Sempre più agenti microbiologici sono disponibili per la difesa delle colture. Due i raggruppamenti principali: come "fungicidi" e come "insetticidi", con i prodotti ovviamente impiegabili sia in agricoltura biologica, sia integrata. Di seguito, una breve disamina delle diverse tipologie. Cliccando sui nomi degli agenti attivi si può accedere alla pagina dedicata, dalla quale a sua volta si possono consultare i formulati commerciali che li contengono.
Fitoiatria, biologica e non
Al momento su Fitogest® sono riportate complessivamente 390 sostanze attive, da intendersi anche come "agenti attivi" vista l'espansione dei microrganismi nel panorama fitosanitario europeo e italiano. Di queste 390 presenza, 106 soluzioni sono impiegabili anche in agricoltura biologica. Il 27% del totale, quindi. Quasi un quarto di queste, ovvero 25, sono per esempio feromoni impiegabili nelle tecniche di confusione sessuale. Trattasi quindi di sostanze analoghe a quelle naturali, ma ottenute per sintesi. Poi il lungo novero di sostanze di derivazione naturale, ma comunque da considerarsi "sostanze attive" al pari degli agrofarmaci di sintesi.
A questi si aggiungono molte altre soluzioni di tipo microbiologico. Proprio su queste ci si focalizzerà oggi per fare il punto sul numero e sulle tipologie di tali agenti attivi. Nei paragrafi sotto riportati saranno quindi elencati tutti i microrganismi al momento su Fitogest®, indipendentemente dal fatto che vi siano formulati attualmente distribuiti o meno. Inoltre, sono stati anche individuati alcuni virus, impiegabili anch'essi nella lotta agli insetti parassiti.
Microrganismi ad azione fungicida
Gli agenti microbiologici ad azione fungicida sono 24, corrispondenti a 42 formulati diversi, in commercio o meno.
Dieci sono per esempio i diversi ceppi di Trichoderma, utilizzati per i loro effetti antagonisti contro i patogeni terricoli e delle parti epigee delle piante, come per esempio il mal dell'esca della vite:
- Trichoderma asperellum T25: 1 formulato;
- Trichoderma asperellum T34: 1 formulato;
- Trichoderma asperellum TV1: 3 formulati;
- Trichoderma atroviride I-1237: 2 formulati;
- Trichoderma atroviride SC1: 1 formulato;
- Trichoderma atroviride T11: 1 formulato;
- Trichoderma gamsii ICC 080: 9 formulati, sempre in abbinamento con Trichoderma harzianum ICC 012;
- Trichoderma harzianum ICC 012: 9 formulati, sempre in abbinamento con Trichoderma gamsii ICC 080;
- Trichoderma harzianum Rifai T-22: 2 formulati;
- Trichoderma harzianum T39: nessun formulato a disposizione.
Tre i Bacillus amyloliquefaciens:
- B. amyloliquefaciens - FZB24: 1 formulato con autorizzazione contro l'oidio delle orticole ma anche contro Bremia;
- B. amyloliquefaciens - MBI 600: 1 formulato, autorizzato come antibotritico su fragola e numerose colture orticole, come pure su vite, da vino o da tavola;
- B. amyloliquefaciens plantarum - D747: 2 formulati, con autorizzazioni fra le più disparate, ovvero oidio, botrite, sclerotinia, Bremia, marciume acido, maculatura bruna e cancro batterico.
Due gli Pseudomonas:
- Pseudomonas chlororaphis - MA 342: 1 formulato per la concia delle sementi di frumento e orzo;
- Pseudomonas sp. - DSMZ 13134: 1 formulato autorizzato su diverse colture orticole per il contenimento di patogeni terricoli come Fusarium, Rhizoctonia ed Helmintosporium.
Con un solo ceppo riportato al momento, si possono inoltre reperire i seguenti:
- Ampelomices quisqualis M-10: 1 formulato con autorizzazione quale antioidico in viticoltura e orticoltura;
- Aureobasidium pullulans - DSM 14940 e 14941: 3 formulati, uno che guarda al colpo di fuoco batterico e alle malattie da conservazione delle pomacee; uno alla botrite della fragola e delle solanacee; uno che a fragola e solanacee aggiunge anche la vite;
- B. pumilus - QST 2808: 2 formulati, con usi in veste di antioidico per vite e orticole;
- B. subtilis - QST 713: 5 formulati, con registrazioni per ticchiolatura, colpo di fuoco batterico e muffa grigia della vite. Alcuni anche per batteriosi e moniliosi delle drupacee;
- Coniotirium minitans CON/M/91-08: 1 formulato contro le sclerotinie delle orticole e delle ornamentali/floricole;
- Metschnikowia fructicola ceppo NRRL Y-27328: 1 formulato contro i marciumi di vite, fragola e altri piccoli frutti;
- Pythium oligandrum - ceppo M1: 1 formulato contro marciumi, sclerotinie, verticilli e peronospore delle colture orticole e ornamentali/floricole;
- Saccharomyces cerevisiae LAS02: 1 formulato contro moniliosi delle drupacee, botrite delle orticole, della fragola, dei piccoli frutti e della vite;
- Streptomyces K61: 1 formulato per usi nei terricciati e nei semenzai contro i patogeni del terreno.
