Per la difesa dei vigneti da funghi e insetti gli agricoltori fanno comunemente ricorso ad agrofarmaci registrati per la difesa delle viti. Tuttavia l'Unione Europea, i consumatori e la Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) stanno chiedendo con sempre maggiore insistenza una riduzione dei prodotti fitosanitari utilizzati in campo.
Per raggiungere questo obiettivo di sostenibilità e al contempo garantire produzioni soddisfacenti sotto il profilo qualitativo e quantitativo, è necessario innovare l'approccio al campo, considerando che esiste una variabilità intracampo spesso non trascurabile e che razionalmente ci impone di dover trattare zone diverse del campo in maniera diversa, ad esempio ottimizzando l'impiego degli agrofarmaci.
Nonostante gli agricoltori siano tenuti per legge a tarare i propri atomizzatori sulla realtà di campo, non di rado è possibile vedere trattamenti mal eseguiti, che disperdono nell'ambiente miscela fitoiatrica. Da qui l'idea alla base del progetto iVine, che ha come obiettivo quello di testare e validare una app che assista il viticoltore nella determinazione del vigore vegetativo del proprio vigneto e dei corretti volumi di acqua da utilizzare nelle varie fasi fenologiche, il tutto utilizzando solo lo smartphone, che diventa uno strumento di indagine agronomica molto utile.
iVine, la difesa del vigneto si fa più sostenibile
"Il progetto iVine ha come obiettivo il testing, la validazione e il collaudo di un Sistema di Supporto alle Decisioni per la razionalizzazione della gestione del vigneto e per l'ottimizzazione e riduzione dell'utilizzo dei fitofarmaci, al fine di ridurre l'impatto ambientale, salvaguardare la salute dei lavoratori e delle popolazioni rurali, nonché ridurre i costi di gestione per le aziende agricole", spiega Simone Kartsiotis, ceo e cofounder di Agrobit Srl, startup innovativa attiva nel mondo dell'agricoltura 4.0, che è anche capofila del progetto iVine.
Un progetto, finanziato dalla Sottomisura 16.2 del Psr della Regione Toscana, che vede il coinvolgimento come partner dell'Università degli Studi di Firenze (Dagri), dell'Istituto per la Bioeconomia del Cnr (Ibe-Cnr), delle aziende agricole Felsina e Mulini di Segalari, nonché di Cia Agricoltori Italiani Toscana.
Image Line®, insieme ad AgroNotizie®, supporterà le iniziative di divulgazione dei risultati e di condivisione delle esperienze innovative derivanti dal progetto.
Secondo i promotori dell'iniziativa, l'app a regime dovrebbe essere in grado di:
- Consentire una riduzione dell'uso di agrofarmaci fino al 50%.
- Ridurre l'inquinamento di aria e falde acquifere fino al 50%.
- Ridurre i residui di fitofarmaci nei prodotti agricoli fino al 50%, con ricadute positive lungo tutta la filiera.
- Aumentare fino al 90% la digitalizzazione di dati agricoli.
La creazione di un gemello digitale del vigneto
L'app permetterà all'agricoltore e al tecnico di creare delle mappe di vigore, in autonomia e con elevata precisione, e di avere un consiglio sui volumi di acqua da utilizzare in vigneto per i trattamenti, ma potrà anche fornire delle mappe di prescrizione nel caso in cui l'azienda sia dotata di un atomizzatore a rateo variabile.
Da questo punto di vista, l'app è unica nel suo genere in quanto risulta essere un Sistema di Supporto alle Decisioni (Dss) quantitativo e sito specifico, potenzialmente complementare ai Dss da centralina meteo che invece sono tempo specifici, ovvero che suggeriscono il giusto momento per intervenire con i trattamenti.
Ma come può uno smartphone fornire questo genere di informazioni? L'agricoltore dovrà semplicemente effettuare una scansione fotografica automatica a una o più porzioni di filare. Le immagini vengono geolocalizzate grazie all'antenna Gps presente ormai in tutti i dispositivi e inviate a un cloud per l'elaborazione. Un algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato da Agrobit elaborerà tali immagini creando un "digital twin", un gemello digitale della porzione di filare scansionata sulla base del quale verranno calcolati i parametri biometrici della vegetazione (spessore, altezza, volume chioma), il parametro di vigore LAI, i parametri di campo (LWA, TRV) e infine i volumi da irrorare per i trattamenti fitosanitari ottimizzati. Eseguendo più scansioni in campo (almeno cinque), verranno generate in automatico mappe di vigore e di prescrizione.
Schema di funzionamento dell'app
(Fonte foto: Agrobit)
I partner del progetto lavoreranno proprio alla validazione di tale modello di analisi, confrontando i dati rilevati dall'app con dati raccolti da trattore e drone muniti di sensori Rgb, multispettrali e Lidar, Light Detection and Ranging.
I dati verranno raccolti per due stagioni consecutive (2023 e 2024) in due vigneti test delle aziende agricole partner, una nel Chianti Classico, l'altra a Bolgheri. I vigneti test saranno suddivisi in due aree uguali di circa 1 ettaro l'una, di cui una verrà trattata in maniera tradizionale dall'azienda (rateo fisso) e l'altra in maniera variabile con atomizzatori standard, seguendo le indicazioni dell'app. Verranno effettuate anche verifiche sull'efficacia del trattamento, sulla presenza di malattie e sulla resa e qualità delle uve nelle varie parcelle, al fine di valutare anche gli impatti reali derivanti dall'uso dell'app.
Oltre ai test nelle aziende agricole partner, nel primo anno verrà fatta anche una sperimentazione presso l'Azienda agricola regionale di Cesa, di proprietà di Ente Terre Regionali Toscane, dove verrà utilizzato un macchinario a rateo variabile con mappa di prescrizione e agrofarmaci innovativi che esprimono la dose in etichetta non più solo in chilogrammi/ettaro ma anche in chilogrammi/10mila m2 LWA (dose espressa secondo la reale vegetazione presente in campo).
Work Packages (Wp) e disegno sperimentale del progetto iVine
(Fonte foto: Agrobit)
"Le foto scattate in vigneto permetteranno di determinare in modo automatico i parametri biometrici della chioma (spessore, altezza, volume, LAI) e i parametri generalizzati del vigneto (LWA, TRV)", specifica Daniele Sarri, ricercatore presso l'Università di Firenze Dagri. "Inserendo poi a mano alcuni fattori caratteristici del vigneto in esame, come la fase fenologica o la malattia target, e altri parametri relativi all'atomizzatore aziendale, l'operatore avrà come output il volume di acqua raccomandato per i trattamenti fitosanitari".
I vantaggi che il viticoltore può ottenere dall'impiego dell'app iVine sono presto detti: un maggior controllo e digitalizzazione dei dati agricoli in modo oggettivo e scientifico, una maggiore sostenibilità ambientale delle produzioni, una gestione ottimale dei residui, una migliore difesa del vigneto e anche una eventuale riduzione dei prodotti utilizzati, come un risparmio economico tangibile.
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Iniziativa realizzata nell'ambito del Psr Toscana 2014-2020 Sottomisura 16.2 - Progetto iVine: Testing, validazione e collaudo di un Sistema di Supporto alle Decisioni (Dss) di viticoltura di precisione per la razionalizzazione della gestione del vigneto e per l'ottimizzazione e riduzione dell'utilizzo di fitofarmaci, al fine di ridurre l'impatto ambientale, salvaguardare la salute di lavoratori e popolazioni rurali e ridurre i costi gestionali per le aziende agricole