Nel comparto agricolo nazionale il settore vitivinicolo riveste un ruolo di primaria importanza. Secondo i dati resi noti dall’Ismea - Istituto del mercato agricolo nei giorni scorsi, il vino nazionale è sempre più protagonista nel mondo. Solo negli Stati Uniti l’importazione dei vini italiani è cresciuta del 15% rispettoal 2005 e oggi il vino “made in Italy” copre il 30% del mercato americano.
Tuttavia restano alcuni aspetti da migliorare, da quelli di tipo strutturale a quelli di tipo qualitativo e di approccio al mercato, per permettere a questo settore di competere in modo ottimale in un contesto globale.

E’ in questa ottica che Bayer CropScience si propone partner della filiera vitivinicola, attraverso una serie di iniziative volte al coinvolgimento di tutti gli operatori del settore.
L’iniziativa più recente è stata l’organizzazione del convegno dal titolo “Prevenzione e gestione del vigneto come garanzia di qualità dei vini in un mercato globale”. L’evento si è sviluppato in due incontri: il 30 maggio presso l’azienda agricola Villa Banfi a Montalcino (Siena) e il 14 giugno presso l’azienda F.lli Muratori ad Adro (Brescia).

Il convegno si è svolto in due parti. Nel corso della prima parte sono state affrontate le principali tematiche relative all’ottenimento di uve e vini di elevata qualità attraverso una corretta gestione del vigneto e un’attenta prevenzione sanitaria, mirata a ridurre le cause di alterazioni quanti-qualitative delle uve.
Durante la prima sessione dell’incontro sono intervenuti:
Attilio Scienza, Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Produzione Vegetale, sul tema “Gestione colturale del vigneto come presupposto per la qualità delle uve e dei vini”. Durante il suo intervento si è soffermato sugli aspetti agronomici con particolare riferimento alla gestione della chioma della vite.
Annamaria Vercesi, Università degli Studi di Milano – Istituto di Patologia Vegetale, sul tema “Le avversità del vigneto e loro incidenza sui contenuti in ocratossina e sui parametri qualitativi delle uve”. Vercesi ha affrontato un tema di grande attualità: l’ocratossina A (OTA), una micotossina nefrotossica e potenzialmente cancerogena, il cui limite nel vino è stato recentemente fissato a livello europeo. Tali micotossine possono essere limitate proprio attraverso una corretta strategia di gestione e difesa del vigneto atta a ridurre al minimo i rischi di lesioni e ferite degli acini, principali vie di ingresso dei funghi produttori della tossina.
Luigi Moio, Università degli Studi di Foggia – Dipartimento di Scienze degli Alimenti, sul tema “Influenza dello stato sanitario dell’uva sull’espressione dell’aroma varietale nel vino”. Moio ha sottolineato l’importanza degli interventi atti a prevenire gli attacchi parassitari primari sull’uva, che hanno un’influenza negativa sugli aspetti qualitativi dei vini. Questi, inoltre, possono causare lacerazioni degli acini che favoriscono l’insediamento di una microflora secondaria determinando un ulteriore decadimento della qualità aromatica del vino.

Le relazioni sopracitate hanno messo in luce la necessità di attuare delle strategie di controllo preventivo nei confronti di alcune malattie (oidio, botrite) e dei parassiti (tignole) che possono alterare in vario modo le qualità organolettiche dei vini.
Carlo Risi, Bayer CropScience, sul tema “Mercato globale e normativa sui residui di agrofarmaci ai fini dell’esportazione dei nostri vini”. Risi ha concluso la prima parte dell’incontro indicando come negli ultimi anni il mercato dei prodotti agricoli e alimentari è stato caratterizzato da una globalizzazione sempre più spinta ed in questo contesto l’Italia riveste un ruolo da protagonista nell’esportazione di prodotti ortofrutticoli, nonché senza alcun dubbio del vino. L’esportabilità, regolata da norme sugli aspetti qualitativi e merceologici, è ancora condizionata da una legislazione non armonizzata sui residui di fitosanitari. Solo una parte delle sostanze attive registrate in Italia ha un valore di residuo massimo ammesso armonizzato a livello europeo, e quindi ugualmente valido in tutti i Paesi EU. E’ per questo motivo essenziale che le aziende che operano nel settore siano a conoscenza delle normative vigenti nei vari Paesi, e che le società produttrici di agrofarmaci considerino questi aspetti e prevedano di affrontare tali esigenze a livello globale.

Proprio per rispondere a queste esigenze Bayer CropScience è impegnata da tempo a fornire soluzioni e strumenti per facilitare i produttori nelle scelte delle più opportune strategie di difesa.

Nella seconda sessione i partecipanti sono stati riuniti in piccoli gruppi, coordinati da un rappresentante delle principali testate giornalistiche di settore. Il diretto coinvolgimento degli ospiti, rappresentanti delle più importanti e conosciute realtà vitivinicole italiane, ha costituito una novità assoluta che ha dato la possibilità agli stessi di diventare “parte attiva” del convegno.
Al termine della giornata i giornalisti hanno potuto riportare alla platea le impressioni emerse dalla discussione, dando un significativo contributo all’incontro.
Le due giornate sono state riprese da alcune importanti emittenti televisive locali e a circuito nazionale con servizi trasmessi nell’ambito di rubriche dedicate all’agricoltura. Ciò ha permesso di dare ulteriore risalto alle manifestazioni raccogliendo, attraverso le interviste, impressioni e commenti dei singoli partecipanti.

Investimenti nella ricerca e sviluppo di nuove sostanze attive sono i punti di forza di Bayer CropScience, che si pone, infatti, l’obiettivo di sviluppare e offrire al mercato almeno due nuove sostanze attive all’anno. Quest’anno, ad integrazione della già ampia gamma di soluzioni per la viticoltura, composta da noti e apprezzati “brand “ quali, Teldor, Flint, Folicur, Melody, Erresei, Bayer CropScience ha introdotto sul mercato due nuovi prodotti: Prosper, fungicida antiodico, e Prodigy, insetticida selettivo per il controllo delle tignole.

Senza spirito creativo non c’è innovazione e senza conoscenza o condivisione l’innovazione non si diffonde. Alla base di questi principi stanno le numerose e diversificate attività che da anni Bayer CropScience porta avanti per contribuire alla crescita professionale degli operatori del settore agricolo. Ogni anno l’azienda organizza incontri durante i quali è lasciato largo spazio all’aggiornamento tecnico-scientifico sui temi di attualità in collaborazione con esperti del mondo universitario, della ricerca, della produzione e della distribuzione. “Il nostro impegno si realizza attraverso significativi investimenti nella ricerca e sviluppo di nuove sostanze attive efficaci e sicure - afferma Renzo Angelini, direttore Marketing & Technical Management di Bayer CropScience – che, grazie alla collaborazione con i diversi esponenti della filiera, vengono inserite in strategie di difesa delle colture più rispondenti all'evoluzione della legislazione e ai bisogni di un mercato sempre più condizionato dalla “qualità”. Nel 2007, Bayer CropScience immetterà nel mercato nuove molecole per rispondere a queste esigenze. Inoltre continueremo anche in futuro ad essere promotori di iniziative di comunicazione con le diverse filiere agricole italiane “.

Ulteriori informazioni: www.bayercropscience.it