La prossima fase climatica varrà caratterizzata da un’alternanza di momenti anticiclonici e fronti perturbati atlantici, questi ultimi legati alle aree depressionarie instabili sull'Europa sud-orientale.
Sul Nord Italia si avrà pertanto un susseguirsi di momenti a tratti umidi tipicamente tardo autunnali, mentre al Sud il clima si presenterà maggiormente mite.
La stagione autunnale è partita singhiozzando nella sua prima parte grazie ad un solido blocco anticiclonico presente sull'Europa occidentale e sui lidi britannici, con un clima di riflesso molto secco e decisamente caldo per il periodo su gran parte del continente occidentale e sul centro nord italiano. Ottobre, dopo una prima decade stabile e soprattutto statica, è stato invece soggetto in chiusura ad un cambio di registro radicale che ha portato un susseguirsi di peggioramenti a tratti alluvionali.
Fenomeni molto forti che hanno investito principalmente i settori di ponente, mentre il lato adriatico ed ionico dovevano fronteggiare un cospicuo richiamo di correnti sciroccali.
Il mese in corso sta ricalcando l’evoluzione del precedente appuntamento, così dopo una fase iniziale piuttosto turbolenta ed instabile nella prima decade, evolverà verso un deciso miglioramento dettato dall'alta pressione che diverrà protagonista nell’ultima parte, pur senza escludere le prime sortite di aria più fredda in arrivo dopo il giro di boa.
Il mese di dicembre diversamente, in base alle ultime elaborazioni modellistiche, non mostrerà il carattere invernale rimanendo notoriamente dinamico con fronti in discesa dai quadranti nord-occidentali intervallati dalle poche sortite fredde e transitorie avvertibili solo per parte delle regioni settentrionali. L'alta pressione sarà spesso protagonista sul Mediterraneo e molto presente sulle regioni meridionali e parte delle centrali.
Cosa cambia rispetto al precedente outlook
Questa fase stagionale verrà caratterizzata da un clima molto ballerino, tra fronti instabili - in particolare nella prima parte del mese - e rimonte anticicloniche anche coriacee.
Come accennato non saranno comunque escluse possibili rapide incursioni di aria più fredda, con veloci fasi instabili e fredde limitate alle regioni settentrionali e all’estremo Sud; altrove avremo una lunga fase di tempo stabile, specie nella seconda decade.
Italia settentrionale
La prima parte del mese verrà improntata sull’instabilità, con neve a quote collinari ed una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica; seguirà un deciso miglioramento con ampie schiarite in arrivo dai settori occidentali.
La parte centrale, dopo un rapido impulso instabile con neve sulle Alpi centro orientali, vedrà una fase più stabile con venti di Foehn in discesa dai settori alpini occidentali, una situazione che affermerebbe l'alta pressione ed un contesto decisamente più stabile. Non mancheranno nebbie e brinate notturne in Val Padana e lungo le vallate.
L'ultima decade dicembrina avrà sempre un carattere anticiclonico grazie ad un continuo flusso meridionale. Sui settori occidentali non mancheranno comunque fenomeni con nevicate a quote medie, mentre sulle restanti aree subentrerà un miglioramento per il periodo festivo.
Verso fine anno potrebbe giungere un calo delle temperature generalizzato con episodi nevosi su parte del settentrione anche a quote basse.
Il mese di dicembre trascorrerà termicamente entro le medie o poco sopra, con fasi instabili circoscritte a brevi periodi.
Italia centrale
Anche per le regioni del Centro dicembre inizierà all’insegna dell’instabilità con nevicate a quote medie o di alta collina; seguiranno maggiori schiarite ad iniziare dai settori occidentali.
La seconda decade verrà invece caratterizzata, dopo un rapido impulso instabile con neve in Appennino, dall’alta pressione con un miglioramento grazie ad una sostenuta ventilazione di Tramontana. Il clima diverrà perciò stabile con banchi di nebbia e brinate notturne.
Un flusso di correnti meridionali aprirà l’ultima fase con fenomeni sul Tirreno, ma seguirà durante il periodo festivo un successivo calo delle temperature con episodi nevosi in collina sulla fascia alta del centro.
Dicembre si presenterà nel complesso termicamente normale o localmente mite, con fasi instabili circoscritte a brevi periodi.
Italia meridionale
Dopo i primi giorni caratterizzati da una vivace instabilità, seguirà un miglioramento su tutte le aree per l’arrivo dell'alta pressione che garantirà clima stabile e temperature sostanzialmente miti.
L'ultima decade dicembrina inizierà sotto ad un teso flusso meridionale, con fenomeni a tratti intensi sui settori tirrenici e sulle Isole Maggiori, ma in un contesto estremamente mite. Dopo un temporaneo miglioramento arriverà in concomitanza del periodo festivo un forte peggioramento con un graduale abbassamento termico e nevicate localmente abbondanti in Appennino.
Il mese, grazie ad una maggiore invadenza anticiclonica, risulterà generalmente mite con fasi instabili circoscritte a brevi periodi, ma localmente intense.
Tendenza successiva
Dalle ultime analisi la stagione invernale potrebbe orientarsi alla dinamicità solo nella fase iniziale, ed in parte durante il mese di gennaio, con episodi invernali circoscritti a brevi periodi.
Tale tendenza garantirà comunque una moderata presenza nevosa sui nostri rilievi, anche se alle quote basse solo parzialmente ed in limitati periodi.
Analisi modellistica 2019-2020
La situazione barica a livello emisferico ha evidenziato una situazione decisamente anomala che ha condotto gran parte della stagione autunnale. L’assetto barico non consueto in sede indiana ed un asse ITCZ fuori scala hanno rappresentato valori atipici con un conseguente irrobustimento della cinta subtropicale riflettendosi con temperature ben oltre la norma e geopotenziali molto alti su quasi tutta l’Europa, in particolare sul Mediterraneo e sulla parte occidentale del continente.
Per l’imminente futuro spicca invece un blocco anticiclonico sull'Alaska e visto anche il calo dell'attività solare di questi ultimi anni, nonostante una situazione artica molto in crisi, è possibile rilevare un cospicuo sbilanciamento dei ghiacci più sul lato russo-europeo, rispetto al precedente inverno del 2018, che ci darebbe qualche segnale positivo per la stagione fredda 2019-2020.
Al polo prosegue in via indipendente il classico approfondimento del vortice polare, in rapido raffreddamento, il quale però diventa in questo periodo uno status normale. Ci sarà però da contestualizzare che tipo di effetto avrà e che risposta ci sarà durante la stagione inoltrata, visto un assetto troposferico ben diverso, dagli ultimi anni, in area pacifica.
Ad ora appare molto probabile che qualsiasi evoluzione stratosferica non avrà particolari effetti di rilievo sulle latitudini centro-meridionali europee, con un blocco caldo sull'Alaska, freddo sul Midwest americano e una fascia altopressoria europea oscillante, tra Scandinavia, centro Europa, Groenlandia occidentale ed Islanda.
In tale contesto il Mediterraneo vedrebbe fasi contrapposte risentendo raramente di incursioni gelide dirette, a favore di un clima in alcune fasi freddo e dinamico con il ritorno della neve localmente al nord. Non si può comunque escludere una retrogressione fredda di rilievo soprattutto durante il mese di gennaio.