieristico veronese alla rassegna bresciana. «Condividiamo questo modo di fare fiera, intesa come moderna agorà, dove accanto alla vetrina di prodotti si perseguono finalità strategiche, in cui le istituzioni dettano le linee prospettiche per il futuro e gli operatori espongono le loro esigenze, in agricoltura come in altri settori. E questa strategia di collaborazione con Montichiari ci consentirà di ampliare l’offerta di Veronafiere, possibile cerniera fra il Nord-est e il Nord-ovest del Paese».
La fiera di Montichiari diventa così, al 79° compleanno, una vetrina internazionale importante, «con circa 200 capi di razza Frisona a sfidarsi nel concorso europeo», come ha ricordato Maurizio Garlappi, presidente Anafi. Non solo. «Quest’anno è la prima volta che la razza Bruna si esibisce a livello nazionale lontano dal proscenio di Verona», ha dichiarato Enrico Santus, direttore Anarb. Miracoli dell’accordo tra Veronafiere e il Centro Fiera del Garda di Montichiari.