Vespa velutina, il calabrone asiatico che sta invadendo l'Italia Nord occidentale, è arrivato per la prima volta in provincia di Modena.

 

Due esemplari maschi sono stati trovati a Pievepelago (Mo), una località sul versante modenese dell'Appennino tosco emiliano.

 

A darne notizia, come sempre, è stata la rete StopVelutina coordinata dal Crea, il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria, dopo la segnalazione arrivata domenica scorsa da parte di un apicoltore socio dell'Arpat, l'Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani, che ha ritrovato i due esemplari in una trappola per il monitoraggio dei calabroni in apiario.

 

La località infatti e molto vicina al confine di regione con la Toscana e a pochi chilometri di distanza in linea d'aria dalla Garfagnana, la zona montana sul versante lucchese dell'Appennino dove ormai da alcuni anni si sta cercando disperatamente di contrastare l'espansione del calabrone asiatico.

 

È quindi molto probabile che gli insetti siano provenienti da lì, anche se è difficile stabilire se trasportati accidentalmente dall'uomo o arrivati da soli per espansione naturale della specie.

 

Nel caso fossero arrivati autonomamente, questo indicherebbe che sono in grado di superare da soli la barriera montana che in quella zona ha passi superiori ai mille metri di altitudine e crinali più alti di 1600 metri.

 

Non si tratta però del primo ritrovamento del calabrone asiatico in Emilia Romagna; in passato altre segnalazioni erano state fatte in provincia di Parma, di Piacenza, Reggio Emilia e in ultimo a Budrio nel bolognese.

 

Vespa velutina, ricordiamo, non è particolarmente pericolosa per l'uomo, ma è una minaccia per le api da miele di cui è un'attiva predatrice. Inoltre non è ancora stimato quale possa essere il suo impatto sugli insetti locali e sulla biodiversità, mentre stanno aumentando le segnalazioni di danni ad altri settori agricoli, come la viticoltura.

 

Come per ogni nuovo avvistamento l'appello della rete StopVelutina e delle associazioni apistiche è quello di intensificare il monitoraggio sia da parte degli apicoltori che da parte di tutti quelli che a vario titolo frequentano le zone interessate.