Novità anche nel campo dell'alimentazione animale, con l'ingresso di nuove formulazioni con la presenza di alimenti "funzionali".
L'attenzione maggiore è per i mangimi destinati agli animali da affezione, ma non mancano spunti si interesse per gli animali in produzione zootecnica.
Ma andiamo con ordine, iniziando dagli aggiornamenti in campo sanitario.
Peste suina africana
Della peste suina africana si occupa la Gazzetta ufficiale del 2 marzo, nella quale si evidenzia la presenza di nuovi episodi di questa patologia in suini selvatici del distretto di Tarnobrzeg, in Polonia.Situazione analoga quella riscontrata in un suino selvatico nella contea di Komárom-Esztergom, in Ungheria.
A seguito di questi casi in Polonia e Ungheria, e tenendo conto dell'attuale situazione epidemiologica nell'Unione, la regionalizzazione in tali Stati membri è stata riesaminata e aggiornata. Inoltre sono state rivedute anche le misure di gestione del rischio.
Di questa patologia infettiva dei suini si parla poi nella Gazzetta ufficiale del 5 marzo, in questo caso per approvare il programma di eradicazione della peste suina africana nei suini selvatici in alcune zone della Slovacchia.
Come più volte ricordato da AgroNotizie, la presenza della peste suina africana in numerosi Paesi del Nord e dell'Est Europa è motivo di preoccupazione anche per i nostri allevamenti, ai quali si ripete la raccomandazione di applicare tutte le necessarie norme di biosicurezza per evitare l'ingresso del virus nei nostri allevamenti.
Influenza aviaria
Novità in vista anche per le importazioni di prodotti avicoli dall'Ucraina, in funzione dell'influenza aviaria.Già negli anni fra il 2016 e il 2017 la presenza di alcuni focolai di questa patologia avevano ostacolato gli scambi commerciali fra Ucraina e Unione europea, poi ripresi normalmente dopo l'eliminazione della malattia.
Il 19 gennaio l'Ucraina ha tuttavia confermato la presenza di un nuovo focolaio ad alta patogenicità (HPAI del sottotipo H5).
Come conseguenza l'intero territorio dell'Ucraina non può più essere considerato indenne, con le conseguenti restrizioni nelle esportazioni avicole verso la Ue, specificate nella Gazzetta ufficiale Ue del 4 marzo, dove è pubblicato il Regolamento 2020/352.
Mangimi "funzionali"
Anche nell'alimentazione degli animali è possibile utilizzare taluni nutrienti dalle caratteristiche "funzionali", capaci ad esempio di dare supporto al metabolismo energetico o coadiuvare in situazioni di stress.Come intuibile, si tratta di situazioni ed esigenze che si riscontrano con maggiore frequenza per gli animali da compagnia, ma che possono essere di utilità anche negli allevamenti zootecnici.
Dopo le necessarie valutazioni di sicurezza ed efficacia, la Commissione europea ha ritenuto opportuno aggiornare l'elenco di questi alimenti pubblicando sulla Gazzetta ufficiale del 5 marzo il Regolamento 2020/354, che "stabilisce un elenco degli usi previsti dei mangimi destinati a particolari fini nutrizionali e che abroga la direttiva 2008/38/CE".
Fra gli ingredienti contemplati e di interesse ad esempio per le vacche da latte, figurano selenio e vitamina E come supporto alla preparazione dell'estro e alla riproduzione.
Selenio, zinco e altri minerali e vitamine sono poi presi in esame per pollame e mammiferi come supporto in caso di squilibri nutrizionali nei periodi di transizione tra regimi alimentari e nello svezzamento.
Molte altre le indicazioni presenti, tutte elencate nella "Parte B" degli usi previsti dal citato Regolamento.
Il latte in Europa
Chi fosse interessato ai dati definitivi sulla produzione di latte delle varie specie animali nel corso del 2018, può consultare la Gazzetta ufficiale del 6 marzo, che pubblica nel rispetto del Regolamento 1308/2013 i dati relativi alle produzioni lattiere.Per l'Italia è confermata la produzione di 12,339 milioni di tonnellate di latte di vacca, alle quali si aggiungono 485 mila tonnellate di latte ovino, circa 62mila di latte di capra e oltre 244mila tonnellate di latte di bufala.
Il maggior produttore di latte di vacca, con 33 milioni di tonnellate resta la Germania, seguita dalla Francia con oltre 25 milioni di tonnellate.
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Fonte: Agronotizie