Microrganismi ad azione insetticida
I microrganismi possono essere impiegati anche nella lotta ai parassiti. In tal caso ammontano a 20 gli agenti attivi per 46 formulati che risultano all'appello. Non tutti in commercio.
Ben 11 differenti ceppi di Bacillus thuringiensis, di cui otto kurstaki, due aizawai e uno tenebrionis. In alcuni casi sono uniti differenti ceppi nei medesimi formulati commerciali. I target che accomunano la gamma di B. thuringiensis sono soprattutto i lepidotteri parassiti della vite, delle colture frutticole, orticole e del mais.
- B. thuringiensis kurstaki - ABTS 351: 11 formulati;
- B. thuringiensis kurstaki - EG 2348: 4 formulati;
- B. thuringiensis kurstaki - EG 2371: nessun formulato in banca dati;
- B. thuringiensis kurstaki - EG 2424: nessun formulato in banca dati;
- B. thuringiensis kurstaki - PB 54: 9 formulati, di cui due in abbinamento con B. thuringiensis kurstaki - SA 11;
- B. thuringiensis kurstaki - SA 11: 2 formulati in abbinamento con il B. thuringiensis kurstaki - PB 54;
- B. thuringiensis kurstaki - SA 12: 1 formulato;
- B. thuringiensis kurstaki - HD1: nessun formulato in banca dati;
- B. thuringiensis aizawai - ABTS 1857: 2 formulati;
- B. thuringiensis aizawai - GC 91: 4 formulati;
- B. thuringiensis tenebrionis - NB 176: nessun formulato in banca dati.
Cinque invece i ceppi di Beauveria bassiana, un fungo, efficaci e impiegati soprattutto contro parassiti ad apparato buccale pungente/succhiante, come aleurodidi, i tripidi, gli afidi e acari.
- Beauveria bassiana - ceppo 147: 1 formulato;
- Beauveria bassiana - ceppo ATCC 74040: 2 formulati;
- Beauveria bassiana - ceppo GHA: 2 formulati;
- Beauveria bassiana - ceppo NPP111B005: 1 formulato;
- Beauveria bassiana - ceppo PPRI 5339: 1 formulato.
Due i formulati a base di Metarhizium spp.:
- Metarhizium anisopliae var. anisopliae F52: 2 formulati impiegabili nella lotta all'Oziorrinco;
- Metarhizium brunneum Cb15 III: nessun formulato in banca dati.
Con un solo ceppo, i seguenti:
- Paecilomyces fumosoroseus - Ceppo FE9901: 2 formulati, con autorizzazioni su colture orticole per il controllo di aleurodidi e tripidi;
- Akanthomyces muscarius - ceppo Ve6: 1 formulato autorizzato contro mosche bianche e tripidi delle colture orticole, floricole e ornamentali.
Virus ad azione insetticida
Per quanto i virus non siano esattamente degli "organismi", né macro, né micro, su Fitogest® sono riportati quattro di essi, ciascuno specifico per un parassita. Ammontano a 13 i formulati autorizzati.
- Adoxophyes orana Granulosis virus: 1 formulato;
- Cydia pomonella Granulosis virus: 11 formulati;
- Phthorimaea operculella granulovirus DSMZ GV-0019: nessun formulato in banca dati;
- Spodoptera littoralis nucleopoliedrovirus: 1 formulato.
La corsa alla differenziazione
Come visto, vi sono microrganismi fra i più disparati che trovano impiego nei programmi di difesa delle colture, integrata o biologica che sia. Molti di essi appartengono allo stesso genere e alla stessa specie, differendo fra loro quanto a ceppi.
Non facile quindi la comunicazione da parte delle aziende distributrici, le quali devono impegnarsi molto nel valorizzare le peculiarità dei propri prodotti rispetto agli altri, apparentemente uguali. Un impegno che sta divenendo sempre più complesso e difficile, visto il moltiplicarsi di nuove specie e di nuovi ceppi di specie già utilizzate. Un compito ancor più difficile, questo, quando il modo d'azione, i target e le colture siano molto simili.
La comunicazione in tema di microbiologia fitosanitaria sarà quindi uno dei punti chiave del successo commerciale dei prodotti proposti, presenti e futuri. Una sfida alla quale ogni azienda distributrice sarà bene risponda in modo solido e tecnicamente argomentato.
Detta in soldoni: chi meglio spiegherà, meglio venderà.